
NBA, sempre meno speranze di vedere in campo Irving: cosa rischia la superstar dei Nets
Dopo un iniziale ottimismo, le speranze dei Nets che Kyrie Irving accetti di vaccinarsi per rendersi disponibile in vista della stagione appaiono "sempre più flebili". Una decisione che per il n°1 di Brooklyn comporterebbe un pesante contraccolpo economico (analizzato qui nel dettaglio), ma lo scenario dei suoi rapporti con la franchigia potrebbe addirittura prevedere scenari peggiori

BRUTTE NOTIZIE PER I NETS | Dopo un iniziale ottimismo che Kyrie Irving potesse far parte del gruppo alla prima palla a due stagionale del 19 ottobre (accettando di vaccinarsi), i Brooklyn Nets sembrano invece ora nutrire sempre meno fiducia nelle chance che il proprio n°11 sarà a disposizione per tutte le 82 partite di stagione regolare. Tale speranza, riporta ESPN, "sta svanendo": e questo comporta presto decisioni importanti

LA LEGGE DI NEW YORK | Rifiutando di vaccinarsi - e stante il divieto nello stato di New York di ingresso in determinati luoghi al chiuso (tra cui le arene NBA) se non in possesso di una prova di avvenuta vaccinazione (almeno una somministrazione) - la superstar dei Nets finirebbe per non poter disputare tutte le gare interne della sua squadra (oltre alle due in calendario al Madison Square Garden contro New York) e sarebbe escluso anche dagli allenamenti tenuti sulla palestra di casa (a Brooklyn) dai suoi compagni

LA POSIZIONE DI NASH | A tal proposito, l'allenatore dei Nets Steve Nash, ha già fatto sapere che la società non sta neppure prendendo in considerazione l'eventualità di spostare la sede dei propri allenamenti in una practice facility al di fuori dei confini dello stato di New York (potrebbe essere il New Jersey, unito a Manhattan - e quindi a Brooklyn - dall'Hudson tunnel). Ma il disagio per tutto il resto del roster sarebbe troppo, e i Nets sono già stati chiari di non voler venire incontro a Irving sotto questo aspetto

L'IMPATTO ECONOMICO SULLE "TASCHE" DI IRVING | Oltre al fatto di dimezzare le sue presenze in campo al fianco dei suoi compagni, l'eventuale scelta del n°11 dei Nets di rifiutare il vaccino comporterebbe per lui anche pesanti conseguenze economiche, visto che la NBA ha annunciato che le squadre potranno trattenere per ogni partita saltata 1/92 dello stipendio dovuto al giocatore. Ecco nel dettaglio l'impatto della sua scelta sulle finanze di Irving

PRESEASON | Con un contratto che per la stagione 2021-22 lo paga (o dovrebbe pagare) oltre 35 milioni di dollari, a ogni partita non disputata Irving perderebbe 381.181 dollari. Sono due le partite di amichevole prima del via che i Nets sono chiamati (da calendario) a disputare in casa: per questo l'ammanco relativo alla sola preseason sarebbe quindi di 762.000 dollari

REGULAR SEASON | Saltando le 41 gare interne (15.6 milioni di dollari di perdita) e le due trasferte al Madison Square Garden contro i Knicks (altri 762.000 dollari), dalle tasche di Irving finirebbero per uscire (o per non entrare) oltre 16.3 milioni di dollari

BONUS MANCATI | Il contratto di Irving prevede alcuni bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi. Obiettivi che - disputando meno della metà delle gare possibili - la point guard dei Nets non sarebbe in grado di centrare, perdendo così anche la parte "variabile del suo contratto", 413.000 dollari. Impossibile da calcolare, al momento, eventuali ulteriori perdite legate all'approdo ai playoff di Brooklyn

UNA DECISIONE DA 17.537.000 DOLLARI | Vaccinarsi o non vaccinarsi, quindi, per Kyrie Irving diventa anche una decisione monetaria: se dovesse confermare la sua volontà di non sottoporsi al vaccino, il giocatore lascerebbe per strada oltre 17 milioni di dollari, mettendo anche in forte dubbio la volontà dei Nets di estendere per il futuro l'accordo con il loro attuale giocatore. E per Irving l'estensione contrattuale prevederebbe 4 anni e 187 milioni di dollari, altri soldi che potrebbe non vedere mai più

IL TEMA ALLENAMENTI | Averlo a metà servizio (solo per una quarantina di partite) è già un grosso disservizio per i Nets. Ma che Kyrie Irving scenderebbe in campo, non potendosi allenare con costanza insieme ai suoi compagni? Potrebbe farlo solo in trasferte ma prima del 19 ottobre, ad esempio, i Nets saranno solo un giorno lontano da Brooklyn (a Philadelphia), così come saranno in casa per 20 dei 26 giorni tra novembre e dicembre

SOLUZIONI PIU' DRASTICHE? | Le ultime voci riportate da ESPN peraltro non escludono che la franchigia possa anche valutare provvedimenti ancora più drastici nei confronti del proprio giocatore, per evitare che la presenza/assenza di Irving finisca per essere una fonte di enorme distrazione per tutto il resto del roster. Non si esclude, quindi, che la scelta dei Nets possa essere - a fronte di una mancata vaccinazione - quella di rinunciare al proprio All-Star per tutto il campionato