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NBA, per Gallinari è rottura del legamento crociato anteriore: "Lavorerò per tornare"

ITALBASKET

Contrariamente alla prima diagnosi, l’infortunio di Danilo Gallinari è più grave del previsto: per lui si tratta di rottura del legamento crociato anteriore, come anticipato da Shams Charania di The Athletic e confermato dai Celtics. "Lavorerò senza sosta per tornare il prima possibile" ha detto l'azzurro in un comunicato della squadra

Ci sono brutte notizie per Danilo Gallinari e per i Boston Celtics. L’infortunio subito dall’azzurro nella partita di sabato scorso per le qualificazioni ai Mondiali contro la Georgia, infatti, è più grave rispetto alla diagnosi iniziale. Per Gallinari non si tratta di una lesione del menisco, ma di una rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, lo stesso infortunio subito nel 2013 con la maglia dei Denver Nuggets, come riportato da Shams Charania di The Athletic. Per il 34enne lodigiano si prospetta una stagione interamente lontano dai parquet, dato che i tempi di recupero da un infortunio di questa gravità richiedono solitamente circa un anno di stop. Gallinari ha firmato lo scorso luglio un contratto di due anni con i Celtics a 13.3 milioni di dollari complessivi, con opzione a suo favore sul secondo anno dell’accordo. Al suo posto, secondo le ultime notizie, i biancoverdi starebbero pensando alla firma di Carmelo Anthony, ancora libero sul mercato dei free agent.

Le parole di Gallinari: "Settimana dura, lavorerò senza sosta per tornare"

Danilo Gallinari ha commentato con un comunicato la nuova diagnosi del suo infortunio: "Questa è stata una settimana dura per me dopo aver saputo l'entità del mio infortunio. Il gioco vuol dire tutto per me e non poter essere in campo con i miei compagni dei Celtics fa male. Il mio obiettivo è dare tutto quello che ho per l'organizzazione dei Celtics e per i miei compagni nella caccia per il titolo. Lavorerò senza sosta con lo staff per tornare il prima possibile, apprezzo tutto l'affetto che ho ricevuto dai tifosi, i miei compagni, e l'intera famiglia NBA".