Hall of Fame 2022, Manu Ginobili ringrazia Popovich e si commuove. VIDEO
VIDEONel corso del suo discorso di introduzione alla Hall of Fame di Springfield, Manu Ginobili ha mostrato un solo segno di cedimento parlando di pallacanestro commuovendosi dopo aver ringraziato Gregg Popovich, presente tra il pubblico insieme a tante altre leggende degli Spurs. Grandi parole anche per i suoi anni in Italia tra Reggio Calabria e Bologna: "Lì sono davvero diventato un uomo"
La cerimonia della Hall of Fame del 2022 ha avuto il suo più grande protagonista in Manu Ginobili, che è salito sul palco introdotto dal suo compagno di squadra Tim Duncan. La leggenda dei San Antonio Spurs e della nazionale argentina ha ringraziato tutte le persone che lo hanno accompagnato nel corso della sua carriera, commuovendosi solo nel finale parlando della sua famiglia e avendo un momento di cedimento durante la lunga rassegna dei compagni avuti nel basket. Quel momento è arrivato parlando degli Spurs e in particolare di Gregg Popovich, presente tra il pubblico insieme a tutte le leggende della franchigia neroargento (da David Robinson a Tony Parker fino a Bruce Bowen, oltre a Duncan sul palco) ringraziate una per una da Ginobili.
Ginobili ringrazia l'Italia: "Lì sono diventato uomo"
Non è mancato neanche un lungo passaggio sulla sua esperienza nel nostro paese, prima alla Viola Reggio Calabria e poi alla Virtus Bologna, rappresentata dalla presenza di Ettore Messina tra il pubblico su espressa richiesta di Ginobili. "A Reggio Calabria ho trovato un allenatore [Gaetano Gebbia, ndr] che mi ha dato fiducia nei momenti più difficili e veterani che mi hanno sostenuto e mostrato come si faceva. Un grande primo passaggio per la mia carriera europea. Poi a Bologna ho trovato coach Messina che mi ha insegnato come si vincono le partite e i titoli. La NBA è passata dall'essere un sogno a un obiettivo raggiungibile dopo aver giocato per te e con il gruppo di compagni con cui abbiamo vinto l'Eurolega. L'esperienza in Italia per me è stata importantissima: lì non solo sono diventato il giocatore che poi ho mostrato qui nella NBA, ma anche l'uomo. Grazie a tutte le persone che hanno fatto parte della mia esperienza italiana".