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NBA, Ben Simmons e un ritorno in campo da dimenticare: 4 punti, 6 falli

BROOKLYN
©Getty

A 16 mesi di distanza dall’ultima partita, Ben Simmons è tornato a calcare i campi della NBA, ma il suo debutto in regular season con i Brooklyn Nets non è andato come sperato. L’australiano ha giocato appena 23 minuti uscendo per falli nel quarto periodo, chiudendo il suo esordio con 4 punti, 5 rimbalzi e 5 assist venendo battuto sistematicamente da Zion Williamson. "Era arruginito" il commento di coach Steve Nash

Il ritorno in campo di Ben Simmons è stato uno dei temi più dibattuti dell’ultimo anno e mezzo, periodo nel quale il playmaker australiano è rimasto lontano dai campi per problemi fisici e personali. Dopo una pre-season in chiaroscuro, però, questa notte è andato finalmente in scena il suo debutto ufficiale con i Brooklyn Nets, anche se non è stato di certo memorabile: l’ex prima scelta assoluta ha chiuso con più falli che qualsiasi altra voce statistica, uscendo dopo il suo sesto a inizio ultimo quarto dopo aver accumulato appena 4 punti (frutto di due schiacciate), 5 rimbalzi, 5 assist e 3 palle perse, con 0/2 nell’unico viaggio in lunetta che si è guadagnato. Il plus-minus di -26 in 23 minuti (il secondo peggiore della squadra) spiega solo in parte le difficoltà che ha dimostrato soprattutto in difesa, venendo puntato e battuto sistematicamente da Zion Williamson — anche lui al rientro dopo un anno di inattività, ma decisamente più produttivo con 25 punti e 9 rimbalzi — e senza dare un contributo a rimbalzo, come testimonia il 61-39 con cui New Orleans ha banchettato sulle teste dei Nets vincendo facilmente la partita.

Nash e Irving in coro: "L'importante è che sia aggressivo"

"Rusty", arrugginito, è stato l’aggettivo usato da coach Steve Nash per descrivere la sua prestazione dopo 486 giorni dall’ultima gara in NBA. "Non ha giocato per più di un anno, deve riabituarsi agli arbitraggi, le difese, gli attacchi. È un processo: ha mostrato ovviamente dei lampi del giocatore che conosciamo, ma non è facile. Siamo qui per sostenerlo, spingerlo, allenarlo e riportarlo al livello a cui era in passato. Siamo tutti insieme a lui. A noi sta bene che faccia degli errori fintanto che continua a ritrovare la sua fiducia e mette pressione sulle difese". Dello stesso avviso anche Kyrie Irving: "In spogliatoio gli abbiamo detto che è troppo importante per noi, uscire per falli non è un’opzione. Vogliamo che sia aggressivo, ma anche che giochi in maniera intelligente". Lo stesso Simmons ha ammesso che ci vuole ancora molto tempo, spiegando anche che al momento non riesce a fare tutto quello che vorrebbe: "Essendomi operato alla schiena e rimanendo fuori per un anno intero, ci sono piccole cose che la tua testa ti dice di fare ma che il tuo corpo non vuole fare. Sono abitudini che poi vengono naturali: devo solo continuare a concentrarmi e ad essere aggressivo, indipendentemente dal risultato". La buona notizia, probabilmente, è che peggio di così non potrebbe andare.

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