
NBA, risultati della notte: Embiid batte i Nets, Phila al 1° posto a Est. Curry mostruoso
I Sixers approfittano delle assenze in casa Nets e si prendono il 1° posto a Est in solitaria (39 punti di Embiid), Steph Curry segna 42 punti e 11 triple in tre quarti nel successo contro OKC. Luka Doncic firma la giocata della notte: tripla "di tocco" per battere Memphis sulla sirena. Reggie Jackson regala ai Clippers la 7^ vittoria in fila, Milwaukee senza Antetokounmpo batte Minnesota, tripla doppia di Jokic e Miami ko. Vittorie per Indiana, New York e Washington, Orlando beffa l’ex Vucevic, perde San Antonio

PHILADELPHIA 76ERS-BROOKLYN NETS 123-117 | Nello scontro diretto per la conquista del primo posto nella Eastern Conference, i Sixers si prendono il 21° successo casalingo (a fronte di 26 gare disputate a Philadelphia) e soprattutto la vetta solitaria a Est - scatenati contro un avversario rimaneggiato, costretto a rinunciare tra gli altri a Kevin Durant, James Harden, Blake Griffin e LaMarcus Aldridge. I Sixers conquistano così anche il tiebreaker della serie stagionale con i Nets: in caso di arrivo in parità, la posizione migliore spetta a Philadelphia
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Il protagonista del successo dei Sixers è Joel Embiid, autore di 39 punti e 13 rimbalzi, con 13/29 dal campo, un paio di assist, tre triple e un semi-perfetto 10/11 ai liberi. Con lui in campo Philadelphia sa bene a chi affidarsi, mentre attorno al gigante camerunense ruotano un Tobias Harris da 26 punti con 11/17 al tiro e un Ben Simmons da 17 e 9 assist. Shake Milton il giocatore dal maggior impatto a gara in corso: 15 punti in 25 minuti con 6/8 al tiro
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Davanti a 4.000 tifosi ben distanziati all’interno del Wells Fargo Center, Kyrie Irving prova a tenere a galla i suoi segnando 23 punti nel solo primo tempo - l’ottava volta in stagione oltre quota 20 prima dell’intervallo lungo - in un match per lui da 37 punti con 13/22 al tiro e 9 assist. Senza di lui e con le riserve in campo, i Nets provano a riportarsi a contatto, risalendo nell’ultima frazione da -22 al -3 degli ultimi 75 secondi. Embiid dalla lunetta però non sbaglia e chiude i conti
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OKLAHOMA CITY THUNDER-GOLDEN STATE WARRIORS 109-147 | Successo largo e mai in discussione degli Warriors che travolgono a domicilio i Thunder, sfiorano i 150 punti segnati e si godono uno Steph Curry formato MVP che, dopo i 53 punti realizzati contro Denver, replica con OKC e regala a Golden State la terza vittoria in fila che avvicina la squadra di San Francisco al 9° posto a Ovest. Ottava sconfitta consecutiva - tutte in doppia cifra - per i Thunder, con 18 punti e 12 rimbalzi di Moses Brown e i 22 realizzati da Darius Bazley
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A Steph Curry bastano tre quarti per segnare 42 punti, metterne in fila 95 nelle ultime due gare (secondo solo a MJ dopo i 33 anni d’età), giocando una terza frazione celestiale: 25 punti con 8/8 dal campo e 6/6 dall’arco - il quarto più prolifico della sua stagione - in un match da 11/16 dalla lunga distanza; seconda volta in carriera con 10+ triple a segno in due gare in fila (29 nelle ultime tre, altro record NBA). Quella di Curry è il coronamento perfetto di una striscia di otto match con 30+ punti - la più lunga della sua carriera
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Al resto pensa un Draymond Green che chiude in tripla doppia (la quarta in stagione, la n°28 in carriera): 12 punti, 10 rimbalzi e ben 16 assist, a cui aggiunge anche 3 recuperi e un paio di stoppate, fondamentale in ogni aspetto del gioco e decisivo nel portare gli Warriors a quota 24 triple segnate - record di franchigia eguagliato, nonostante Golden State non trovi mai il fondo della retina dalla lunga distanza negli ultimi 10 minuti di gara. Sì, Steph Curry era già abbondantemente a riposo
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MEMPHIS GRIZZLIES-DALLAS MAVERICKS 113-114 | La settima e l’ottava forza della Western Conference danno vita a un match intensissimo e combattutissimo, degno antipasto di quello che potrebbe essere il primo turno al torneo play-in. Memphis lo controlla a lungo e a 2.2 secondi dalla fine è avanti di due lunghezze con due tiri liberi a disposizione di Grayson Allen, tiratore da 90.6% dalla lunetta. Sembrerebbe un 2/2 scritto, invece l’ex Duke li sbaglia entrambi e apparecchia la tavola per un finale memorabile
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In una notte piena di gare e colpi di scena, Luka Doncic trova ancora una volta il modo di sorprendere più degli altri, segnando un canestro senza senso sulla sirena che regala la vittoria allo scadere a Dallas contro Memphis: una tripla del sorpasso segnata di tocco, tuffandosi in avanti, completamente fuori equilibrio su un piede solo, che ha fatto saltare sulla sedia non solo i tifosi dei Mavericks, ma anche illustri colleghi come LeBron. “Dai Luka, non puoi fare sul serio”, il commento ironico di James via Twitter
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Alla fine sono 29 i punti del fenomeno sloveno con 5 rimbalzi e 9 assist, seguito dai 21 di Kristaps Porzingis per mettere due gare e mezzo di distanza tra le due squadre nella classifica della Western Conference. Nessun altro membro del quintetto dei Mavs è arrivato in doppia cifra, mentre Tim Hardaway Jr (11) e Dwight Powell (12) ci sono riusciti dalla panchina da cui non si è alzato Nicolò Melli per scelta tecnica. Al malcapitato Allen rimangono giusto i 23 punti segnati da top scorer dei suoi, seguito dai 19+15 di Valanciunas e i 17 di Ja Morant
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MINNESOTA T’WOLVES-MILWAUKEE BUCKS 105-130 | Sesta partita in fila senza Giannis Antetokounmpo e terzo successo per i Bucks che, privi del due volte MVP, si affidano a un Khris Middleton da 27 punti, 8 rimbalzi e 7 assist in tre quarti - chiusi largamente in vantaggio da Milwaukee. Brook Lopez aggiunge 18 punti e 8 rimbalzi, mentre sono 15 con 3 recuperi per Jrue Holiday. I 45 punti realizzati nel terzo quarto rappresentano la seconda miglior frazione per produzione dell’intera regular season degli ospiti, a tre partite e mezza di distanza dalla vetta a Est
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Ai T’Wolves invece non resta che festeggiare i 1.000 punti segnati in stagione da un Anthony Edwards da 24 con 5/11 dall’arco, unico rookie in stagione in quadrupla cifra - nessuno è andato oltre quota 700 finora. Dalla panchina Minnesota raccoglie 18 punti con 5/6 al tiro per Juancho Hernangomez e 15 con tanti tiri sbagliati (4/14) per D’Angelo Russell. I padroni di casa raccolgono così la sconfitta n°11 nelle ultime 15 partite

TORONTO RAPTORS-SAN ANTONIO SPURS 117-112 | Kyle Lowry ritrova da avversario sul parquet - ma da sempre amico nella vita - DeMar DeRozan, con il primo ancora fuori per infortunio e il secondo incapace di andare oltre i 19 punti e 11 assist, molti dei quali utili ad armare la mano di Derrick White - autore di 25 punti con 6/11 dall’arco. Gli Spurs perdono così la sesta gara delle ultime otto giocate, scivolando al 10° posto a Ovest facendosi agganciare da Golden State
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Toronto invece celebra il ritorno alla vittoria grazie a un quintetto tutto in doppia cifra: con Fred VanVleet e Gary Trent Jr. fuori dai giochi, a trascinare i Raptors ci pensano i 22 punti con 4/7 dall’arco di OG Anunoby e la doppia doppia da 20 e 11 rimbalzi di Pascal Siakam, 12 punti e 12 rimbalzi per Chris Boucher e 16 per il rookie Malachi Flynn. I Raptors restano così a una sola gara di distanza dal 10° posto dei Bulls, ultima speranza di rientrare in quest’ultimo mese di regular season nella corsa playoff

NEW ORLEANS PELICANS-NEW YORK KNICKS 106-116 | Si ferma a tre la striscia di successi dei Pelicans, alla disperata ricerca di continuità provando a risalire e raggiungere un posto al play-in che però si allontana. New Orleans è costretta ad arrendersi nonostante i 25 punti del solito Zion Williamson, che aggiunge anche 8 rimbalzi e 7 assist alla sua prestazione (10/19 dal campo), mentre sono 28 i punti realizzati da Brandon Ingram. A mancare è il tiro da lontano: 6/28, 21% di squadra (unici ad avere una striscia di 5 gare sotto il 25% di media)
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Chi ingrana la quarta invece è proprio New York che per la prima volta in stagione vince quattro partite in fila e si tiene stretta il settimo posto a Est, con comodo affaccio sul quarto in una classifica compressa e piena di potenziali sorprese. A dominare in campo è ancora una volta Julius Randle, che contro la sua ex squadra chiude con 32 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, conditi con 5/8 dall’arco. Al resto pensa Alec Burks: 21 punti - di cui i primi 11 di squadra nel quarto periodo - e 4/7 dall’arco, con tanto di tripla che chiude i conti nel finale
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CHICAGO BULLS-ORLANDO MAGIC 106-115 | I Magic ritrovano Nikola Vucevic sul parquet per la seconda volta da avversario (la prima nel 2011/12, nel suo anno da rookie, indossando la maglia dei Sixers) e travolgono i Bulls nel terzo quarto - 39-19 di parziale - interrompendo una striscia di sei sconfitte grazie ai 22 punti di James Ennis, ai 19 con 12 rimbalzi di Wandell Carter Jr. (altro ex di giornata) e con i 15 a testa realizzati da Michael Carter-Williams e Gary Harris
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Per Chicago arriva dunque l’ennesimo passo falso: quarta sconfitta in fila, decima nelle ultime 13 da quando la squadra è stata rafforzata al termine del mercato di tre settimane fa. Ai Bulls infatti non basta la super prestazione combinata dei due All-Star di squadra: Zach LaVine ne segna 30 con 6/12 dall’arco, 5 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 29 con 11 rimbalzi e 11/20 al tiro di Vucevic, che mette anche cinque triple a segno. Dalla panchina i padroni di casa raccolgono poco, con l’unica eccezione dei 16 punti con 7/12 al tiro di Daniel Theis
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DETROIT PISTONS-L.A. CLIPPERS 98-100 | Vittoria in volata dei Clippers che senza Kawhi Leonard, Paul George, Marcus Morris e Patrick Beverley, si aggrappano a Reggie Jackson e battono nel finale i Pistons. Merito del suo canestro dalla media a 2.3 secondi dalla sirena, prosecuzione perfetta della tripla del pareggio in transizione arrivata pochi istanti prima e che permettono ai Clippers di conquistare la settima vittoria in fila. Inutile il tentativo di Killian Hayes dall’altra parte, con Detroit che non va oltre i 28 punti di Jerami Grant
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Per Jackson invece i punti sono 29, raccolti tirando 12/24 e unico a trovare con un minimo di continuità il fondo della retina dalla lunga distanza (3/6) in un match in cui i Clippers faticano dall’arco. In una rotazione a ranghi ridotti, sono decisivi anche i 18 e 13 rimbalzi messi a referto da Ivica Zubac e i 17 con 17 conclusioni dell’ex di giornata Luke Kennard. La squadra di L.A. avvicina così a una gara e mezza di distanza il secondo posto a Ovest occupato dai Suns

CHARLOTTE HORNETS-CLEVELAND CAVALIERS 90-103 | Massimo in stagione da 25 punti con sei triple a bersaglio per Taurean Prince nella vittoria in trasferta dei Cavs a Charlotte, a cui si aggiungono i 15 punti e 8 rimbalzi di Jarrett Allen - rientrato in campo dopo 8 gare saltate a seguito del colpo alla testa subito nel match contro i Lakers. In un match di ritorni sul parquet per gli ospiti, si rivede anche Larry Nance Jr. - reduce da 7 partite d’assenza: per lui 1/7 al tiro in 20 minuti in cui è apparso spaesato e fuori ritmo
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Si fermano dunque ancora una volta gli Hornets, pieni zeppi d’assente e con una rotazione ridotta al minimo che ha fatto scivolare Charlotte nel giro di una settimana all’ottavo posto a Est: non bastano i 22 punti di Terry Rozier conditi con 8 assist e 7 rimbalzi, a cui si aggiungono i 20 punti realizzati da Miles Bridges. Tre sconfitte in fila per gli Hornets e all’orizzonte sfide contro Brooklyn e Portland che non promettono niente di buono

HOUSTON ROCKETS-INDIANA PACERS 124-132 | Caris LeVert, che poteva essere dei Rockets e invece è finito ai Pacers nel maxi-scambio che ha portato James Harden a Brooklyn, è uno dei protagonisti del successo di Indiana in Texas: 27 punti, a cui si aggiungono i 22 con 10 rimbalzi e 7 assist di Domantas Sabonis e i 23 con 14 rimbalzi e 9 assist di Malcolm Brogdon - di nuovo fermo a un passo dalla tripla doppia in quella che è la quarta vittoria Pacers nelle ultime cinque gare - con Charlotte e l’ottavo posto a Est alla portata e a una sola partita di distanza
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DENVER NUGGETS-MIAMI HEAT 123-106 | Risposta immediata sul parquet da parte dei Nuggets che, dopo aver perso nei giorni scorsi causa infortunio Jamal Murray per il resto della stagione, provano a scrollarsi di dosso la tensione per un finale di stagione diverso da come lo avevano immaginato. Miami, nel pieno di un giro di otto partite in 12 giorni, incassa il parziale da 34-18 nel secondo quarto e affonda lentamente nella ripresa, incapace di andare oltre i 13 punti e 9 assist di un acciaccato Jimmy Butler - uscito malconcio dalla gara con Phoenix
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A guidare i Nuggets ci pensa Nikola Jokic, autore della 15^ tripla doppia della sua stagione: 17 punti, 11 assist e 10 rimbalzi, a cui si aggiungono i 25 e 10 rimbalzi di Michael Porter Jr. - chiamato a diventare secondo violino in casa Nuggets. In quintetto con Monte Morris e Will Barton, alla ricerca di una nuova chimica, Denver si gode anche i 17 punti di JaMychal Green in 19 minuti giocati a gara in corso e i 15 di PJ Dozier con 6/10 al tiro: mai come in questo momento, il contributo di tutti diventa fondamentale per non sentire l’assenza di Murray
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SACRAMENTO KINGS-WASHINGTON WIZARDS 111-123 | Gli Wizards fanno gara di testa dall’inizio alla fine, segnando 42 punti nel primo quarto e controllando il resto del match senza mai soffrire, guidati come sempre dal backcourt formato da Russell Westbrook e Bradley Beal. La trasferta più lunga della stagione si conclude quindi con un record di 4 vittorie e 2 sconfitte, ripresentandosi in casa per quattro gare in fila con un record sempre perdente (21-33), ma con qualche sorriso in più
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Sorride soprattutto Russell Westbrook, arrivato alla sesta tripla doppia consecutiva (25 punti, 15 rimbalzi e 11 assist) nonché la 24^ della sua stagione e la 170^ in carriera, portandosi a -11 dalle 181 di Oscar Robertson per il record ogni epoca. Insieme a lui ci sono i 31 punti di Bradley Beal (25^ gara con almeno 30 punti in stagione) e i 16 di Davis Bertans
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Per i Kings è sempre la stessa storia: De’Aaron Fox fa il suo chiudendo con 33 punti di cui sei nell’arco di 30 secondi per riportarsi a -6 a metà terzo quarto. Poi però il resto dei compagni si è completamente bloccato e la squadra di coach Walton si è fatta prendere dal nervosismo, ricevendo ben quattro falli tecnici nel solo quarto periodo — condannandoli all’ottava sconfitta consecutiva
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