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NBA, Lillard bandiera Blazers, J.R. Smith dubbioso: "Finirà per marcire a Portland"

NBA
©Getty

L'ex campione NBA con la maglia dei Cavs nel 2016 e dei Lakers nel 2020 si dice "ammiratissimo" dalla scelta di Damian Lillard: "Amo il giocatore e rispetto quello che sta facendo", dice. Ma quando si tratta di condividerne le scelte riguardo la sua carriera, è meno convinto

Le bandiere nello sport di oggi non esistono più, si dice. E poi c'è Damian Lillard. Fedelissimo ai suoi Blazers, da sempre, fin dall'ingresso nella lega. Una squadra, una società, una comunità che ama alla follia - ricambiato (anche a fior di milioni di dollari, sia chiaro). Una scelta difficile, quella di una superstar, quando sceglie di legarsi per sempre a una squadra di un mercato magari non certo dominante: qualcuno ce la fa, e porta il titolo in città (Dirk Nowitzki a Dallas), qualcun altro, più spesso, no (John Stockton nello Utah? Reggie Miller a Indianapolis?). Ne ha parlato recentemente anche J.R. Smith, che di titoli NBA ne ha vinti due - uno a Cleveland nel 2016, l'altro ai Lakers nel 2020, sempre al fianco di LeBron James - e che intervenuto al podcast "No chill" di Gilbert Arenas della situazione Lillard ha detto: "Amo Dame. Adoro il suo gioco. E lo rispetto per quello che sta facendo. Allo stesso tempo però mi chiedo: 'Finirai per marcire a Portland per tutta la tua carriera?'. Sei davvero incredibile...". 

Parole quindi di grandissima ammirazione verso il giocatore, ma non così convinte dalla sua scelta professionale - quella di cercare fino all'ultimo di portare un titolo alla "propria" squadra, costi quel che costi. E l'esempio di Kevin Garnett (una vita a Minnesota senza grandi soddisfazioni, poi il titolo appena arrivato a Boston) è forse quello che meglio di altri rispecchia il pensiero di J.R. Smith.   

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