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NBA, crisi Lakers: Danny Green si toglie qualche sassolino dalle scarpe e attacca Pelinka

NBA
©Getty

Danny Green ai Lakers ha vinto il titolo nel 2020, salvo poi essere "fatto fuori" l'estate dopo (ceduto a OKC prima di trovar casa a Philadelphia). E ora che i gialloviola sono sul fondo delle classifiche NBA, la guardia dei Grizzlies attacca il general manager di L.A. che non ha voluto confermare lui e diverse pedine di quel roster campione

Danny Green sa cosa ci vuole per vincere un titolo NBA. Ne ha vinti tre, con tre squadre diverse - agli Spurs nel 2014, ai Raptors nel 2019 e poi ai Lakers nel 2020. E proprio tornando alla memoria a quell'ultimo titolo in gialloviola, il giocatore oggi ai Memphis Grizzlies si toglie qualche sassolino dalle scarpe e attacca - pur senza mai nominarlo espressamente - il GM dei Lakers Rob Pelinka. "Sappiamo tutti cos'è successo (a Los Angeles). In tutte le squadre in cui sono stato, soprattutto in quelle dove si vince un titolo, c'è una sorta di investimento verso il gruppo, verso i giocatori che hanno reso possibile l'impresa, verso l'organizzazione. Ai Lakers invece hanno cambiato tutto: ora hanno ripreso Dennis [Schroder], a buon mercato, ma già allora [nella stagione 2020-21, quella successiva al titolo, quando Green era stato sacrificato proprio per il tedesco di OKC, ndr] penso che fosse una buona addizione per loro. Non era l'unico: c'erano parecchie pedine che avevano senso in quella squadra che invece a L.A. hanno scelto di cedere o di scambiare, convinti di trovare equilibri migliori". E qui, arrivando a criticare le mosse di mercato dei Lakers dopo il titolo nella "bolla" di Orlando, arriva l'affondata nei confronti del GM Rob Pelinka: "Non ci vuole uno scienziato per capire di che giocatori c'è bisogno per giocare al fianco di LeBron e di AD". 

C'è bisogno di tiratori sul perimetro, sembra voler dire Green (uno che in carriera dall'arco ha una percentuale del 40%), e c'è bisogno forse di maggior stabilità, mentre di quel roster campione NBA oggi a Los Angeles - con l'eccezione proprio di LeBron James e Anthony Davis - non c'è più nessuno. In casa Lakers hanno scelto di fare in maniera diversa, e i risultati - a oggi - non sembrano dar loro ragione.

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