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Playoff NBA, Ja Morant provoca: la giocata e la reazione di Stephen Curry

testa a testa
©Getty

"Lui non può marcarmi": una frase urlata a favore di telecamere nel momento di massima esaltazione Grizzlies da parte di Ja Morant non ha fatto altro che "accendere" ancora di più l'agonismo di un campione come Steph Curry che si è preso la sua vendetta nel momento più importante della sfida - stoppando nel finale l'avversario e contribuendo alla vittoria Warriors in gara-1

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È la sfida nella sfida più elettrizzante di queste semifinali di Conference: Stephen Curry contro Ja Morant, il passato-presente contro il presente-futuro della Lega. Un testa a testa vissuto con enorme pressione dall’All-Star dei Grizzlies, partito molto forte in una gara-1 per lui da quasi tripla doppia con 34 punti, 10 assist e 9 rimbalzi - provando a colpire sia al ferro che dal perimetro. Un confronto diretto che ha vissuto di due momenti cruciali, arrivati al termine dei due tempi e con esiti (e peso specifico) ben diverso sul match. Partiamo dal primo: ultimi secondi prima dell’intervallo lungo, palla in mano ai Grizzlies - avanti di quattro lunghezze ed elettrizzati dalla controversa espulsione di Draymond Green che lascia Golden State senza uno dei suoi uomini più importanti. Morant si trova accoppiato con Kuminga sul cambio e parte diretto verso il canestro avversario: penetrazione e due punti a bersaglio, celebrati sottolineando un concetto in maniera chiara verso le telecamere: “Non mi può marcare, non mi può marcare”.

Parole che mandano in delirio il pubblico di casa, ma che non tengono conto dell’orgoglio Warriors e soprattutto del fatto che mancassero altri 24 minuti di partita. Nella ripresa infatti succede l’esatto contrario, con Morant che veste i panni del giocatore “stoppato”: 25 secondi al termine del match, Golden State avanti di una lunghezza dopo il canestro di Klay Thompson, palla in mano all’All-Star Grizzlies che attacca Stephen Curry (aiutato anche da un parziale raddoppio difensivo). Il risultato? Stoppata del n°30 Warriors che risulterà poi decisiva sull’andamento della partita. Poi, rivolgendosi verso la panchina, Curry ha aggiunto, usando parole colorite, di aver “fermato lui” Morant - con chiaro riferimento a una celebrazione arrivata troppo presto per i gusti dell’All-Star di Golden State. Contro campioni del genere, bisogna sempre stare molto attenti (ed è soltanto gara-1).

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