
NBA, risultati della notte: Chris Paul meglio anche di Embiid, 8^ in fila per i Knicks
I 28 punti di CP3 guidano Phoenix alla vittoria sul campo di Philadelphia, nonostante un eccellente Joel Embiid. Continua la striscia di vittorie di New York, trascinata dai 40 punti di Julius Randle, mentre Portland perde per la 2^ volta di un solo punto, fallendo contro Denver il canestro della vittoria. Tutto facile per Clippers e Jazz a Ovest, Miami maltratta gli Spurs a domicilio per la 3^ vittoria in fila, mentre Washington batte Golden State e Beal vince il duello a distanza tra top scorer con Steph Curry

PHILADELPHIA 76ERS-PHOENIX SUNS 113-116 | Dopo il successo all’overtime conquistato a Milwaukee, Phoenix aggiunge un’altra importante vittoria in trasferta contro una big dell’Est battendo a domicilio anche i 76ers - senza Ben Simmons e Tobias Harris e giunti a un passo dai supplementari, con Joel Embiid che ha rischiato di realizzare il buzzer beater più incredibile della storia NBA (a una mano, scagliando il pallone dalla propria area dopo un errore avversario dalla lunetta in pochi decimi di secondo)
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Alla sirena finale il miglior realizzatore per Phoenix è un sontuoso Chris Paul da 28 punti, 8 assist, 5/8 dall’arco e 0 palle perse. Determinante anche nel dettare ritmo e tempi a Devin Booker - 19 punti con 6/14 dal campo - e a Mikal Bridges, da sempre con il dente avvelenato contro i Sixers che lo hanno scelto alla 10 nel 2018 (su consiglio della madre), per poi scambiarlo per Zhaire Smith; in campo per 13 gare e giocatore che in NBA nessuno più ricorda. I Suns restano così saldamente al 2° posto a Ovest, mantenendo due partite di vantaggio sui Clippers

A Philadelphia invece non basta l’ennesima prestazione da MVP di Joel Embiid, che chiude con 38 punti, 14/23 al tiro, 3/5 dall’arco, 17 rimbalzi, 4 assist, ma anche 8 pesanti palle perse che costano care in una partita così equilibrata ai Sixers. Il centro camerunense è dominante nonostante gli acciacchi e il problema al ginocchio sinistro che lo costringe a fermarsi nel terzo quarto, mentre sul parquet hanno provato a dargli una mano Danny Green (18 punti e 4/7 dall’arco) e Tyrese Maxey (14 con 5/11 al tiro in uscita dalla panchina)
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NEW YORK KNICKS-ATLANTA HAWKS 137-127 OT | Atlanta manda tutto il quintetto in doppia cifra e conta tre giocatori con almeno 20 punti a tabellino, ma una sera dopo aver segnato 17 punti a testa in uscita dalla panchina Derrick Rose e Immanuel Quickley si superano e ne mettono 20 a testa (48-27 il saldo a favore delle riserve dei Knicks). Che poi hanno come al solito uno straripante Julius Randle, 18 punti con 6/11 da tre di Reggie Bullock e 16 da R.J. Barrett, per l’ottava vittoria in fila, la striscia attiva più lunga in tutta la NBA
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Il giocatore della settimana a Est — il primo Knick dai tempi di Kristaps Porzingis — continua la sua stagione di grazia: Julius Randle contro Atlanta chiude con 40 punti, 11 rimbalzi e 6 assist, quasi perfetto dalla lunetta (12/13) e con un ottimo 6/8 anche da tre punti. È il suo canestro a mandare New York sopra di 3 con 8 secondi da giocare nei regolamentari, ma c’è bisogno dell’OT per battere gli Hawks: overtime nel quale i Knicks segnano 6/7 dal campo (e 3/4 da tre)
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La tripla a 6.2 secondi dalla fine che manda la gara in overtime la firma Bogdan Bogdanovic, sempre più a suo agio nel quintetto di coach McMillan: il serbo ne mette 20, così come Trae Young, che ci aggiunge 14 assist ma tira solo 6/17 dal campo ed è costretto a uscire sul finire del terzo quarto per un infortunio alla caviglia. Il migliore in casa Hawks è un Clint Capela da 25 punti e 22 rimbalzi (di cui 9 offensivi) con 12/17 al tiro e anche 2 recuperi: ma neppure la super prestazione dello svizzero salva Atlanta dal ko

TORONTO RAPTORS-BROOKLYN NETS 114-103 | I Nets vanno anche sul +13 nel primo quarto ma è nel terzo che si decide la gara quando, dopo essere andati all’intervallo sul -2, i Raptors piazzano un decisivo 36-23 con 13/24 al tiro. Il ritorno di Kyle Lowry e Fred VanVleet (14 per il il primo, 17 per il secondo) è sicuramente importante, ma sono i 27 di Pascal Siakam e i 25 di OG Anunoby (con 8/14 e 4 triple a segno) a trascinare Toronto alla quarta vittoria in fila. Infortunio alla caviglia per il lungo Chris Boucher
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Brooklyn si aggrappa a Kyrie Irving — 28 punti, 11 rimbalzi, 8 assist e 3 recuperi — ma non basta. Bruce Brown ha 21 punti e 14 rimbalzi dalla panchina, 14 con 4/5 da tre punti li porte in dote Joe Harris ma il resto dei Nets tira 9/36 (25%) dall’arco, mentre Jeff Green e Landry Shamet combinano per una serata da 3/19 (5/26 al tiro dal campo per loro). Una buona notizia però c’è: Kevin Durant potrebbe tornare in campo già nel weekend, dice coach Steve Nash

WASHINGTON WIZARDS-GOLDEN STATE WARRIORS 118-114 | Sesta vittoria in fila per gli Wizards, che si prendono il 10° posto a Est in solitaria grazie al 32-21 di parziale che segna la rimonta nel quarto periodo di Washington: merito dei 29 punti, 10 rimbalzi e 4 assist di Bradley Beal - letale nell’ultima frazione e che riportata la squadra della capitale per la prima volta in stagione in una posizione da play-in. La brutta notizia della serata invece è l’infortunio di Deni Avdija - fuori per il resto della stagione a causa di una frattura alla caviglia
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Come spesso succede in questa stagione, discorso a parte va fatto per Russell Westbrook che raccoglie la 27^ tripla doppia dell’ennesima stagione da record per lui sotto questo aspetto: 14 punti con un modesto 5/17 al tiro, a cui aggiunge però 20 rimbalzi - nuovo massimo stagionale - e 10 assist. Sono ben 173 triple doppia in carriera, a -8 dal record all-time detenuto da Oscar Robertson e ormai alla portata dell’ex giocatore di Thunder e Rockets
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Prima serata opaca delle ultime settimane invece per Steph Curry, reduce dalla miglior striscia realizzativa di 11 partite della sua carriera e incappato in una serata imprecisa al tiro: per il n°30 di Golden State sono 18 punti con 7/25 dal campo e 2/14 dall’arco, con 7 rimbalzi e 8 assist. Nessuno in casa Warriors però è realmente in grado di prendere il suo posto a livello realizzativo e così gli ospiti perdono nonostante i 46 punti combinati in uscita dalla panchina da Kelly Oubre Jr. e Jordan Poole (22 con 6/10 dalla lunga distanza)

DALLAS MAVERICKS-DETROIT PISTONS 127-117 | Più profonda e completa Dallas di Detroit, come dimostra il 49-31 delle riserve dei Mavs, guidate dai 20 punti di Jalen Brunson con 8/12 al tiro e dai 15 di Tim Hardaway Jr. (solo 6 minuti in campo senza punti invece per Nicolò Melli). È ovviamente Luka Doncic a fare la differenza alla fine, ma i 13 punti di Brunson nel secondo quarto (quello dello strappo, 34-22 il parziale) sono fondamentali. Ne ha 19 con 7 rimbalzi a fine serata anche Kristaps Porzingis
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Alla sirena finale a Luka Doncic manca un solo assist per mandare a libri la sua ennesima tripla doppia ai trenta punti della sua carriera. Chiude la sfida contro i Pistons con 30 punti, 10 rimbalzi e 9 assist, tirando 10/22 dal campo (con 4 triple a segno) ma un modesto 6/10 dalla lunetta, sotto la sua media stagionale, attorno al 73%. Importante però la vittoria, la prima casalinga dopo 4 sconfitte in fila, in attesa della sfida contro i Lakers
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È dal 12 febbraio che i Pistons non battono una squadra dal record vincente e la sfida contro Dallas non fa eccezione nonostante i 50 punti in due della coppia Jerami Grant (26 di cui 15 nel primo quarto)-Cory Joseph (24 con 9/15 al tiro e anche 5 rimbalzi e 5 assist). Detroit incassa così il quinto ko nelle ultime sette gare pur tirando sopra il 50% dal campo, il 40% da tre e mandando a referto 30 assist (troppe le palle perse, 13, contro le sole 6 dei Mavs)

HOUSTON ROCKETS-UTAH JAZZ 89-112 | Il top scorer dei Jazz arriva dalla panchina ma non è necessariamente una novità, visto che si tratta di Jordan Clarkson, primo candidato al premio di sesto uomo dell’anno. Il n°00 di Utah ne mette 22 in 28 minuti con 4 triple a segno, mentre tra i titolari ce ne sono 21 per Joe Ingles con 6/10 da tre, 19 con 18 rimbalzi per Rudy Gobert in una serata in cui la miglior squadra NBA colleziona 61 rimbalzi e manda a referto 10 assist in più degli avversari (27-17). Quarta vittoria nelle ultime 5 per Utah
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I 16 punti del secondo quarto segnati dai Rockets sono lo specchio delle difficoltà di John Wall e compagni, che vanno all’intervallo già sotto di 18 e poi perdono 30-20 anche il terzo quarto, abbandonando definitivamente la partita. È proprio l’ex Wizards il migliore dei suoi con 21 punti (ma 8/19 al tiro): Christian Wood (16) e Kelly Olynyk (10) gli unici altri due giocatori in doppia cifra. Pessime le percentuali di squadra: il 35% dal campo, il 20% da tre, un orrendo 53% ai liberi (9/17)

SAN ANTONIO SPURS-MIAMI HEAT 87-107 | Mai nella loro storia i Miami Heat hanno battuto San Antonio così largamente (+20). Merito delle due superstar di casa Heat, Bam Adebayo (23 punti ma anche 8 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi) e Jimmy Butler, in doppia doppia con 18 e 11 assist, ma la terza vittoria in fila degli uomini di coach Spoelstra arriva anche grazie ai 22 dalla panchina di Tyler Herro. Decisivo il quarto finale, vinto 30-15 dagli ospiti che negli ultimi 12 minuti tirano 7/11 dall’arco (4/4 per Herro) travolgendo i texani
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San Antonio quest’anno è soltanto 12-19 in casa (16-10 invece lontano da San Antonio) e la maledizione dell’AT&T Center continua: per la prima volta in sette gare gli Spurs non arrivano neppure a quota 100, complice anche un pessimo 10/35 dalla lunga distanza. Nessuno tra in nero-argento fa meglio dei 15 punti di DeMar DeRozan, terzo giocatore dal 2010 a oggi a segnare più di 1.000 punti in stagione per 11 annate in fila (LeBron James e Russell Westbrook gli altri due)

CLEVELAND CAVALIERS-CHICAGO BULLS 121-105 | Tornano al successo i Cavs che, dopo aver perso le ultime cinque gare giocate in casa, partono forte, piazzano il 34-12 di parziale in avvio e regalano così un successo da capo allenatore a Greg Buckner - l’assistente amico e collega di J.B. Bickerstaff, chiamato per una serata a sostituirlo data l’assenza per ragioni personali del coach. Con questa sconfitta, Chicago viene scavalcata al 10° posto a Est dagli Wizards, nonostante i 16 punti in uscita dalla panchina di Lauri Markkanen e i 14 e 8 rimbalzi di Thaddeus Young
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Cleveland invece si gode la sua coppia di guardie, di nuovo scatenata: Collin Sexton chiude con 30 punti, 11/17 dal campo, 3/5 dall’arco, 7 assist e 3 rimbalzi in poco più di mezz’ora di gioco, a cui si aggiungono i 25 punti segnati da Darius Garland con 8/13 al tiro e un eloquente +18 di plus/minus in 29 minuti. Sotto canestro ci pensa Kevin Love: 15 punti e 9 rimbalzi, decisivo come altri suoi compagni nel costruire l’ampio vantaggio (anche 33 lunghezze, il più largo nella stagione per Cleveland), in quella che è la prima vittoria casalinga nell’ultimo mese

INDIANA PACERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 122-116 | Nonostante i sette giocatori assenti, i Pacers dominano a lungo la sfida contro OKC e sfruttano al meglio il quintetto senza lunghi schierato da coach Bjorkgren per interrompere la striscia di tre sconfitte: merito dei 29 punti, 15 rimbalzi e 7 assist di Malcolm Brogdon, a cui si aggiungono i 28 realizzati da Caris LeVert, mentre il terzo violino della serata di Indiana è Oshae Brissett - firmato poche ore prima della palla a due, chiude con 23 punti e 12 rimbalzi (entrambi massimo in carriera)
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Le assenze in realtà erano tante anche in casa Thunder (Shai Gilgeous-Alexander, Lu Dort e non solo), che perdono per strada nel primo tempo anche Aleksej Pokusevski (influenzato, ma non a causa del COVID) e non vanno oltre un Darius Bazley che pareggia il suo massimo in carriera a quota 26 punti, a cui si aggiungono i 20 realizzati da Svi Mykhailiuk. Per gli ospiti è la 12^ sconfitta consecutiva - la striscia più lunga da quando la franchigia si è trasferita a Oklahoma City - con i Thunder che vanno ancora a caccia della prima vittoria nel mese d’aprile

PORTLAND TRAIL BLAZERS-DENVER NUGGETS 105-106 | Si spegne sul ferro il floater di Norman Powell alla sirena che avrebbe potuto dare la vittoria ai Blazers, sconfitti invece di un solo punto per la seconda gara in fila (dopo il 113-112 subìto dai Clippers). Il solito Nikola Jokic è il migliore in casa Nuggets (25 punti con 9 rimbalzi e 5 assist), ma subito dietro di lui un Michael Porter Jr. chirurgico al tiro (8/12 dal campo per 17 punti). Denver vince la quarta in fila, consolidando il suo quarto posto a Ovest
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Neppure il ritorno in campo di Damian Lillard (22 ma 2/10 da tre punti) salva i Blazers, che hanno 17 punti da Powell, 32 dalla panchina (con 12 di Carmelo Anthony e 11 di Enes Kanter) ma incassano il terzo ko in fila, il quinto nelle ultime sei. Portland rimane per il momento sesta a Ovest (ultima posizione che non obbliga al passaggio dei play-in) ma Dallas è a sola mezza gara di distanza

L.A. CLIPPERS-MEMPHIS GRIZZLIES 117-105 | Ancora senza Kawhi Leonard e dovendo fare a meno di Paul George, è Luke Kennard a caricarsi i Clippers sulle spalle e sfruttando una serata da 6/7 dalla lunga distanza (tutta L.A. sfiora il 52% di squadra, con 14/27) guida i Clippers alla vittoria. Ci sono 28 punti per Kennard e 25 per Marcus Morris ma fanno molto bene anche Terance Mann (19, 7 assist e 6 rimbalzi per lui) e Ivica Zubac, che chiude a quota 18 con 6/11 al tiro. Decima vittoria nelle ultime 11 per i Clippers
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Memphis segna 39 punti nel primo quarto, va avanti anche di 18 punti ma poi subisce la rimonta di L.A., nella serata in cui i Grizzlies festeggiano il ritorno in campo (e l’esordio stagionale) di Jaren Jackson Jr. (15 punti e 8 rimbalzi per lui). Finalmente Ja Morant (22 punti, top scorer dei suoi) ritrova il suo partner-in-crime preferito, ma Memphis crolla ugualmente alla distanza: è di 64-43 Clippers infatti il parziale del secondo tempo, con i Grizzlies attesi ad altre tre trasferte prima di rientrare in Tennessee

SACRAMENTO KINGS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 128-125 | Sacramento segna 44 punti nel primo quarto ma ne incassa 39 nel terzo, per cui ha bisogno degli ultimi dodici minuti (e del solito grande De’Aaron Fox) per portarsi a casa la sfida. Nell’ultimo periodo Harrison Barnes segna 8 dei suoi 22 punti di serata, mentre sono addirittura 29 quelli di Buddy Hield, con la mano caldissima da dietro l’arco (7/11). Bene anche il rookie Tyrese Haliburton dalla panchina, con 16 punti e 4/6 da tre punti, da dove i Kings tirano 17/33, il 51.5% di squadra
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Terzo trentello nelle ultime cinque gare per De’Aaron Fox, autore di un terzo quarto da 13 punti che tiene a galla Sacramento quando Minnesota riapre la partita. Alla sirena il prodotto di Kentucky chiude con 30 punti e 8/20 al tiro, uno dei pochi Kings con brutte percentuali dall’arco (1/6). Si rifà però andando a conquistarsi i punti in lunetta, dove è quasi infallibile (13/14). Aggiunge 7 assist, 5 rimbalzi e 2 recuperi alla sua grande serata
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Minnesota non sarà più la peggior squadra della lega (la maglia nera va a Houston) ma i Timberwolves continuano a contare solo il 2-0 dell’esordio stagionale come l’unica striscia con due vittorie in fila di tutto il loro campionato. Una sera dopo aver battuto i Kings, 26 punti di Karl-Anthony Towns e 24 dalla panchina di Naz Reid (con 11/15 al tiro) non bastano per centrare il successo. Ce ne sono 16 con 4/10 al tiro per il rookie Anthony Edwards