
NBA, risultati della notte: Zion travolge i Mavs, successi per Jazz e Clippers
Zion Williamson segna 38 punti nel successo Pelicans contro Dallas priva dell’influenzato Doncic, 35 punti in tre quarti invece per Mitchell che regala a Utah la 19^ vittoria in fila in casa. Popovich conquista la vittoria n°1300 in NBA, condannando Vucevic alla sconfitta nel suo esordio con i Bulls. I Clippers vincono contro i 76ers, New York batte le riserve di Milwaukee, 15^ tripla doppia di Westbrook nel successo su Detroit. Harrison Barnes sulla sirena segna la tripla che condanna i Cavs

NEW ORLEANS PELICANS-DALLAS MAVERICKS 112-103 | Zion Williamson è ancora una volta il protagonista nel successo Pelicans contro Dallas, acciuffato grazie al 18-8 di parziale piazzato negli ultimi 3 minuti e 42 secondi di una gara in cui New Orleans - avanti di 15 punti dopo un quarto - è stata costretta anche a inseguire nella terza frazione, prima di riuscire a portare a casa la terza vittoria nelle ultime quattro gare. Alla sirena finale sono 20 punti per Nickiel Alexander-Walker, 19 con 8/15 dal campo per Brandon Ingram
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Dopo i 39 punti segnati contro Denver, Williamson concede il bis in un match da 38 punti, 13/20 al tiro, 12/18 dalla lunetta, 5 rimbalzi e 6 assist. Per Zion è la 23^ gara consecutiva oltre quota 20, la decima in carriera da 30+ punti con almeno il 60% di conversione dal campo. Cifre che ben raccontano l’impossibilità di ogni tipo di difesa di contenerne l’atletismo e la capacità di arrivare al ferro: 10 dei suoi 39 punti arrivano negli ultimi 4 minuti e regalano così ai Pelicans un successo che li porta a una partita e mezza di distanza dal play-in
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Dallas invece, senza Luka Doncic - fermato dall’influenza - e Kristaps Porzingis, rivoluzione quintetto e rotazione, cavalcando al meglio un Tim Hardaway Jr. scatenato in uscita dalla panchina e autore di 30 punti con 11/19 al tiro, 5 triple e 5 rimbalzi. Giocate a cui si aggiungono i 24 punti di Jalen Brunson (10/15 dal campo) e la doppia doppia di Boban Marjanovic da 13 e 11 rimbalzi: non entrato in campo Nicolò Melli contro la sua ex squadra per scelta di coach Carlisle
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UTAH JAZZ-MEMPHIS GRIZZLIES 126-110 | Continua la cavalcata trionfale dei Jazz, giunti alla 19^ vittoria consecutiva in casa grazie al solito contributo dall’arco di una squadra letale con i piedi oltre l’arco: alla sirena finale sono 19 triple a segno con il 50% complessivo di squadra e oltre il 42% dalla lunga distanza. Il risultato è che Memphis dopo un quarto è sotto di 20 lunghezze, incapace di riportarsi a contatto per tutto il resto della sfida
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A trascinare i Jazz ci pensa Donovan Mitchell, per la seconda volta in carriera autore di 35 punti in tre quarti (l’ultima frazione invece la passa in panchina a riposare): il n°45 di Utah tira 12/17 dal campo, 5/7 dall’arco, aggiungendo anche 7 assist utili a Rudy Gobert per ritoccare la sua doppia doppia da 16 e 14 rimbalzi. Jordan Clarkson invece ne approfitta per mettere a referto un’altra super prestazione che porta avanti la sua rincorsa al premio di 6° uomo dell’anno: 28 punti, 5 triple, 6 assist e Memphis che non riesce a trovare il modo di contenerlo
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Memphis perde così entrambe le sfide giocate consecutivamente a Salt Lake City, non riuscendo ad andare oltre i 16 punti di Kyle Anderson e la doppia doppia da 13 e 11 rimbalzi di Jonas Valanciunas. Incolore anche l’impatto di Ja Morant: 12 punti con 12 tiri, soltanto 4 canestri e 4 assist nei 26 minuti trascorsi sul parquet. Il risultato per i Grizzlies è quello di scivolare pericolosamente verso il decimo posto occupato dagli Warriors - ultimo piazzamento utile per giocarsi l’accesso ai playoff che Memphis quest’anno non vuole farsi sfuggire di nuovo

L.A. CLIPPERS-PHILADELPHIA 76ERS 122-112 | Il primo ritorno di Doc Rivers da avversario contro i Clippers regala subito un dispiacere all’ex allenatore dei losangeleni, che vede interrompersi la sua striscia di sei vittorie consecutive. I Clippers, dopo aver chiuso il primo tempo avanti di 5 lunghezze grazie a 19 dei 28 punti di Kawhi Leonard, hanno infatti dominato la ripresa toccando anche il +19 con uno scatenato Terance Mann, autore del suo massimo stagionale da 23 punti. Insieme a loro anche i 24 di Paul George per conquistare la quinta vittoria in fila
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Dopo aver dato battaglia nel primo tempo, i Sixers hanno dovuto alzare bandiera bianca nel secondo complice la perdurante assenza di Joel Embiid. Tobias Harris ha chiuso con 29 punti seguito dai 17 di Danny Green e i 16 di Shake Milton, mentre Dwight Howard ha pensato bene di farsi di nuovo espellere prendendosi il secondo fallo tecnico nel quarto periodo — a differenza dei due presi nel primo quarto nell’ultima partita contro i Lakers

MILWAUKEE BUCKS-NEW YORK KNICKS 96-102 | Alec Burks e RJ Barrett segnano 21 punti a testa nel successo Knicks che, approfittando dell’assenza di Giannis Antetokounmpo e di tre titolari in casa Bucks, battono a domicilio Milwaukee. New York però, nonostante la vittoria che consolida il suo piazzamento playoff a Est, non può che rammaricarsi al termine di una sfida in cui è costretta a rinunciare a Mitchell Robinson a causa di grave infortunio al piede destro
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Khris Middleton, Donte DiVincenzo e Jrue Holiday: questi i nomi degli altri giocatori non a disposizione per i Bucks oltre al due volte MVP che lamenta una caviglia in disordine e resta a riposo. Il risultato della rotazione completamente rivoluzionata di Milwaukee è che per una serata l’Antetokounmpo che si prende la scena è Thanasis - autore di 23 punti, 10 rimbalzi e 5 assist con 8/15 dal campo e 4 triple in 37 minuti sul parquet. Un buon segnale per i Bucks, che incassano la seconda sconfitta in fila dopo averne vinte 10 consecutive

MINNESOTA TIMBERWOLVES-HOUSTON ROCKETS 107-129 | I Rockets riscattano la sconfitta 24 ore dopo il crollo nel finale contro Minnesota e battono i T’Wolves in un back-to-back tutto giocato a Minneapolis, approfittando del ritorno in campo di un Kevin Porter Jr. da 25 punti e 10/15 al tiro che guida un quintetto tutto in doppia cifra (13 e 12 assist per John Wall). A gara in corso invece arrivano i 20 punti in 24 minuti di DJ Augustin con 8/14 dal campo
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Travolti da un primo tempo da 74 punti complessivi di Houston - entrata in campo con una motivazione e una voglia diversa - i T’Wolves non sono andati oltre i 27 punti e 15 rimbalzi di Karl-Anthony Towns; gli stessi punti messi a referto da Anthony Edwards in un match in cui hanno toccato anche le 34 lunghezze di svantaggio. Da segnalare anche i 13 punti con 4/17 al tiro di Malik Beasley, tornato in campo dopo le 12 partite di sospensione

OKLAHOMA CITY THUNDER-BOSTON CELTICS 94-111 | Jayson Tatum segna 20 dei suoi 27 punti nel secondo tempo e Boston travolge nel quarto periodo i Thunder (35-14 il parziale) chiudendo così con un successo un giro di quattro trasferte. Jaylen Brown aggiunge 25 punti con 23 conclusioni dal campo, mentre Evan Fournier - arrivato giovedì nell’ultima tumultuosa giornata di mercato - è stato costretto a rinviare il suo esordio in maglia Celtics, fermato dal protocollo anti-COVID che non gli ha ancora permesso di unirsi ai suoi nuovi compagni
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In casa OKC invece la notizia è che Al Horford non giocherà per il resto della stagione, con i Thunder che preferiscono lasciare spazio in campo ai giovani talenti da crescere: il risultato è che la scena è tutta per Moses Brown, il giovane centro che chiude il primo tempo con 17 punti e 19 rimbalzi (cifre che non si vedevano dai tempi di Shaquille O’Neal nel 1998). Alla sirena finale sono 21 punti - massimo in carriera - e 23 rimbalzi, record di franchigia pareggiato: un ottimo inizio per un giocatore che nei prossimi 50 giorni avrà grande spazio

SAN ANTONIO SPURS-CHICAGO BULLS 120-104 | Vittoria n°1300 per coach Gregg Popovich in carriera (il terzo allenatore della storia NBA a riuscirci), con gli Spurs che rilanciano così la loro corsa playoff in un match terminato con tutto il quintetto in doppia cifra: Jacob Poeltl ne mette 20 con 8/9 dal campo, a cui si aggiungono i 17 di DeMar DeRozan con 7 assist - canestri decisivi anche quando i Bulls si riportano in singola cifra di svantaggio (per poco) nel quarto periodo
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Esordio con sconfitta con i Bulls per Nikola Vucevic che mette a referto 21 punti, 9 rimbalzi e 4 assist nella sua prima gara in carriera con Chicago. Giocate che non bastano però agli ospiti per evitare la terza sconfitta in fila, con Zach LaVine che ne aggiunge 18 e Coby White 13 in uscita dalla panchina. Il centro montenegrino, partito subito in quintetto, ha scelto la maglia n°9 dei Bulls - “sottratta” al rookie Patrick Williams, costretto a passare al n°44

WASHINGTON WIZARDS-DETROIT PISTONS 106-92 | Comodo successo mai in discussione per Washington che batte in casa i Pistons toccando anche le 30 lunghezze di vantaggio in un match in cui a preoccupare gli Wizards è soprattutto l’infortunio di Bradley Beal: per l’All-Star dei capitolini 21 minuti in campo, chiusi con 17 punti ia referto prima di abbandonare il parquet per un dolore al piede destro che non ha impedito a Washington di infliggere a Detroit la 14^ sconfitta nelle ultime 18 gare
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I Pistons infatti non vanno oltre i 15 punti di Wayne Ellington, in una gara in cui tirano con il 38.8% di squadra e perdono 19 palloni. Dall’altra parte invece il volto del successo Wizards è Russell Westbrook, autore di 19 punti, 10 assist e ben 19 rimbalzi: per lui è la 15^ tripla doppia stagionale, il più prolifico di tutta la NBA. Alle sue giocate si aggiungono quelle di un Rui Hachimura da 14 punti e i 13 di Daniel Gafford, al suo debutto con Washington dopo la trade di giovedì scorso con i Bulls
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SACRAMENTO KINGS-CLEVELAND CAVALIERS 100-98 | Quarta vittoria consecutiva per i Kings (pareggiata la striscia più lunga della stagione) che conquistano sulla sirena un successo che ormai sembrava essere sfuggito di mano. Merito di una super giocata sull’asse Fox-Barnes, con il secondo che chiude con 16 punti e 11 rimbalzi - e una sola cruciale tripla a bersaglio arrivata quando più contava - a cui si aggiungono i 10 punti e 14 rimbalzi di Richaun Holmes. Inutili in casa Cavaliers invece i 26 con 11/24 al tiro di Collin Sexton e i 18 punti di Darius Garland
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L’highlight della serata è rappresentato dagli ultimi 1.6 secondi di gara, con i Cavs avanti di una sola lunghezza nel punteggio dopo l’interferenza a canestro di Holmes che aveva concesso i due punti del contro-sorpasso a Cleveland. Fox a quel punto ha realizzato una rimessa dal fondo semplicemente perfetta: un lancio di oltre 20 metri da quarterback (a fine partita ha detto di aver giocato in quel ruolo da ragazzino) nelle mani di Barnes che non ha perso tempo e in un solo movimento ha trovato la coordinazione per tirare e il fondo della retina
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L’ultimo acuto di Fox è il sesto assist dell’ennesima prestazione da All-Star in questa regular season da parte della point guard dei Kings: alla sirena finale sono 36 punti (di cui 20 nell'ultimo quarto) con 15/24 al tiro, un paio di triple a bersaglio, 4 assist e 2 stoppate, a condire una prestazione fenomenale che permette a Sacramento di riavvicinarsi nuovamente alla zona playoff. La squadra californiana è a una sola partita di distanza dal decimo posto occupato dagli Warriors per il play-in: un’occasione che i Kings non vogliono lasciarsi sfuggire
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