
NBA, risultati della notte: Tatum non basta, primo posto Brooklyn. Curry batte Jokic
Jayson Tatum segna 38 punti ma non bastano per battere Brooklyn, che si prende il primo posto solitario a Est. Steph Curry segna 25 dei suoi 32 punti nel secondo tempo, vincendo il duello per l'MVP con Nikola Jokic. Settima vittoria in fila per Washington (Beal 33, Westbrook 37 con tripla doppia), Atlanta batte Miami con il rientro di Danilo Gallinari (17 dalla panchina). Successi per Clippers e Hornets contro Houston e Cleveland, Memphis sbanca Portland con super Ja Morant

BROOKLYN NETS-BOSTON CELTICS 109-104 | I Brooklyn Nets conquistano nuovamente il 1° posto della Eastern Conference, battendo Boston in una partita guidata sin dal secondo quarto (39-26 il parziale prima dell’intervallo lungo) e trascinati da un Kyrie Irving molto impreciso al tiro - 15 punti con 4/19 dal campo e 0/6 dall’arco - che sfiora però la tripla doppia, fermandosi a 9 rimbalzi e aggiungendo ben 11 assist. Ancora senza Kevin Durant e James Harden, ci pensano i 20 punti di Joe Harris e i 19 di Jeff Green a regalare ai Nets il 3° successo nelle ultime 6 gare
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Il volto in casa Celtics del giocatore che ha provato a tenere a galla Boston in un complicato primo tempo è Jayson Tatum, che nei primi due quarti ha messo a referto 25 dei suoi 38 punti totali, raccolti tirando 14/27 dal campo, 6/12 dall’arco e aggiungendo anche 10 rimbalzi e quattro assist in un match in cui l’All-Star biancoverde le ha provate tutte per non far pesare l’assenza di Jaylen Brown e Kemba Walker
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Boston raccoglie anche 22 punti con ottime percentuali da Payton Pritchard (8/12 dal campo, 6/7 dall’arco) e 19 da Marcus Smart - letteralmente gli unici tre giocatori in grado di muovere la retina tra gli ospiti, che ritrovano Evan Fournier in campo dopo aver superato il contagio da COVID-19. A pesare come un macigno sulla gara sono le 19 palle perse dai Celtics che hanno permesso a Brooklyn (per cui ha debuttato Mike James con 8 punti in 21 minuti) di chiudere la gara sul 32-0 alla voce “punti realizzati in contropiede”: un abisso che deve far riflettere

GOLDEN STATE WARRIORS-DENVER NUGGETS 118-97 | Gli Warriors scelgono il migliore dei modi per festeggiare il ritorno dei tifosi al Chase Center - nella prima gara con circa 2.000 spettatori sulle tribune della nuovissima arena di San Francisco. Un’occasione che Steph Curry - chiamato a ringraziare il pubblico per “la pazienza” in questi mesi prima della palla a due - non si è lasciato sfuggire, protagonista in un successo che permette a Golden State di consolidare il 9° posto a Est e più volte invocato come MVP dai tifosi sugli spalti
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Alla sirena finale infatti sono 32 punti per Curry (Beal 33 invece, nel testa a testa a distanza per la conquista del ruolo di miglior realizzatore della regular season), tirando 11/18 dal campo e 4/9 dall’arco con tanto di tripla che brucia la retina e regala il definitivo vantaggio agli Warriors a tre minuti dalla sirena (+27 di plus/minus). Al resto pensa Draymond Green con una delle sue partite: 2 punti, 12 rimbalzi e 19 assist - massimo in carriera eguagliato: al facilitatore di Golden State bastano tre tiri tentati, a fare canestro pensano i compagni
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L’altro grande merito di Draymond Green nel match infatti è quello di riuscire a limitare un candidato MVP come Nikola Jokic, che non riesce a incidere come al solito ed è costretto ad accontentarsi di 19 punti segnati con 7/16 al tiro, 6 assist e 6 rimbalzi senza riuscire a incidere. Il miglior realizzatore in casa è Michael Porter Jr., che chiude con 26 punti e a referto, letale dall’arco con il suo 7/14 dalla lunga distanza, mentre sono 17 i punti di Aaron Gordon

OKLAHOMA CITY THUNDER-WASHINGTON WIZARDS 109-129 | Non si arresta la corsa playoff degli Wizards, che travolgono a domicilio anche i derelitti Thunder - giunti alla 13^ sconfitta in fila (a -1 dal record negativo di franchigia di OKC) e incapaci di andare oltre i 20 punti a testa segnati da Darius Bazley e Theo Maledon e dei 18 di Isaiah Roby e Lu Dort. Il 10-2 di parziale con cui Washington apre il secondo tempo condanna i padroni di casa, che si riportano al massimo sul -6 sul finire di 3° quarto senza riuscire ad avvicinarsi di più
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Alla sirena finale sono 33 i punti a referto di Bradley Beal, protagonista di un avvincente testa a testa con Steph Curry nella corsa al ruolo di miglior realizzatore NBA: Beal tira 12/24 dal campo, 4/6 dall’arco e aggiunge anche 6 rimbalzi e 3 assist a una partita in cui ha cercato soprattutto il canestro; decisivo nella risalita Wizards che ha portato Washington al 10° posto in solitaria a Est staccando di una partita sia Chicago che Toronto - al momento fuori dai playoff
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Discorso a parte va fatto per Russell Westbrook, ancora una volta scatenato contro la sua ex squadra e autore della quarta tripla doppia in fila e la n°14 delle sue ultime 16 gare: 37 punti, 11 rimbalzi e 11 assist in un match dominato nei 37 minuti trascorsi in campo in cui trova anche ritmo in attacco (14/23 al tiro, 3/4 dall’arco). Per Westbrook è la 28^ tripla doppia in una stagione ancora una volta da record che ormai lo ha portato a ridosso del record di Oscar Robertson: siamo a quota 174 in carriera, a -7 da un primato all-time che ormai sembra alla portata
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ATLANTA HAWKS-MIAMI HEAT 118-103 | Vittoria fondamentale in chiave playoff per gli Hawks che ritrovano Danilo Gallinari sul parquet e chiudono forte un match segnato nel secondo tempo dal 56-42 di parziale. Atlanta, senza Clint Capela a causa di un problema alla schiena che lo costretto a fermarsi come la caviglia di Trae Young, si affida ai 21 punti con 5/9 dall’arco e 8 assist di Bogdan Bogdanovic, a cui si aggiungono i 20 con 8 rimbalzi di John Collins: la squadra della Georgia porta così a casa la sesta vittoria nelle ultime otto gare
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Mancava in campo da 14 giorni anche Danilo Gallinari, alle prese con un infortunio al piede che lo ha costretto a fermarsi per sei gare. Il n°8 azzurro parte come al solito in questa regular season dalla panchina e chiude con 17 punti in 22 minuti, tirando 5/11 dal campo, 3/7 dall’arco e aggiungendo 5 rimbalzi a un match da +13 di plus/minus. Atlanta aggancia così New York al quarto posto a Est (33-27 il record), facendo scivolare Miami in zona play-in
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A Miami invece mancano soprattutto energie nel finale, con un quarto periodo in cui gli Heat segnano soltanto tre canestri dal campo di squadra: alla sirena finale sono 21 punti per Kendrick Nunn con cinque triple a bersaglio, 19 realizzati da Jimmy Butler con 7 assist e la prima doppia doppia in stagione per Trevor Ariza da 13 punti e 10 rimbalzi. Con questa sconfitta Miami perde il tie-breaker nei confronti degli Hawks: in caso di arrivo a pari record, Gallinari e compagni saranno sopra in classifica

HOUSTON ROCKETS-L.A. CLIPPERS 104-109 | Ancora senza Kawhi Leonard, Serge Ibaka e Rajon Rondo, i Clippers riescono a battere i Rockets a domicilio nonostante il clamoroso passaggio a vuoto in un terzo quarto da 11 punti segnati in 12 minuti, tirando 5/22 dal campo e senza trovare mai il fondo della retina dall’arco. Houston non ne approfitta (4-34 il record dal 4 febbraio), nonostante i 27 punti e 13 assist di John Wall, a cui si aggiungono i 24 punti 19 rimbalzi di Christian Wood e i 23 con 10 rimbalzi di Kelly Olynyk
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Il volto della quarta vittoria in fila per Clippers è ancora una volta Paul George, autore di 33 punti e 14 rimbalzi in un match da 10/27 al tiro, 3/10 dall’arco, una decina di viaggi in lunetta, 4 assist e 7 palle perse. Nei 34 minuti in cui resta sul parquet, la quasi totalità dell’attacco della squadra di Los Angeles passa dalle mani di PG13, mentre sono altri cinque i giocatori in doppia cifra con 19 punti di Reggie Jackson e 12 punti a testa di Patrick Patterson e Ivica Zubac
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CHARLOTTE HORNETS-CLEVELAND CAVALIERS 108-102 | Successo playoff per gli Hornets, trascinati da un sempre più maturo Miles Bridges, scatenato nella ripresa nel permettere a Charlotte di recuperare le 10 lunghezze di svantaggio in un match per lui da 25 punti e 10 rimbalzi. A quota 25 anche PJ Washington (5/9 dall’arco e 5 rimbalzi) e Terry Rozier, in quella che per i padroni di casa è soltanto la seconda vittoria nelle ultime otto gare - momentaneamente ottavi a Est e stabili in zona play-in
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A fare la differenza sono soprattutto le 17 palle perse dai Cavaliers, a fronte delle 5 degli Hornets (il loro minimo stagionale): continua così ad affondare Cleveland nell’ennesima regular season di transizione, nonostante un Collin Sexton da 28 punti a cui si aggiungono i 27 di Darius Garland - entrambi sempre prolifici a livello offensivo, ma incapaci di evitare la sesta sconfitta nelle ultime otto gare

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MEMPHIS GRIZZLIES 128-130 | Se la stagione finisse oggi, Portland e Memphis si affronterebbero al primo turno del torneo play-in — come già accaduto lo scorso anno nella bolla di Orlando. E proprio come lo scorso anno promettono un finale punto a punto, visto che anche questa notte hanno dato vita a un duello con 10 parità e ben 20 avvicendamenti nella guida del punteggio. Ad avere la meglio sono stati gli ospiti, più lucidi nel finale nello sfruttare gli errori degli avversari — soprattutto grazie a Ja Morant
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Il leader dei Grizzlies ha realizzato un’altra prestazione scintillante chiudendo con 33 punti, 13 assist e zero palle perse in 36 minuti, tirando 11/17 dal campo e 10/12 ai liberi. Senza Jonas Valanciunas ancora alle prese col protocollo per le commozioni cerebrali, a dargli man forte sono stati i 25 punti di Dillon Brooks (17 nel solo terzo quarto) e gli importantissimi 23 dalla panchina di Jaren Jackson Jr. in meno di 25 minuti, alla sua seconda gara dopo 8 mesi di assenza
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Altra sconfitta in un finale tirato per i Blazers, che hanno perso cinque delle ultime sei partite decise da un solo canestro. Dopo le prestazioni speciali di inizio stagione Damian Lillard non è riuscito a evitare la quarta sconfitta consecutiva dei suoi, scavalcati in classifica da Dallas al sesto posto nonostante i suoi 27 punti a cui si sono aggiunti i 27+19 di Jusuf Nurkic e i 20 di CJ McCollum. L’occasione di rifarsi arriverà presto: le due squadre si affronteranno di nuovo domenica al Moda Center e mercoledì in Tennessee

Questa la situazione in classifica nelle due conference dopo le gare della notte. Ricordiamo che dal 18 al 21 maggio le squadre tra la settima e la decima posizione si affronteranno nel torneo play-in per gli ultimi due posti a disposizione ai playoff