NBA, Capela accende gara-5: "Noi giochiamo duro e vinciamo, non come i Knicks"
PAROLEAlla vigilia di gara-5 tra Atlanta e New York, il centro degli Hawks Clint Capela ha acceso ancora di più la rivalità tra le due squadre: "Provano a giocare duro, a spingerci e ad alzare la voce, ma possiamo farlo anche noi. E vinciamo anche. Ora andiamo a casa loro per vincere e mandarli in vacanza". I Knicks non hanno voluto rispondere, ma l’atmosfera al Madison Square Garden promette di essere elettrica
Ogni serie di playoff che si rispetti deve avere non solo grande rivalità in campo, ma anche qualche punzecchiatura fuori. Quella tra New York e Atlanta è stata sicuramente una delle serie che ha dato i maggiori spunti, non fosse altro che per il trattamento del pubblico del Madison Square Garden per Trae Young. Ma in gara-4 gli animi si sono accesi anche tra i protagonisti in campo, con John Collins che ha avuto bisogno di quattro punti di sutura al labbro dopo uno scontro con Julius Randle, arrivato in risposta a una spinta nella schiena (presunta) di Danilo Gallinari a Reggie Bullock che ha portato poi a un fallo flagrant di Randle. Insomma, tipica pallacanestro da playoff, anche se secondo Clint Capela c’è una differenza: “Non so se loro siano fisici, stanno provando a giocare in maniera fisica. Ma se davvero usassero il fisico, avremmo più problemi di quelli che stiamo avendo” ha detto il centro degli Hawks, avanti 3-1 nella serie. “Stanno provando a fare i duri, a spingere gli avversari e ad alzare la voce. Ma possiamo farlo anche noi, lo abbiamo dimostrato. Ah, e possiamo anche vincere le partite. Perciò cosa possono farci? Ora andremo a casa loro a vincere anche questa partita e a mandarli in vacanza”.
La non risposta dei Knicks: "Perché dovrebbe importarci di Capela?"
Secondo Capela i Knicks stanno provando ad alzare il livello dell’intensità fisica perché non sanno cos’altro fare per invertire l’inerzia della serie: “Sono due giochi diversi. Noi giochiamo duro perché è il modo giusto di giocare e di vincere le partite. Loro lo fanno perché è la loro ultima soluzione, non perché ‘giocano duro’. Quello che ha fatto Randle è un fallo flagrant, non un fallo durante la partita. Non so se stesse cercando vendetta, ma è stata una giocata sporca. Non è così che si gioca duro. Magari gli schiacci in testa e allora ti sei preso la rivincita. Ma tutti possono spingere qualcuno, non c’è niente di speciale”. Dal canto loro nessuno dei Knicks ha voluto rispondere alle provocazioni di Capela, né coach Tom Thibodeau (“Sono solo rumori, dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare già dal primo quarto”) né Derrick Rose (“Sono troppo vecchio per tutta questa m…”) o tantomeno Randle (“Perché dovrebbe importarmene qualcosa di quello che dice Capela?”). Ma soprattutto ci si aspetta una risposta calda — si spera evitando gli episodi dell’ultima settimana — da parte del Madison Square Garden, individuando in Capela un nuovo obiettivo da fischiare: “In casa ora daranno tutto quello che hanno, mi aspetto una partita ancora più fisica rispetto alle ultime perché potrebbe essere quella che finisce la loro stagione. Mi aspetto una battaglia là fuori” ha concluso il centro svizzero, nuovo nemico numero uno della Grande Mela.