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NBA, Jimmy Butler scambia la sua maglia per un cappello clamoroso. FOTO

NBA
©Getty

Dopo la vittoria dei suoi Miami Heat sui San Antonio Spurs a Città del Messico, Jimmy Butler si è calato nella parte scambiando la sua maglia numero 22 con l’artista locale e suo amico Jesse Boy, ottenendo in cambio un clamoroso cappello oversized con il quale è uscito dal campo dopo le interviste. In conferenza stampa la stella di Miami ha anche spiegato come il segreto per fare i conti con l’altitudine della capitale messicana siano stati… i grilli

Jimmy Butler ha sempre avuto un innato senso dello show, in particolare da quando è diventato una superstar nella NBA. E per questo non poteva far mancare anche un po’ di spettacolo nella partita disputata e vinta dai suoi Miami Heat contro i San Antonio Spurs a Città del Messico, con la NBA che è tornata nella capitale messicana per la prima volta da oltre tre anni. Dopo aver realizzato 15 dei suoi 26 punti nel solo secondo tempo assicurando la quarta vittoria consecutiva ai suoi, Butler ha messo su uno show: prima è andato a bordo campo per regalare la sua maglia numero 22 al suo amico locale, il cantante Jesse Boy, chiedendo e ottenendo in cambio però il suo cappello nero stile Django, con il quale si è poi presentato alle interviste post-partita e con il quale è uscito dal campo. "Me lo ha dato el mi amigo Jesse, anzi mi hermano. Vedete come parlo bene lo spagnolo?" ha detto a favore di telecamera.

Il segreto per affrontare l'altitudine? I grilli

In conferenza stampa poi Butler ha continuato a intrattenere tutti: "Amo giocare in giro per il mondo, gli ultimi due giorni sono stati fantastici" ha raccontato sulla sua esperienza in Messico, sempre testimoniata sul suo attivissimo account Instagram, spiegando anche il suo "metodo" per fronteggiare l’altitudine della capitale messicana. "Mi sono fatto un paio di tequila e mi sono mangiato i grilli ieri sera: non ne ho mangiati tantissimi, ma mi hanno aiutato a non stancarmi. La prossima volta ne mangerò di più". Butler, infatti, ha già promesso una nuova tappa al di là del confine: "Devo venire in un ‘coffee tour' in giro per il mondo, per forza. Ho troppa gente che amo e da cui imparo un sacco da queste parti" ha concluso, citando la sua attività con il marchio Big Face Coffee nato nella bolla di Orlando.

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