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NBA, Simmons ex al veleno a Philadelphia: vuole indietro i suoi soldi, in arrivo una causa

NBA
©Getty

Secondo quanto riportato da più fonti, l'ex giocatore dei Sixers ora ai Nets (al seguito della sua nuova squadra nella gara in programma nella notte) è intenzionato a far causa ai Sixers. Il motivo? Le multe ricevuto durante il suo periodo di assenza, dovuto - sostiene lui - a "problemi di natura mentale". Ecco come stanno le cose

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Ci siamo: Ben Simmons torna (per la prima volta da avversario) a Philadelphia. No, non sarà in campo con i Nets nella sfida della notte contro i Sixers (in diretta all'1.30 su Sky Sport Uno e poi in replica con commento in italiano domani su Sky Sport NBA) ma accompagnerà i suoi nuovi compagni in trasferta: "Mettersi alle spalle l'intera storia con Philly lo aiuterà: è un bene che sia qui con noi", ha detto il suo allenatore, Steve Nash, pur aspettandosi un'accoglienza tutt'altro che facile per il suo giocatore da parte dei tifosi dei Sixers. Ma il (difficile) rapporto tra Simmons e i 76ers non sembra destinato a risolversi in fretta. Come riportato da Kyle Neubeck di "PhillyVoice", infatti, l'ex prodotto di LSU sarebbe intenzionato a far causa alla sua ex squadra, colpevole - secondo Simmons e secondo la sua agenzia, la Klutch Sports di Rich Paul - di aver continuato a multare il giocatore per la sua assenza dai campi di gioco anche dopo l'ammissione dei problemi di "natura mentale" da parte dello stesso. L'ammontare di queste multe - secondo quanto riportato anche da Ramona Shelbourne di ESPN - arriverebbe a 19 milioni di dollari (360.000 dollari per ogni gara saltata). Ogni due settimane i Sixers - invece di accreditare sul conto corrente di Simmons 1.375.000 dollari (ovvero la frazione bisettimanale di un accordo annuale da 33 milioni di dollari) - hanno recapitato all'agenzia dello stesso una lettera con le motivazioni dietro alle multe comminate. 

Simmons vuole indietro i "suoi" soldi

Ora Simmons (e di conseguenza Rich Paul) sembrano intenzionati a riprendersi i soldi che sono convinti spettino loro. Il giocatore, infatti, sarebbe rimasto assente dai parquet per "problemi di salute", e quindi le multe non sarebbero giustificate. "La pubblicità negativa ai danni del mio cliente non ha fatto che peggiorare il suo stato di salute mentale: o si vuole veramente aiutare Ben, oppure che gettino la maschera e dicano che secondo loro sta mentendo", aveva provocatoriamente dichiarato proprio Rich Paul. Philadelphia risponde sostentendo che Simmons non ha mai accettato di incontrare uno specialista approvato dalla franchigia, e né ha mai fornito documentazioni mediche relative ai suoi (presunti) disturbi. Una posizione, fanno sapere alcune fonti interne alla lega, che al momento metterebbe la franchigia in una posizione di forza rispetto al giocatore: ma Ben Simmons e Rich Paul sembrano non aver nessuna intenzione di mollare. 

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