
NBA, i risultati della notte: crollano i Lakers, Brown&Tatum show, successo Suns su L.A.
La 13^ tripla doppia nel mese d’aprile di Westbrook condanna i Lakers al 4° ko nelle ultime 5 gare, Boston torna al successo nella sfida playoff con Charlotte grazie ai 73 punti combinati da Brown e Tatum. Phoenix batte i Clippers e conquista un posto ai playoff 11 anni dopo l’ultima volta, Nikola Jokic stoppa Zion Williamson sul più bello e Denver condanna New Orleans. Successi playoff per New York e Miami, tutto facile per Philadelphia e Utah con Atlanta e Sacramento, vittorie in trasferta per Portland e Orlando

BOSTON CELTICS-CHARLOTTE HORNETS 120-111 | Dopo l’imbarazzante sconfitte contro i Thunder - reduci da 14 sconfitte e vincenti con Boston - i Celtics si riscattano in meno di 24 ore in uno scontro diretto che gli garantisce così il tiebreaker in caso di arrivo in parità con gli Hornets. Non bastano a Charlotte i 25 punti di Devonte’ Graham e i 19 a testa di Miles Bridges e PJ Washington, mentre sono 15 quelli dell’ex di giornata Terry Rozier - impreciso in un match per lui da 4/18 dal campo e soltanto 1/8 dall’arco
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Boston vince grazie al parziale da 9-2 arrivato a metà quarto periodo che ha permesso ai padroni di casa di prendere il margine necessario per vincere: merito della super prestazione a livello offensivo di Jaylen Brown, autore di 38 punti con 7/13 dall’arco, 7 rimbalzi, e 4 assist in 37 minuti di gioco. Canestri che permettono ai Celtics di mantenere il 6° posto a Est. appaiati ai Miami Heat che al momento hanno il loro stesso record
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Non solo Brown, ma anche tanto Jayson Tatum nella vittoria dei Celtics; costretti a rinunciare per una partita a Marcus Smart, squalificato dopo il linguaggio ingiurioso rivolto agli arbitri nel match perso contro OKC. Tatum chiude con 35 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, tirando 12/23 dal campo e dimostrando ancora una volta di essere l’All-Star di cui Boston avrà bisogno da qui in avanti per provare a fare più strada possibile nelle prossime settimane
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WASHINGTON WIZARDS-LOS ANGELES LAKERS 116-107 | Ancora senza l’infortunato LeBron James, i Lakers inciampano a Washington perdendo la quarta gara delle ultime cinque giocate, sorpresi dal 16-2 di parziale Wizards che nel terzo quarto ha segnato la sfida. Senza energie e incapaci di cambiare ritmo nel finale, l’unica buona notizia per i campioni NBA in carica è la ritrovata forma di Anthony Davis che chiude con 26 punti, 10/20 al tiro e 5 rimbalzi, a cui si aggiunge la doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi di Andre Drummond
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Nona vittoria nelle ultime dieci gare per Washington, che consolida il suo piazzamento da play-in a Est trascinata dal duo di All-Star composto da Bradley Beal (27 punti con 11/18 dal campo) e un super Russell Westbrook che raccoglie la 13^ tripla doppia nel mese d’aprile - record all-time in NBA - con 18 punti, 18 rimbalzi e 14 assist. Per l'ex OKC è la 30^ in stagione e la n°176 in carriera, a -5 dal record all-time di Oscar Robertson con altre 10 partite da disputare in questa regular season
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DENVER NUGGETS-NEW ORLEANS PELICANS 114-112 | La partita più combattuta è quella tra Nuggets e Pelicans, vinta grazie a una giocata contestata nel finale da parte di Nikola Jokic, che stoppa da dietro Zion Williamson a 2.2 secondi dal termine del match (colpendo sia il pallone, che in parte l’avversario), impedendo così al talento di New Orleans di trovare il fondo della retina con i 2 punti che avrebbero significato pareggio e overtime. Denver infatti spreca 7 lunghezze di margine in 50 secondi, ma stringe i denti e conquista la 7^ vittoria nelle ultime 8 gare
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Alla sirena finale sono 32 punti per Nikola Jokic con 12/20 al tiro, 7 rimbalzi e 8 assist - ennesima prestazione da leader che lo avvicina sempre più al premio di MVP della regular season. Sono 28 invece i punti realizzati da un Michael Porter Jr. all’altezza del ruolo di secondo violino in queste prime settimane senza Jamal Murray, a cui si aggiungono i 19 massimo in carriera in NBA per Facundo Campazzo - a bersaglio con tre triple che segnano la gara in favore dei Nuggets, mai in svantaggio nell’arco dei 48 minuti
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Settima tripla doppia in carriera dall’altra parte per Lonzo Ball con i suoi 16 punti, 12 rimbalzi e 12 assist, mentre Zion Williamson si ferma a 21 con percentuali stranamente sotto al 50% per uno come lui (8/17 complessivo). Il miglior realizzatore dei Pelicans invece è Brandon Ingram con i 27 punti, che tuttavia non permettono a New Orleans di avvicinare un piazzamento da play-in che appare ormai un miraggio e un (pesante) obiettivo minimo mancato per una squadra di così grande talento
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PHILADELPHIA 76ERS-ATLANTA HAWKS 127-83 | Bastano 12 minuti ai Sixers per volare sul 37-17 in avvio di gara e conquistare la certezza aritmetica di partecipare per il quarto anno in fila ai playoff, in un match mai in discussione e dominato da Philadelphia grazie ai 20 punti di Seth Curry e ai 17 con 7 rimbalzi a testa di Joel Embiid e Tobias Harris - rimasti sul parquet giusto il minimo indispensabile per chiudere i conti. I titolari infatti non giocano il quarto periodo, con Ben Simmons schierato soltanto 15 minuti causa falli (8 punti e 6 assist)
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Quarta gara in fila per gli Hawks senza l’infortunato Trae Young, in cui a guidare Atlanta ci hanno pensato i 21 punti di John Collins (8/11 dal campo) e i 14 realizzati da Solomon Hill con 5 rimbalzi e 4 assist. Incolore anche la prestazione di Danilo Gallinari: 4 punti in 22 minuti con 1/9 dal campo, 5 rimbalzi e l’incapacità di invertire la rotta a gara in corso. Per la squadra della Georgia è la seconda sconfitta in fila, che porta gli Hawks al 5° posto a Est
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NEW YORK KNICKS-CHICAGO BULLS 113-94 | Decima vittoria nelle ultime 11 gare per i Knicks, che battono i Bulls nel quarto periodo grazie al 37-19 di parziale arrivato nell’ultima frazione. Chicago, ancora senza Zach LaVine, si aggrappa invano ai 26 punti e 18 rimbalzi di Nikola Vucevic, ai 14 segnati da Lauri Markkanen e ai 12 a testa di Coby White e Garrett Temple, non riuscendo a evitare l’ottava sconfitta nelle ultime 12 partite - scivolati a due gare piene di distanza dal 10° posto a Est
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Continua invece la convincente rincorsa playoff dei Knicks - a caccia di un posto in post-season a otto anni di distanza dall’ultima volta - guidati dal solito Julius Randle: alla sirena finale sono 34 punti con 12/23 dal campo, 4/7 dall’arco, 7 rimbalzi e 3 assist con un eloquente +21 di plus/minus, a cui si aggiungono i 22 punti, 7 rimbalzi e 6 assist di un solido RJ Barrett. New York si prende così il quarto posto in solitaria a Est, con nove gare ancora da giocare
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MIAMI HEAT-SAN ANTONIO SPURS 116-111 | Vittoria n°600 in carriera da capo allenatore per Erik Spoelstra (27° all-time nella storia NBA a raggiungere un simile traguardo), che si gode i 29 punti di Jimmy Butler e i 21 e 11 rimbalzi di Bam Adebayo - decisivi nel il 17-0 di parziale che nel secondo tempo ha permesso a Miami di avere la meglio contro un avversario complicata come gli Spurs. Gli Heat restano così aggrappati al 6° posto al Est al pari dei Celtics (33-30 il record), con un tris di giocatori a quota 18 punti: Kendrick Nunn, Goran Dragic e Dewayne Dedmon
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San Antonio, in vantaggio di sette lunghezze sul finire di terzo quarto, non è riuscita a chiudere i conti nell’ultimo quarto d’ora, travolta nonostante la tripla doppia di un Dejounte Murray da 22 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, a cui si aggiungono i 20 punti realizzati da DeMar DeRozan. Gli Spurs restano al 9° posto a Ovest ed esultano del passo falso dei Pelicans a Denver - una sconfitta che avvicina i texani alla certezza di disputare almeno il play-in tra tre settimane
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CLEVELAND CAVALIERS-ORLANDO MAGIC 104-109 | Sfida tra penultima e terzultima della classe a Est, vinta in volata dai Magic che restano però dietro i Cavaliers nonostante il successo conquistato con il lay-up di Cole Anthony (18 punti per lui) a 45 secondi dal termine che permette a Orlando di interrompere una striscia di sei sconfitte in fila; riacciuffati dal 41-18 di parziale firmato Cleveland nell’ultimo quarto, prima di ritrovare punti da Gary Harris (19 con 6 rimbalzi e 7 assist) e da Chuma Okeke - 18 punti con 7/12 dal campo
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Settima sconfitta nelle ultime otto per i Cavaliers, a cui non bastano i 25 punti di Darius Garland, i 19 di Cedi Osman e i 17 con 13 rimbalzi di Jarrett Allen. Serata complicata invece per Kevin Love, che sbaglia i primi otto tiri tentati della sua gara - sette dei quali dall’arco - e chiude con soli 6 punti a referto e 2/11 dal campo, a cui aggiunge 10 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi; accolto con sentimenti contrastanti dal pubblico contingentato sugli spalti, con il quale si è più volte scusato dopo la pessima leggerezza commessa contro Toronto
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MEMPHIS GRIZZLIES-PORTLAND TRAIL BLAZERS 109-130 | Una vittoria che vale il 7° posto e un segnale forte lanciato dai Blazers che, guardando anche all’opportunità di evitare il play-in, si portano a sola mezza gara di distanza dai Mavericks. Merito dei 26 punti di CJ McCollum con sei assist, dei 24 realizzati da Norman Powell, dai 23 di Damian Lillard e dei 18 arrivati a gara in corso in uscita dalla panchina da Carmelo Anthony. Portland segna 74 punti nel solo primo tempo, sul +28 dopo 24 minuti in un match già chiuso all’intervallo lungo
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Un pugno in faccia per i Grizzlies, travolti sin dalla palla a due poi incapaci di reagire (nel terzo quarto Memphis risale fino al -17, senza mai dare l’impressione però di potersi rimettere in corsa). Jonas Valanciunas è il miglior realizzatore dei padroni di casa con i suoi 19 punti, 18 quelli di Dillon Brooks (-22 di plus/minus), mentre Ja Morant si ferma a quota 10, conditi con 8 assist in un match in cui litiga con il canestro, tira 3/11 dal campo e non riesce a incidere come sperato

SACRAMENTO KINGS-UTAH JAZZ 105-154 | Basterebbe il punteggio per descrivere una partita mai realmente iniziata, durata un quarto d’ora prima del 46-17 di parziale che nel 2° quarto ha segnato la sfida. Alla sirena finale sono otto giocatori in doppia cifra per i Jazz, guidati dai 24 punti di Bojan Bogdanovic e soprattutto dalle 24 triple a bersaglio (58.5% dall’arco), con Utah che segna 154 punti - massimo nella storia della franchigia - e conquista il successo con il maggior scarto nella stagione dei Jazz, mantenendo i Suns a una gara di distanza dal 1° posto
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Se qualcuno avesse mai immaginato che potessero esserci speranze play-in per i Kings, a Sacramento hanno fatto di tutto per sciogliere ogni dubbio, perdendo 12 delle ultime 15 gare e regalando uno spettacolo poco piacevole al quale assistere al proprio pubblico. Sembra davvero non esserci nulla da salvare in questa stagione della squadra della California, che senza De’Aaron Fox non va oltre i 18 punti a testa di Buddy Hield e di Richaun Holmes, in una squadra ormai condannata a riaggiornare il triste record di anni senza playoff

PHOENIX SUNS-L.A. CLIPPERS 109-101 | Prova di forza della squadra di coach Williams contro una rivale diretta, che i Suns tengono a distanza consolidando il 2° posto a Ovest. Altra gigantesca prestazione di Chris Paul: ha 3 punti all’intervallo, chiude a 28 (con 10 assist) dopo un secondo tempo da 9/12 al tiro e 3/6 da tre. Ne mette 21 Devin Booker, preziosissimi i 15 di Cam Payne e i 13 di Frank Kaminsky dalla panchina. Suns ai playoff per la prima volta dopo 11 anni
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Tutto il quintetto dei Clippers finisce in doppia cifra, con Paul George a guidare i suoi con 25 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi (sempre assente Kawhi Leonard). Ne aggiunge 16 Marcus Morris e 14 con 7/9 al tiro Ivica Zubac, ma la squadra di coach Lue non è mai davanti nel punteggio per tutta la gara e nonostante il 52% al tiro esce sconfitta in un significativo scontro diretto contro i possibili rivali di una semifinale di conference a Ovest

A meno di tre settimane dal termine della regular season, diventa sempre più delineato lo scenario playoff a Est e Ovest: queste le classifiche complete, con le franchigie che attualmente prenderebbero parte al play-in e quelle fuori dalla corsa playoff
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