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NBA, il ritorno di Ben Simmons a Philadelphia: fischi e cori, ma l'ultima risata è sua

IL RITORNO
©Getty

Ben Simmons ha rimesso piede nel Wells Fargo Center di Philadelphia per la prima volta negli ultimi 10 mesi, venendo subissato di fischi e cori da parte dei suoi ex tifosi. L’australiano è rimasto impassibile per tutta la gara, nella quale i suoi compagni di squadra hanno travolto i Sixers, con i tifosi dei Nets presenti al palazzetto che hanno cantato per lui a gara ormai decisa

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Era facilmente prevedibile che la serata di Ben Simmons sarebbe stata accompagnata dai fischi. I tifosi dei Philadelphia 76ers hanno cominciato a prenderlo di mira già dall’albergo in cui alloggiavano i Brooklyn Nets prima della partita, e hanno ovviamente continuato non appena l’australiano — che non metteva piede al Wells Fargo Center dal maggio del 2021, dopo la terribile gara-7 della serie contro gli Atlanta Hawks — si è presentato in campo per il riscaldamento dei suoi. Simmons, attualmente infortunato alla schiena, ha passato 20 minuti a passare il pallone al compagno di squadra e connazionale Patty Mills, ricevendo improperi e insulti dai presenti a bordocampo ma senza mai dare segni di cedimento. L’unica differenza rispetto allo spartito è stata quando Simmons ha fatto una schiacciata nello stesso canestro in cui avrebbe dovuto farlo contro Atlanta, in un’immagine passata tristemente alla storia come il suo ultimo atto in maglia Sixers — un canestro che i tifosi di Philadelphia hanno accolto con un ironico boato di esultanza.

La partita vista da Ben Simmons

Dopo il riscaldamento, Simmons ha preso posto in panchina durante l’introduzione delle due squadre, approfittando delle luci abbassate per non essere visto dal pubblico — il quale però ha cominciato a fischiarlo e a intonare i cori "F—k Ben Simmons" non appena si è accorto del suo arrivo, così come ha fatto quando un pallone vagante è finito tra le sue mani durante il secondo tempo. A rendere decisamente più facile la sua serata ci hanno pensato però i suoi compagni di squadra: il modo in cui Kevin Durant, Kyrie Irving e Seth Curry (altro ex della partita come Andre Drummond, i quali però sono stati applauditi dal pubblico) hanno travolto Philadelphia segnando 49 dei primi 71 punti di squadra ha messo in discesa la serata di Simmons, con il pubblico che si è quietato e ha indirizzato i suoi fischi soprattuto verso la squadra di casa. "È stato un bell’ambiente all’inizio" ha detto Kevin Durant, autore di 25 punti alla fine. "Ma non è finita alla stessa maniera".

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Le parole di Durant e Irving: "Abbiamo giocato per lui"

Gli unici cenni di vita di Simmons in una serata altrimenti impassibile sono stati un paio di cenni con la testa durante i cori contro di lui e una "passeggiata" dall’altra parte del campo per salutare alcuni membri del coaching staff dei Sixers e il suo ex allenatore Doc Rivers, salutato con un "fist bump" Per il resto della serata è stato pressoché imperturbabile, anche se ci hanno pensato i suoi compagni a far capire che non era una serata come le altre, sia con la loro prestazione che con le loro parole post-gara. "Tutti noi abbiamo giocato per Ben" ha ammesso Durant. "Lo consideriamo un nostro fratello: non aveva la possibilità di giocare stasera e noi ci siamo concentrati sul campo, così che diventasse difficile per il pubblico fare cori contro Ben Simmons quando la loro squadra stava perdendo tanto a poco". Anche Kyrie Irving ha ammesso che c’era della motivazione extra contro Philadelphia: "Significava molto non solo per Ben, ma anche per Dre [Drummond] e Seth [Curry], perché essere scambiati non è mai facile. Avevamo sicuramente Ben nel nostro cuore. Se attacchi lui, attacchi tutti noi". Le cose saranno certamente diverse quando Simmons prima o poi giocherà di nuovo a Philadelphia, ma per questa prima volta ha solo di che essere contento.

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