Playoff NBA, espulsione Draymond Green: le sue parole e le reazioni del mondo NBA
Il giocatore degli Warriors è stato sanzionato con un fallo flagrant di tipo 2 (e di conseguenza espulso) per la prima volta nella sua carriera in post-season, quando mancava da giocare ancora tutto il secondo tempo. Un duro colpo per Golden State che ha trovato lo stesso il modo di portare a casa una vittoria che preannuncia una serie lunga e molto divertente. Queste le reazioni di Draymond Green (e del mondo NBA) a una decisione arbitrale molto controversa
Questo il frame incriminato, in cui si vede Draymond Green provare a fermare Brandon Clarke, lasciando lì la mano che certamente colpisce l'avversario e poi resta in parte anche agganciata alla maglia del giocatore dei Grizzlies
Da questo frame si intuisce meglio la dinamica del gesto: una volta mosso verso il basso, il braccio ha in parte trascinato Brandon Clarke a terra
LA SPIEGAZIONE DEGLI ARBITRI A FINE GARA | Nel report finale Kane Fitzgerald, il capo arbitro del match tra Grizzlies e Warriors, spiega le ragioni della decisione presa: si parla di "significativo colpo sul volto" (come prima parte del fallo) e poi del fatto che Clarke - nel momento in cui è in aria e dunque maggiormente vulnerabile - viene trascinato verso il parquet in maniera non necessaria ed eccessiva
L'ABBRACCIO CON STEPH CURRY | Nonostante l'assenza di Draymond Green per tutto il secondo tempo, Golden State è riuscita lo stesso a battere Memphis in volata, ribaltando già in gara-1 il fattore campo della serie. Una volta presa la strada dello spogliatoio, Steph Curry ha trovato lo stesso Green ad attenderlo per ringraziarlo: "Me l'avevi detto", a dimostrazione che poi la vittoria sarebbe in qualche modo arrivata lo stesso
LA PUNTATA SPECIALE DEL PODCAST | Poco dopo il termine della partita, Draymond Green ha registrato una puntata "speciale" per commentare l'accaduto e spiegare il suo punto di vista: il giocatore degli Warriors infatti è sicuro che l'espulsione sia stata dettata soltanto dal nome che porta scritto sulla maglia e dai "precedenti", altrimenti difficilmente un giocatore verrebbe espulso e allontanato dal campo per un fallo di questa portata durante una partita playoff
LA STORIA IG PER RISPONDERE A BRANDON CLARKE | Nel post partita il giocatore dei Grizzlies ha parlato dell'episodio con i giornalisti, sottolineando di "non essere sorpreso del fatto che Draymond Green abbia commesso un fallo del genere" - alludendo ai suoi precedenti e al fatto di averlo visto da tempo da casa commettere violazioni del genere. Parole parse fuori luogo a Green che ha preferito rispondere ridendo a queste affermazioni
TRAE YOUNG | Il giocatore degli Hawks sintetizza in poche parole il pensiero fatto da molti: bisogna arbitrare la partita e non i giocatori, il nome scritto sul retro della maglia non può condizionare il giudizio in maniera così palese a detta dell'All-Star di Atlanta
Anche Tyrese Haliburton - incollato alla TV come tantissimi altri giocatori NBA - ha subito commentato via Twitter
MILES BRIDGES | Il giocatore degli Hornets, stupito come molti dall'importanza della sanzione, aggiunge il fatto che una decisione di questo tipo poteva avere un peso rilevante sulla sfida (poi vinta in realtà lo stesso da Golden State con una grande prova di forza)
Anche JaVale McGee è dello stesso avviso, uno che a San Francisco ci ha giocato e ben conosce il peso e l'importanza di Draymond Green sotto canestro
Lillard chiede maggiore chiarezza riguardo questo tipo di regole: pensare di poter incidere così tanto con decisioni prese in base a indicazioni che non sempre sono coerenti può rovinare i playoff e un'intera stagione NBA
James Worthy invece, pensando ai suoi Lakers e alla battaglie anni '80 con i Celtics (e non solo), rinverdisce il solito stereotipo del "gioco duro" dei decenni scorsi, che in quel caso avrebbe sanzionato soltanto con un paio di liberi il colpo al limite di Draymond Green
Matt Barnes invece ne approfitta per una proposta - non sappiamo quanto ragionata - ma certamente "diversa" dalle altre sentite in precedenza
Anche Donovan Mitchell si chiede come sia possibile aver optato per una sanzione così pesante nei confronti di Green
Basta invece soltanto una faccina alla moglie di Steph Curry per sintetizzare tutto: disgusto, forse anche qualcosa in più, per una partita poi vinta lo stesso anche grazie alle prodezze del n°30 di Golden State