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NBA, LeBron James a 37 anni si regala una nuova sfida: giocare da centro con i Lakers

CAMPIONE ETERNO
©Getty

Il n°6 dei Lakers viaggia con oltre 37 punti e 12 rimbalzi di media nell'ultima settimana in cui coach Vogel lo ha schierato da centro: un'emergenza diventata una risorsa, oltre che un esempio per i compagni e un'arma in più da sfruttare nel corso della stagione

Qualche anno fa a Cleveland, nel corso dell’ennesima affannosa stagione trascorsa a inseguire i Golden State Warriors pieni zeppi di All-Star, LeBron James sbottò di fronte a pochi selezionati beat-writer, a cui concesse il più facile dei titoli con cui aprire la sua intervista: “Voglio una c**zo di point guard”, il messaggio letterale rivolto alla dirigenza. Kyrie Irving era andato via dai Cavs, Isaiah Thomas non era quello della stagione precedente causa infortunio e, pur di farlo contento, a Cleveland misero sotto contratto veterani che ebbero relativo impatto e che soprattutto non cambiarono la sostanza dei fatti: il pallone era sempre in mano a LeBron. Al punto che, una volta passato ai Lakers, James ha gettato la maschera e giocato nel 2019-20 la sua stagione più prolifica in carriera per passaggi vincenti: 10.2 di media, dopo non essere mai andato in doppia cifra in precedenza. In casa gialloviola si decise di puntare su Anthony Davis sotto canestro, a dirigere l’orchestra pensava l’allora n°23 dei Lakers. Ala, esterno, tiratore e anche point guard: evolvere è stata la chiave e uno dei segreti della longevità di LeBron, che per i suoi 37 anni si è regalato una nuova sfida - quella di giocare da centro, mettendo in grande difficoltà i lunghi avversari.

Le cifre delle ultime tre partite fanno impressione a prescindere: non si può giocare ancora a questo livello, con una continuità di energie e resa nel corso della settimana che ricorda quella di un ventenne e non di un campione con 19 lunghe stagioni alle spalle: 37.3 punti, 12.3 rimbalzi e un paio di stoppate di media, dominando in ogni modo contro giocatori di stazza e peso ben diverso dal suo. Tutto è partito da una situazione d’emergenza: Anthony Davis infortunata e Dwight Howard fermato dal Covid, hanno ridotto ai minimi termini la rotazione Lakers sotto canestro - con DeAndre Jordan che sta facendo una fatica bestiale ad avere impatto in campo, con coach Vogel spesso costretto a tenerlo fuori dopo pochi minuti d’utilizzo. L’allenatore gialloviola allora ha deciso di lanciare James sotto canestro: scelta che all’inizio lasciava perplessi (e dai risultati rivedibili), ma che ora sembra funzionare. “È enorme il contributo che riesce a dare, soprattutto perché con lui in area tutto il nostro gioco diventa più semplice. Stiamo parlando di pallacanestro, non di wrestling: la gente continua a farne solo una questione di peso, quando invece sono tanti gli aspetti positivi. Per lui, per i compagni e anche in futuro per Davis”. Un messaggio neanche troppo velato e che ciclicamente rimbalza in spogliatoio a Los Angeles da tre stagioni: AD è disposto a giocare da centro, sì o no?

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In attesa di capire come evolverà la situazione non tanto e non solo sotto l’aspetto tecnico e fisico, James sta approfittando al meglio del suo nuovo ruolo - che in parte pare aver liberato spazio in penetrazione al ferro anche a Russell Westbrook, molto più a suo agio in un attacco che si muove e che allontana i difensori avversari dal canestro. I dati di Synergy sport confermano una tendenza evidente: il mix di giocate e di possessi di LeBron cambia radicalmente quando in campo al suo fianco ci sono o meno dei lunghi: la quantità di isolamenti e pick&roll si riduce in maniera drastica, lasciando spazio a giocate in post (una delle chiavi dei successi a Miami e non solo in Florida), oltre a quelle in taglio o sfruttando da portatore del blocco il lavoro fatto dai compagni. Un campione in movimento che fa aumentare la sua produttività per possesso da 0.99 a 1.06 punti: il campione di gare è ancora ridotto e non tiene conto della cronica difficoltà difensiva dei Lakers, ma è un punto di partenza a livello offensivo. Non poco per una squadra ancora tutta da costruire.

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