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NBA, Donovan Mitchell lontano dagli Utah Jazz? "Le dimensioni del mercato contano"

MERCATO NBA
©Getty

Secondo quanto detto da Tim MacMahon di ESPN nell’ultimo podcast con Brian Windhorst, in giro per la lega ci sarebbero molte voci secondo le quali le dimensioni del mercato in cui gioca sarebbero molto importanti per Donovan Mitchell, portandolo a pensare a un addio agli Utah Jazz. Una possibilità finora remota visto che è sotto contratto almeno fino al 2025

Anche se non se ne parla poi molto, in questa stagione c’è molta pressione sugli Utah Jazz. La conclusione amara della passata stagione, venendo eliminati al secondo turni dagli L.A. Clippers privi di Kawhi Leonard, ha messo sotto una nuova luce l’intera annata 2021-22, con il posto di lavoro di coach Quin Snyder in bilico nel caso in cui arrivasse un’altra eliminazione precoce. Fino a questo momento i Jazz stanno viaggiando a velocità di crociera, stabilizzandosi al terzo posto nella Western Conference alle spalle di Golden State e Phoenix, ma senza sembrare la stessa schiacciasassi della passata stagione. E soprattutto sembrano sempre ai margini della vera conversazione in NBA, complice anche un mercato come quello di Salt Lake City decisamente ridotto rispetto ad altri poli di interesse come New York, Los Angeles, San Francisco o Chicago. Proprio per questo motivo ci sono voci che girano da tempo riguardanti Donovan Mitchell: secondo quanto detto dal giornalista di ESPN Tim MacMahone, che tra le altre squadre segue da vicino anche i Jazz, “ci sono come minimo speculazioni sul fatto che le dimensioni del mercato in cui gioca siano un aspetto importante per Donovan Mitchell”. Tradotto: lo Utah potrebbe essere troppo piccolo per le ambizioni anche fuori dal campo di “Spida”, che nelle ultime votazioni per l’All-Star Game si è piazzato solamente al settimo posto tra le guardie della Western Conference.

Bisogna però anche sottolineare che il futuro di Mitchell è ancora saldamente nelle mani dei Jazz, visto che non potrà uscire dal suo contratto fino al 2025 quando avrà una player option in suo favore, e l’obiettivo della nuova proprietà — della quale fa parte anche il suo “mentore” Dwyane Wade — è quello di costruire una squadra da titolo, non di rifondare. Fintanto che i Jazz riusciranno a mettere attorno a Mitchell una squadra in grado di competere, insomma, non dovrebbero esserci grossi allarmi: ma già da quest’anno ci sarà bisogno di vincere e di fare strada nei playoff, perché neanche una finale di conference potrebbe bastare per calmare gli spiriti che sobbollono a Salt Lake City ormai da qualche tempo.

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