Mercato NBA, il miglior nuovo acquisto di ogni squadra della lega
La off-season è quasi agli sgoccioli, anche se mancano ancora diverse situazioni da risolvere riguardanti soprattuto Donovan Mitchell e Collin Sexton. Bleacher Report ha approfittato dell’arrivo del mese di settembre per fare il punto su quale sia stata la migliore “nuova arma” arrivata da Draft o mercato per ciascuna delle 30 squadre. Eccole tutte in ordine alfabetico
ATLANTA HAWKS: DEJOUNTE MURRAY
Tre prime scelte e uno scambio di scelta sono un prezzo considerevole da pagare sul mercato anche se il giocatore in questione è un All-Star come Dejounte Murray. Trae Young ha ora al suo fianco un giocatore di pari livello, pur con caratteristiche opposte alle sue: Murray è un difensore di élite e un rimbalzista sensazionale, anche se sarà il tiro da fuori a determinare il suo successo agli Hawks
BOSTON CELTICS: MALCOLM BROGDON
Con Danilo Gallinari fuori dai giochi almeno inizialmente, Brogdon è chiamato a fare la differenza per una squadra arrivata a due vittorie di distanza dal titolo. Il 29enne negli ultimi anni ha faticato a rimanere in salute, ma quando è stato in campo ha sempre fatto il suo lavoro ad alto livello. Possibile che parta dalla panchina, anche per preservarne il fisico
BROOKLYN NETS: TJ WARREN
Verrebbe da dire che l’arma migliore è la conferma di Durant e Irving, ma TJ Warren se dimostrerà di essere in salute è una “presa” di alto livello per un roster già competitivo come quello dei Nets. Royce O’Neale avrà compiti più difensivi rispetto all’ex Pacers, che nella bolla di Orlando aveva mostrato il suo lato migliore ma ha disputato solo quattro partite negli ultimi due anni
CHARLOTTE HORNETS: MARK WILLIAMS
Il centro che serviva non è arrivato dal mercato o dalla free agency ma dal Draft, con il prodotto di Duke pronto a sfruttare gli assist di LaMelo Ball in attacco e proteggerlo difensivamente. La concorrenza di Mason Plumlee non è imbattibile e con le sue dimensioni (2.30 di apertura di braccia e atletismo eccellente) può fare la differenza da subito, specie per risollevare gli Hornets a rimbalzo dopo il penultimo posto dello scorso anno
CHICAGO BULLS: ANDRE DRUMMOND
Forse Goran Dragic o Dalen Terry avranno da ridire, specie se Lonzo Ball non dovesse essere pronto per l’inizio della stagione, ma Drummond può fornire immediatamente una presenza diversa rispetto a quella del titolare Nikola Vucevic. I suoi giorni migliori sono alle spalle, ma rimane un centro NBA più che capace nel ruolo di riserva
CLEVELAND CAVALIERS: OCHAI AGBAJI
Il ritorno di Ricky Rubio è stato pensato più in ottica 2023 che per i primi mesi della stagione, perciò la scelta ricade sul rookie da Kansas, che a dispetto dello status di matricola può già dare il suo contributo avendo compiuto 22 anni. Ha pericolosità perimetrale e misure per difendere su più ruoli, caratteristiche che mancavano nella rotazione degli esterni dei Cavs
DALLAS MAVERICKS: CHRISTIAN WOOD
Perso Jalen Brunson sul mercato, Dalas non ha operato nel backcourt ma ha cambiato qualcosa sotto canestro con l’aggiunta del talento di Wood, lungo efficiente al tiro e destinatario della maggior parte degli assist di Luka DOncic. La difesa è da sistemare così come la visione di gioco decisamente deficitaria, ma il talento individuale è indiscutibile
DENVER NUGGETS: KENTAVIOUS CALDWELL-POPE
Se la salute li assisterà, specialmente con Murray e Porter Jr., i Nuggets si presentano ai nastri di partenza della stagione come una squadra molto pericolosa. Dal mercato è arrivato un esterno che difende, non richiede palloni e sa muoversi lontano dalla palla, per di più con esperienza di titolo: KCP non sarà un nome che scalda i tifosi, ma è l’aggiunta più interessante di un’estate solida da parte di Denver
DETROIT PISTONS: JADEN IVEY
I tifosi dei Pistons, dopo anni di vacche magre, si ritrovano potenzialmente una delle coppie giovani più intriganti di tutta la lega in Cade Cunningham e Jaden Ivey, con il secondo che può dare quel boost di esplosività che manca al primo (decisamente più avanti con la lettura del gioco e la sua comprensione, in compenso). Occhio anche all’atletismo di Jalen Duren sotto canestro
GOLDEN STATE WARRIORS: DONTE DIVINCENZO
Le partenze dei vari Gary Payton, Otto Porter e Nemanja Bjelica verranno assorbite “internamente” con le promozioni dei giovani, ma dal mercato è arrivato anche un elemento di esperienza come DiVincenzo, chiamato a dare profondità sugli esterni e pericolosità al tiro da fuori, confermata anche da 42.2% da tre tenuto a Sacramento
HOUSTON ROCKETS: JABARI SMITH JR.
In una squadra giovane l’arma in più non può che essere il più giovane di tutti: la terza scelta assoluta all’ultimo Draft ha qualcosa da dimostrare, dopo che Orlando e OKC gli hanno preferito Banchero e Holmgren, ma con un creatore di gioco come Jalen Smith può mettere da subito in mostra il meglio del suo repertorio, vale a dire un tiro virtualmente inarrestabile vista l’altezza e la pulizia con cui se lo prende
INDIANA PACERS: BENNEDICT MATHURIN
La ricostruzione dei Pacers passa da Tyrese Haliburton ma anche dalla sesta scelta dell’ultimo Draft, chiamato a prendersi un ruolo di spicco nelle gerarchie di coach Carlisle. Fisicamente è pronto per la NBA nonostante i soli 20 anni, mentre il suo gioco deve essere rifinito per diventare efficiente. Ma tiro ed esplosività sono i primi ingredienti per diventare un esterno di livello
LA CLIPPERS: JOHN WALL
I filmati che lo ritraggono quest’estate mostrano un giocatore fisicamente ritrovato, e le sue parole testimoniano tutta la voglia che ha di fare bene. La stagione dei Clippers passa principalmente dal recupero di Kawhi Leonard, ma Wall può dare ulteriore esperienza e talento dalla panchina nel roster più profondo di tutta la NBA
LOS ANGELES LAKERS: PATRICK BEVERLEY
Jeanie Buss lo ha detto senza mezzi termini: Beverley è qui per portare difesa e diventare un leader dello spogliatoio. Il 35enne dovrà anche confermare il 38% da tre punti tenuto in carriera per poter trovare il suo posto al fianco di LeBron James e Anthony Davis, mentre la convivenza con Russell Westbrook (pur cominciata con buone premesse tra i due, almeno a parole) è tutta da registrare. Ma il suo passaggio a L.A. non può essere di secondo piano
MEMPHIS GRIZZLIES: JAKE LARAVIA
In un’estate poco chiacchierata, i Grizzlies hanno aggiunto un paio di giovani interessanti dal Draft come LaRavia, prodotto di Wake Forest che porta in dote intelligenza, tiro perimetrale, versatilità e istinti cestistici di alto livello. Non è un atleta al livello dei suoi compagni, ma compensa in altro modo: nel sistema di coach Jenkins può tornare molto utile
MIAMI HEAT: NIKOLA JOVIC
I vice-campioni della Eastern Conference si sono mossi poco sul mercato, nonostante le voci che li hanno accostati a pezzi grossi del calibro di Kevin Durant e Donovan Mitchell. Per questo l’aggiunta più interessante è Jovic, che non sarà a Eurobasket 2022 ma ha doti diverse rispetto a quelle del resto dei lunghi, con la possibilità di aprire il campo con il suo tiro da fuori
MILWAUKEE BUCKS: MARJON BEAUCHAMP
Dopo un’estate passata soprattuto a confermare il talento presente a roster, l’aggiunta di Beauchamp per i Bucks aumenta un po’ il tasso di fisicità e atletismo di fianco a Giannis Antetokounmpo. Nessuno nel Draft ha lavorato più duramente di Beauchamp per arrivare fino alla NBA e Milwaukee scommette sulla sua voglia di emergere
MINNESOTA TIMBERWOLVES: RUDY GOBERT
A conti fatti, la più grande acquisizione del mercato è quella di Minnesota, che ha preso Rudy Gobert pagandolo tanto (quattro prime scelte più Walker Kessler) e aspettandosi altrettanto dal centro francese, chiamato a coprire le spalle ai vari Towns, Edwards e Russell. Gobert d’altronde è una difesa che cammina, come ha ampiamente dimostrato nel corso della sua carriera NBA con tre premi di difensore dell’anno
NEW ORLEANS PELICANS: DYSON DANIELS
Il ritorno di Zion Williamson (e la sua estensione di contratto) l’hanno fatta da padrone, ma dal Draft è arrivato un giocatore molto intrigante per il backcourt. Daniels fornisce un profilo diverso rispetto a quelli presenti a roster, un difensore/passatore con ottime dimensioni e grande comprensione del gioco. Il tiro da fuori è da migliorare, ma se arriva anche quello allora New Orleans ha pescato un titolare di ottimo livello
NEW YORK KNICKS: JALEN BRUNSON
In attesa, semmai, che arrivi anche Donovan Mitchell, la firma di Jalen Brunson rimane uno dei colpi più importanti dei Knicks negli ultimi anni, specialmente dalla free agency. Il suo ultimo anno a Dallas è stato sensazionale, e senza più Luka Doncic a togliergli palloni questa è di fatto la sua squadra: i quasi 28 punti di media contro Utah ai playoff fanno ben sperare sul suo potenziale da stella
OKC THUNDER: CHET HOLMGREN
Sì, anche con l’infortunio, la presa di Holmgren al Draft rappresenta l’arma migliore per i Thunder. Non sarà in campo nel corso della prossima stagione, ma per gli anni a venire rappresenta un upgrade di talento talmente alto da compensare anche la frattura avuta al piede. Non mancano comunque altri giovani di interesse, a partire dai Williams (Jalen e Jaylin) e da Ousmane Dieng
ORLANDO MAGIC: PAOLO BANCHERO
Quando c’è una prima scelta assoluta a disposizione, è obbligatorio costruirgli attorno la squadra del futuro. I Magic hanno scelto Paolo Banchero per le sue doti offensive e le sue dimensioni, sperando che da solo o quasi possa risollevare un attacco che ha chiuso al penultimo posto nella passata stagione. Le sue doti realizzative sono indiscutibili: la nuova arma a disposizione di coach Mosley è certamente l’azzurro
PHILADELPHIA 76ERS: PJ TUCKER
Ogni squadra avrebbe bisogno di un PJ Tucker, come ha detto a chiare lettere Joel Embiid dopo i playoff dello scorso anno. Daryl Morey allora è andato a prendere proprio PJ Tucker (già avuto a Houston) sul mercato, puntando sulla sua esperienza e sul suo 41.5% da tre punti tenuto lo scorso anno a Miami (pur con un paio di mesi di calo sul finire della stagione). Se il fisico lo sostiene, Philadelphia finirà le sue partite sempre con lui in campo
PHOENIX SUNS: JOSH OKOGIE
Il grande colpo Durant non è arrivato, perciò Phoenix si è limitata a lavorare ai margini, prendendo giocatori di complemento come Damion Lee, Jock Landale e Josh Okogie, i cui giorni a Minneapolis erano ormai finiti. La sua difesa rimane soffocante e Phoenix ha abbastanza attacco nel resto del roster per sopperire alle sue mancanze offensive: le motivazioni non mancheranno, ma avrà spazio?
PORTLAND TRAIL BLAZERS: JERAMI GRANT
Grant è stato indicato da subito come uno degli obiettivi plausibili per i Blazers, che dopo una stagione di tanking (complice l’infortunio a Damian Lillard) vuole tornare a competere per i playoff. L’ex Detroit è diventato un realizzatore da 20 punti a partita, ma a Portland non sarà più chiamato a essere la prima opzione offensiva della squadra, tornando a esplorare anche la sua dimensione difensiva vista a Denver
SACRAMENTO KINGS: KEEGAN MURRAY
I Kings hanno scommesso forte su di lui prendendolo con la 4 anche davanti a Jaden Ivey, e Murray ha risposto presente con una Summer League decisamente solida. Con Fox e Sabonis rappresenta il nucleo del quintetto in mano a coach Mike Brown, che dovrebbe dargli da subito ampio spazio nel ruolo di 4
SAN ANTONIO SPURS: JEREMY SOCHAN
Il nuovo corso giovane degli Spurs passa dalle tre prime scelte dell’ultimo Draft, a partire da Sochan che ha enorme potenziale sui due lati del campo. Possibile che manchi una prima stella nel roster per esaltarne il gioco versatile e completo, ma la sua capacità di difendere davvero su cinque ruoli può fare le fortune di qualsiasi squadra
TORONTO RAPTORS: OTTO PORTER
La sua esperienza da titolo con gli Warriors tornerà certamente utile ad una squadra che colleziona ali versatili attorno ai due metri come caramelle. Porter ha fatto una scelta di vita in estate (la moglie è nativa di Toronto), ma il suo impatto sui Raptors può rivelarsi decisamente interessante, viste le mancanze al tiro perimetrale del roster e il suo 40% da tre in carriera
UTAH JAZZ: WALKER KESSLER
Da italiani avremmo indicato in Simone Fontecchio la vera novità dell’estate dei Jazz, ma Bleacher Report ha scelto il lungo arrivato dal Draft, chiamato a raccogliere da subito l’eredità pesante di Gobert. I suoi numeri al college in termini di stoppate sono stati semplicemente incredibili, e la mano pare essere abbastanza morbida per poterlo sfruttare anche come tiratore. Ma tutto dipende da cosa farà Donovan Mitchell
WASHINGTON WIZARDS: MONTE MORRIS
Johnny Davis è stato preso alla 10 ma sembra ancora lontano dal poter avere un impatto in campo, mentre Morris arrivato da Denver è chiamato subito a portare ordine e disciplina attorno a Bradley Beal. Ci sono ancora tante ridondanze nel roster degli Wizards, ma se non altro nel backcourt hanno preso un giocatore affidabile per 82 partite l’anno