Mercato NBA, Portland conferma Joe Cronin e punta Zach LaVine
MERCATO NBAI Portland Trail Blazers hanno deciso di confermare Joe Cronin alla guida della dirigenza e si preparano ad un’estate cruciale per ricostruire attorno a Damian Lillard. Uno dei nomi a cui sono stati accostati è quello di Zach LaVine, il cui futuro non sembra più così al sicuro a Chicago — anche se arrivare a firmarlo non è privo di sacrifici
I Portland Trail Blazers sono scomparsi dai radar della NBA con una seconda metà di stagione in cui l’obiettivo primario di perdere il più possibile è stato raggiunto con grande "impegno" (2-22 dopo la pausa per l’All-Star Game). Ora però vogliono affrontare un’estate da protagonisti, e per prima cosa hanno deciso di togliere il titolo di General Manager “ad interim” a Joe Cronin per renderlo definitivamente il capo della loro dirigenza con un contratto di quattro anni. Croni ha ripetuto in più di un’occasione che l’obiettivo della franchigia non è quello di ricostruire da zero ma di continuare a costruire attorno a Damian Lillard, sempre molto coinvolto nelle decisioni che riguardano la squadra, e tornare a competere per andare ai playoff. E con lo spazio salariale a disposizione i Blazers vorrebbero provare il colpo grosso sul mercato dei free agent: secondo quanto detto da Brian Windhorst nel podcast The Hoop Collective di ESPN, i dirigenti in giro per la NBA sono sempre più convinti che Zach LaVine possa davvero lasciare Chicago, e una delle destinazioni possibili sono proprio i Blazers.
Come funzionerebbe l'arrivo di LaVine ai Blazers
LaVine a 27 anni vuole un contratto al massimo salariale e si allineerebbe alla timeline di Lillard, con il quale ha condiviso l’esperienza con Team USA nelle Olimpiadi di Tokyo, formando un backcourt di assoluto talento offensivo. Lo spazio salariale dei Blazers, però, al momento è solo teorico: secondo quanto scritto da Sean Highkin di Bleacher Report, per raggiungere i 48 milioni che potrebbero liberare, infatti, dovrebbero rinunciare a rifirmare due pezzi importanti della loro squadra come Jusuf Nurkic e Anfernee Simons, oltre a tagliare tutti i loro contratti non garantiti, tra cui quello di Josh Hart che si è reso protagonista nel finale di stagione dopo l’arrivo da New Orleans. Tre sacrifici del genere (a cui andrebbe aggiunto quello di Eric Bledsoe, tenuto apposta alla deadline del mercato per usarlo come contratto da scambiare) sarebbero un duro colpo per la rotazione dei Blazers, e l’arrivo del solo LaVine (il cui contratto partirà da 36.6 milioni per un totale di 157 nel quadriennio) non riuscirebbe a colmare perdite di quel tipo.
approfondimento
LaVine: "Il rinnovo coi Bulls non è automatico"
Gli scenari alternativi all'arrivo di LaVine
Lo scenario più probabile, allora, è che i Blazers utilizzino l’eccezione salariale da 20.9 milioni che hanno a disposizione dalla trade di CJ McCollum per “assorbire” un contratto di quelle dimensioni sul mercato, rifirmando i propri free agent e aspettando i risultati della Lottery (alla quale si presentano con le seste migliori possibilità di salire in top-4, pari al 37.2%) per capire come ricostruire attorno a Lillard. Tra i nomi papabili sul mercato si sono fatti quelli di Jerami Grant (a lungo accostato ai Blazers anche alla deadline), Myles Turner, OG Anunoby e John Collins, che sarebbero tutti alla portata della trade exception in mano ai Blazers senza dover sacrificare i propri free agent. Ovviamente Portland può sempre decidere che avere una seconda stella come LaVine al fianco di Lillard sia meglio di avere profondità nel roster, ma la sensazione è che la voce sia uscita più per forzare la mano di Chicago — che non può permettersi di perdere uno come LaVine — che per reali possibilità di vederlo in Oregon nel prossimo futuro.