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Mercato NBA, i Lakers sperano di tenere Malik Monk. Il fratello: "Siamo gente leale"

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©Getty

Malik Monk è stato una delle poche note positive della stagione dei Los Angeles Lakers, tanto da essersi reso fin troppo costoso per quelle che sono le possibilità estive dei gialloviola. Il giocatore però vorrebbe rimanere per ripagare la fiducia riporta in lui dalla franchigia: "Siamo gente molto leale" ha detto il fratello Marcus a ESPN

Per trovare delle note positive nella stagione dei Los Angeles Lakers bisogna impegnarsi molto, visto il record fortemente negativo e i tanti problemi di infortuni che hanno contrassegnato la loro stagione. Una delle poche è però rappresentata da Malik Monk, che da quando è stato inserito in quintetto viaggia a 15 punti di media con buone percentuali al tiro da fuori e ha rappresentato una fonte di attacco per la squadra di coach Frank Vogel, trovando il suo posto in NBA dopo anni tormentati a Charlotte. Un rendimento che però potrebbe portarlo a guadagnare ben più dell’attuale minimo salariale da 1.7 milioni firmato la scorsa estate con i gialloviola, ma c’è uno spiraglio per una sua permanenza. "Noi siamo persone molto leali" ha detto il fratello Marcus, che ne cura gli interessi insieme all’agente Jeff Schwartz. "Non ci dimentichiamo che i Lakers ci hanno chiamato incessantemente quando è cominciata la free agency, e non sono stati in tanti a farlo". Secondo quanto scritto da ESPN, solamente Knicks e Mavericks hanno alzato il telefono per convincerlo a unirsi a loro, e lui intende ripagare la fiducia data con una corsia preferenziale per i gialloviola in vista della prossima estate. Preferenziale, però, non significa esclusiva.

Quanto possono offrire i Lakers a Malik Monk

I Lakers infatti hanno le mani legate per quanto riguarda il prossimo contratto che potranno offrirgli, spingendosi al massimo alla mid-level exception per le squadre in luxury tax, pari a circa 6 milioni di dollari. Una cifra facilmente battibile da tutte le squadre sotto la soglia della luxury tax con la mid-level piena (pari a poco meno di 10 milioni) e da tutte quelle con spazio salariale a disposizione per mettersi in casa una dinamo offensiva capace di accendersi con pochi palloni e già abituata a giocare con dominatori del pallone come LeBron James o Russell Westbrook. I Lakers, dalla loro parte, hanno i Bird Rights: rimanendo in gialloviola fino all’estate del 2024, Monk potrebbe rifirmare con i gialloviola per una cifra qualsiasi fino al massimo salariale senza bisogno di ricorrere a eccezioni, vivendo altri due anni di "magra" per poi capitalizzare fra due stagioni. Una scelta rischiosa per un giocatore che ha guadagnato relativamente poco nella sua carriera, specie con gli infortuni che potrebbero sempre essere dietro l’angolo: ovviamente sarà il mercato a determinare il suo reale valore per le altre squadre, ma se non altro Monk sa di poter sempre avere un piano B rimanendo ai Lakers con un sacrificio economico.

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