Non c'è storia in gara-1 tra Miami e Atlanta: la difesa degli Heat regala una notte da incubo a Trae Young (8 punti con 1/12 al tiro e 0/7 da tre) e Bogdan Bogdanovic (6 punti e 0/8 al tiro), mentre si infiamma la mano di Duncan Robinson, autore di 27 punti con 8/9 dalla lunga distanza. Fa 1-0 Heat, primo episodio della serie senza storia
GARA-1 | MIAMI HEAT-ATLANTA HAWKS 115-91 | IL TABELLINO
Miami ha Max Strus in quintetto (e non Duncan Robinson) e ritrova Adebayo, come Atlanta ritrova, anche se non nei primi cinque in quintetto, John Collins (ma deve fare a meno di Clint Capela, sostituito da Okongwu). In avvio le mani sono fredde, tanti errori al tiro e poco ritmo, ma il primo allungo arriva per mano dei padroni di casa: 9-0 di parziale e allora coach McMillan corre ai ripari schierando in campo Collins. La difesa di Miami riesce a contenere Trae Young nei primi minuti (tutti sbagliati i suoi primi 3 tentativi al tiro), mentre Herro getta subito scompiglio nella difesa di Atlanta appena Spoelstra lo mette in campo. Il primo quarto offensivo di Atlanta è negativo (3/17 al tiro e 1/8 da tre, 2 soli assist contro 5 palle perse) e i soli 17 punti segnati condannano gli Hawks al -6 con cui si chiude il primo quarto. Nel secondo periodo il vantaggio degli Heat si dilata nonostante gli sforzi di un ottimo Danilo Gallinari: l'azzurro entra decisamente in partita e con 14 punti è l'unico giocatore degli Hawks davvero capace di resistere alla mareggiata Heat, che però spinta dalle tre triple di Duncan Robinson (11 punti per lui) e dai canestri di Butler e Lowry porta il vantaggio dei padroni di casa anche oltre i 20 punti. Il gap all'intervallo è di 19 punti (59-40 Heat), perché Trae Young non riesce a entrare in partita (1/9 con 0/6 da tre) e tutti gli Hawks, di squadra, tirano sotto il 30%, con solo 2/18 da tre punti. Gioco facile allora per Miami amministrare il vantaggio e chiudere il primo tempo comodamente in vantaggio.
Il racconto del secondo tempo
La musica non cambia nel secondo tempo, con Miami che mette in chiaro da subito di voler continuare a dominare la partita: in difesa (continua la serata da incubo di ogni Hawks che non si chiami Gallinari) e anche in attacco, con Butler e P.J. Tucker che segnano con buone percentuali, un Adebayo tutto fare e le solite triple di Robinson. Le percentuali riflettono il dominio dei padroni di casa, vicini al 50% tanto dal campo quanto da tre punti (13/27 sul finire del terzo quarto), mentre Atlanta continua a non trovare mai la via del canestro e scivolano fino al -26, apparendo completamente fuori partita. La giocata simbolo della serata arriva forse con la schiacciata al volo di Jimmy Butler, che sale a quota 16 e dimostra di essere in grande forma fisica, chiudendo di fatto un terzo quarto che va in archivio col punteggio di 86-60 per Miami. In apertura di quarto quarto Trae Young (1/12 le sue cifre al tiro) è in panchina: forse normale rotazione, forse il simbolo che anche coach McMillan non ci creda più. Il leader degli Hawks infatti non si alza più e tutta Atlanta pensa già a gara-2: la prima partita è da dimenticare, mentre ne esce davvero ingigantita Miami, che ha una serata da sogno per Duncan Robinson, autore di 27 punti con percentuali irreali (8/9 da tre, 9/10 dal campo). È lui il miglior realizzatore della gara, seguito da Butler a quota 21 e Tucker con 16. Unica consolazione (più nostra che per gli Hawks): Danilo Gallinari è il top scorer degli ospiti, con 17 punti. Da incubo invece la serata di Trae Young (8 punti con 1/12 al tiro e 0/8 da tre, 4 assist e 6 palle perse) così come quella di Bogdan Bogdanovic (0/8 dal campo e 6 punti). Ma gara-2 è un'altra partita: i playoff NBA sono così.