
NBA, i risultati della notte: Phoenix fa 16 in fila battendo i Nets, Embiid 42 ma 76ers ko
Phoenix non arresta la sua corsa, batte i Nets e fa 16 vittorie in fila, nonostante Harden in tripla doppia e i 39 punti di KD. Sono 42 quelli realizzati da Embiid al rientro dall’infortunio e battuto all’OT dai T'Wolves; stessa sorte per LaMelo Ball - in tripla doppia, ma beffato da Houston dopo 5 minuti supplementari. Miami batte Chicago e sale al 2° posto a Est, Doncic dice 33 ma vincono gli Wizards, New York passa ad Atlanta, Cleveland ritrova Mobley e il successo, Utah si prende la rivincita con New Orleans

CLEVELAND CAVALIERS-ORLANDO MAGIC 105-92 | I Cavs riaccolgono il rookie Evan Mobley dopo 4 gare di assenza e i suoi 13 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate servono a battere i Magic nonostante il migliore tra i padroni di casa sia un Darius Garland da 26 (suo massimo stagionale) e 11 assist. Bene anche Jarrett Allen in doppia doppia (19+11 rimbalzi): decisivo il parziale di 11-3 in apertura di terzo quarto per i Cavs, che portano il loro record in perfetta parità, 10-10
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Continua la discesa agli inferi degli Orlando Magic: sesta sconfitta consecutiva e peggior record della Eastern Conference per la squadra della Florida, che vede il suo miglior uomo di serata - Wendell Carter Jr, autore di 19 punti e 11 rimbalzi - espulso a 2'09" dalla fine, a testimonianza della frustrazione dell'intera squadra. Già senza Cole Anthony, Orlando non schiera neppure Mo Bamba e perde anche Terrence Ross a partita in corsa. Troppo per sperare di vincere a Cleveland

CHICAGO BULLS-MIAMI HEAT 104-107 | Vittoria pesante e da grande squadra degli Heat che battono a domicilio in volata gli ottimi Bulls di questi primi 40 giorni di regular season: merito dei 19 punti di Kyle Lowry (con tanto di canestro decisivo a 25 secondi dalla sirena) e dei 18 realizzati da Jimmy Butler, con Miami che allunga in classifica e supera proprio Chicago al 2° posto a Est. Ai padroni di casa non bastano i 28 punti di DeMar DeRozan e i 22 di Alex Caruso, in una sfida che è parsa a molti un vero e proprio antipasto playoff
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UTAH JAZZ-NEW ORLEANS PELICANS 127-105 | Nella seconda sfida tra le due squadre nel giro di 24 ore, i Jazz vendicano la sconfitta arrivata allo scadere di ieri e battono New Orleans grazie ai 21 punti, 7 assist e 7 rimbalzi di Donovan Mitchell. Mike Conley e Jordan Clarkson ne aggiungono 20 a testa, con Joe Ingles da 15 punti e partito in quintetto per la quarta volta in stagione. I Pelicans, che ancora attendono il rientro di Zion Williamson, non vanno oltre i 15 punti in uscita dalla panchina di Jaxson Hayes
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ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 90-99 | Non è facile vincere ad Atlanta, finora sconfitta in casa solo da Utah, ma New York riesce nell'impresa soprattutto grazie all'ottima serata di Alec Burks, promosso in quintetto per le contemporanee assenze di Kemba Walker e Derrick Rose. Dei suoi 23 punti, 15 con 3/4 da tre arrivano nel terzo quarto, quando i Knicks piazzano il parziale decisivo (34-24 il totale). Bene anche Evan Fournier con 20 punti e 4/6 da tre e Obi Toppin dalla panchina con 13 e 5/8 al tiro
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Si chiude a 7 la striscia di vittorie degli Hawks, nonostante un Trae Young da 33 punti e 7 assist con 5/10 da tre - la quarta partita consecutiva con almeno 30 punti a referto. Ma le peggiori notizie per coach McMillan arrivano dall'infermeria: entrambi in dubbio prima del via, Bogdanovic e Reddish scendono in campo ma poi devono lasciare, il primo per un problema alla caviglia, il secondo al polso. Raggi X negativi, ma vanno valutati i tempi di recupero dei due giocatori. Bene Capela, con 16 punti e ben 21 rimbalzi
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Nella pessima serata al tiro degli Hawks (35.5% dal campo, appena oltre il 24% da tre) resta coinvolto anche Danilo Gallinari, che chiude con 2/11 dal campo e una sola tripla segnata sulle 6 tentate, senza riuscire a presentarsi neppure una volta in lunetta, solitamente la sua specialità quando il tiro non entra. L'azzurro finisce con soli 5 punti (il suo peggior totale nelle ultime due settimane) e un eloquente -16 di plus/minus
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HOUSTON ROCKETS-CHARLOTTE HORNETS 146-143 OT | Seconda vittoria in fila per Houston che batte a sorpresa anche gli Hornets al termine di una sfida combattuta e molto divertente, lasciandosi così definitivamente alle spalle le 15 sconfitte consecutive e provando a voltare pagina. Decisivo l’errore finale di Kelly Oubre: la sua tripla a tre secondi dalla sirena dei supplementari avrebbe ridato il vantaggio a Charlotte, che al termine dei regolamentari aveva trovato i due punti del pareggio grazie a una schiacciata di PJ Washington
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Prestazione da incorniciare per Christian Wood che firma il suo nuovo massimo in carriera a quota 33 punti, aggiungendo anche 16 rimbalzi e 3 assist, tirando 13/19 dal campo e 2/3 dall’arco. Tutto il quintetto Rockets chiude in doppia cifra, con 23 punti e 12 assist di Kevin Porter Jr., 22 con 4/7 dall’arco di Eric Gordon e 20 punti di Garrison Mathews - per una squadra costretta a fare a meno di Jalen Green, alle prese con uno stiramento
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Charlotte invece rallenta soltanto in parte lungo un percorso che ha portato gli Hornets a vincere otto delle ultime dieci gare, inciampati in Texas nonostante tutto il quintetto in doppia cifra guidato dai 31 punti e 6 triple di Terry Rozier, al fianco di un LaMelo Ball impreciso al tiro ma in tripla doppia - autore di 19 punti, 13 assist e 11 rimbalzi alla sirena finale. Ci sono anche 22 punti per Miles Bridges e 21 per Gordon Hayward: anche quando perdono gli Hornets hanno sempre tante alternative
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DALLAS MAVERICKS-WASHINGTON WIZARDS 114-120 | Gli anni scorsi Bradley Beal poteva solo sognare serate come queste: i suoi 26 punti (con un ottimo 10/14 al tiro e anche 7 rimbalzi e 5 assist) non restano isolati ma vedono due nuovi arrivati come Kyle Kuzma e Kentevious Caldwell-Pope dare il loro contributo alla vittoria che riporta Washingtno al secondo posto a Est (con Chicago). Il primo segna 10 dei suoi 22 punti nel 4° quarto, mentre il secondo manda a segno 4 liberi decisivi in una gara da 16 punti, con gli Wizards che tengono Dallas al 34% al tiro nel 2° tempo
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Dallas fin qui in casa aveva perso soltanto contro Miami ma il secondo ko in 8 gare interne arriva nonostante un Luka Doncic da 33 punti e 10 assist, lasciato però troppo solo nell'attacco di coach Jason Kidd. Nessun altro giocatore dei Mavs, infatti, va oltre i 14 punti segnati da Trey Burke dalla panchina (suo massimo stagionale), con Porzingis a quota 13 ma con solo 4/12 al tiro. A parziale scusante, le assenze di Jalen Brunson e Frank Ntilikina
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BROOKLYN NETS-PHOENIX SUNS 107-113 | Non si ferma la corsa dei Suns che passano anche a Brooklyn in back-to-back, vincendo un partita complicatissima nonostante il ritorno nel finale dei Nets (35-23 il parziale del quarto periodo) e conquistando così il successo n°16 della stagione. Phoenix domina dall’inizio alla fine, non si trova mai sotto nel punteggio e tocca anche le 22 lunghezze di vantaggio: la squadra dell’Arizona avvicina così la striscia positiva più lunga della storia della franchigia. Il prossimo match contro Golden State sarà la prova definitiva
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A guidare Phoenix ci pensano i canestri di Devin Booker, autore di 30 punti con 9/18 al tiro, 4/6 dall’arco, 4 assist e un ottimo contributo anche in difesa, al pari di Chris Paul che chiude con 22 punti, 8 rimbalzi e 5 assist e diventa così il primo giocatore della storia NBA con almeno 20.000 punti, 10.000 assist e 5.000 rimbalzi. Al resto pensa Mikal Bridges da 13 punti e 7 recuperi - uno dei principali candidati al titolo di miglior difensore dell’anno
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E pensare che in casa Nets i due principali All-Star le hanno davvero provate tutte per tenere in corsa Brooklyn: Kevin Durant in modo particolare, scatenato e autore di 39 punti con 13/28 al tiro, 4/7 dall’arco, 9 rimbalzi, 7 assist, 4 recuperi e una stoppata. Steve Nash prova a stringere la rotazione, con Patty Mills in quintetto e raccogliendo 18 punti a testa da Bembry e Aldridge (che raccoglie anche sei rimbalzi): l’efficacia offensiva della squadra non è in discussione, ma è mancata la protezione del ferro
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Discorso a parte poi va fatto per James Harden, ancora una volta soltanto il lontano parente dell’All-Star in grado di fare la differenza e trascinare un’intera squadra: il Barba chiude in tripla doppia - 12 punti, 13 rimbalzi e 14 assist - ma sbaglia tanto, perde ben 7 palloni e tira con 4/15 dal campo. Errori che pesano sulle sorti della partita: con lui in campo Brooklyn è a -8 di plus/minus, uno dei tanti indicatori della gara tutt'altro che perfetta di Harden
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PHILADELPHIA 76ERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 120-121 OT | La palla rubata e l’assist finale di D’Angelo Russell sono la cartolina conclusiva di un match infinito deciso soltanto dopo 58 minuti di gioco, con l’ex Lakers e Warriors autore anche della tripla che manda avanti Minnesota nel primo tempo supplementare - poi riacciuffata da Philadelphia che, anche grazie al ritorno di Joel Embiid, le prova tutte per non sprofondare ed evitare di incassare quella che è l’ottava sconfitta nelle ultime 10 gare
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Con Karl-Anthony Towns fuori per fallo nei tempi supplementari e Anthony Edwards un po' in ombra, il palcoscenico nei momenti caldi se lo prende D'Angelo Russell, che segna i canestri decisivi (fondamentale una tripla sul finire del primo overtime) e chiude la gara con un recupero di importanza capitale e un assist fondamentale. Per lui alla sirena ci sono 35 punti, 8 assist, 2 recuperi e 2 stoppate in una serata da 6/10 dalla lunga distanza: "Forse una delle sue migliori partite di sempre", commenta Towns
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Non basta dunque la scossa positiva portata in campo dal rientro di Joel Embiid sotto canestro, che resta in campo per ben 45 minuti e chiude con 42 punti, 14 rimbalzi, tre assist e un paio di stoppate - leader di un gruppo che ritrova sul parquet anche Tobias Harris, che ne aggiunge 17 con 9 rimbalzi, oltre ai 15 punti con 15 tiri di Tyrese Maxey, che sul più bello però perde il pallone che costa la partita e la sconfitta ai Sixers
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