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NBA Sundays, Denver travolge Brooklyn 124-104: Jokic in tripla doppia, crisi Nets

NBA SUNDAYS
©Getty

Dopo un primo tempo equilibrato, Nikola Jokic e i Denver Nuggets cambiano marcia nella ripresa battendo nettamente i Brooklyn Nets. L'MVP in carica sbaglia solo tre tiri e chiude con una tripla doppia da 27 punti, 12 rimbalzi e 10 assist in meno di 30 minuti; ai Nets privi di James Harden (tolto dal mercato da coach Nash prima del match) non bastano i 27 con 11 assist di Kyrie Irving per evitare l'ottava sconfitta consecutiva

Denver Nuggets-Brooklyn Nets 124-104 (IL TABELLINO)

Denver e Brooklyn danno vita a un primo tempo in cui sono nettamente gli attacchi a dominare sulle difese, ma non appena i padroni di casa cominciano anche a difendere emerge l'enorme differenza di profondità tra le due squadre. Il parziale di 31-16 nel terzo quarto apre in due la gara in favore dei padroni di casa, che ritrovano il successo dopo tre sconfitte in fila e si mantengono al sesto posto nella Western Conference. Merito soprattutto di un Nikola Jokic al limite della perfezione: 27 punti (solo tre errori al tiro con 12/15), 12 rimbalzi e 10 assist per l'ennesima tripla doppia della sua stagione, chiudendo con +27 di plus-minus nei 29 minuti e 49 secondi in cui ha spiegato pallacanestro. Insieme a lui tutto il quintetto in doppia cifra con 21 per Will Barton e 17 per un ispirato Aaron Gordon. Niente da fare invece per i Nets, la cui notizia più importante di serata sono state le parole di Steve Nash nel confermare che non scambieranno James Harden prima della deadline: Kyrie Irving fa il suo con 27 punti, 11 assist e diverse giocate da prestigiatore, ma neanche i 20 punti di Cam Thomas e un Blake Griffin da 19 punti e 5 triple (tutte nel primo tempo) può impedire l'ottava sconfitta consecutiva, complice l'assenza di Harden ancora alle prese con un problema al bicipite femorale.

Il racconto del primo tempo

Sul primo possesso offensivo Jokic trova subito Will Barton per un facile sottomano, poi Aaron Gordon alza il volume della radio con un sottomano in contropiede e una schiacciata feroce per il 6-0 di parziale. Patty Mills prova a metterci una pezza con la tripla in transizione a cui fa seguito quella di Blake Griffin per il -1. Gli attacchi sono nettamente più in "palla" delle difese, a essere generosi: dopo un mancato rientro difensivo dei Nets, coach Nash chiama il primo timeout della partita sul 13-10 per i padroni di casa. Kyrie Irving batte il primo colpo della partita con una tripla per tenere i suoi a contatto, mentre Griffin è ispiratissimo con 10 punti e 4/4 al tiro. La difesa di Brooklyn continua a non rispondere presente all'appello con Jokic che vede e provvede per tutti cominciando a mettere le mani della partita, ma quella di Denver non è tanto meglio e al secondo timeout è 30-28 per i Nuggets. Al rientro in campo la second unit di Brooklyn è più aggressiva e grazie a Cam Thomas mette addirittura la testa avanti: al primo riposo lungo è 40-39 per gli ospiti.

De'Andre Bembry alza il livello fisico della contesa con una clamorosa stoppata sotto canestro su Cousins (a cui il lungo fa seguito con un colpo a palla lontana non punito dagli arbitri), poi in contropiede i Nets trovano addirittura il +5 nei minuti in cui Jokic rimane seduto in panchina. Il vantaggio dei Nets rimane tale grazie a un Irving che si accende all'improvviso salendo a quota 12 e Griffin che continua a segnare dall'arco in maniera insensata (5/6 da tre), firmando il massimo vantaggio sul +6 alla metà esatta del secondo quarto. Non appena Jokic però rimette le marce alte, i Nuggets trovano canestri facili al ferro senza grossi problemi, rimettendo la testa avanti. Irving si inventa un altro paio di canestri insensati e tiene in piedi i suoi: all'intervallo lungo è 76-75 per Denver.

Il racconto del secondo tempo

Aaron Gordon si inventa un passaggio "alla Jokic" per mandare l'MVP serbo a depositare due punti in contropiede, costringendo Nash al timeout anche perché i suoi sono tornati in campo con le idee molto confuse, specialmente James Johnson con due palle perse orribili. Jokic ha definitivamente le mani sulla partita e Brooklyn non ha un modo di opporsi, scivolando sotto la doppia cifra di svantaggio sull'88-77 anche perché l'attacco non segna più. È il parziale che apre in due la partita, anche perché Denver ha una schiacciata a disposizione ogni volta che supera la metà campo: quella di Gordon fissa il punteggio sul 96-80. La partita si trasforma rapidamente in una non-competitiva, con Jokic e Gordon che si divertono a regalare tiri facili per i compagni per volare sopra i 20 punti di vantaggio. Per riaccendere la partita serve l'ingresso di Cousins che riesce nell'impresa di prendersi un tecnico in tempo zero per una spinta veniale a Sharpe: a fine terzo quarto è 107-91 per i Nuggets.

Denver nei minuti senza Jokic non riesce a chiudere i conti, tenendo in vita i Nets quel tanto che basta per permettere il rientro a -13 e costringere coach Malone al timeout. Patty Mills dall'arco riporta a dieci le lunghezze di svantaggio, ma due canestri di Barton e Gordon e il ritorno di una difesa quantomeno accettabile rimettono le giuste distanze per i padroni di casa tornando sul +18. La definitiva uscita dal campo di Irving è la bandiera bianca alzata da Steve Nash: Denver vince 124-104 e infligge a Brooklyn l'ottava sconfitta consecutiva, concludendo nel peggiore dei modi il giro di cinque partite in fila in trasferta.