L'allenatore di Golden State regala alla sua superstar forse il paragone più bello, accostando la sua popolarità tra i tifosi di tutto il mondo a quella della leggenda dei Chicago Bulls: "Quando giocavo con lui, metà del pubblico indossava la sua maglia: oggi lo stesso accade con quella di Steph"
Steve Kerr con Michael Jordan ci ha giocato per più di tre anni, può dire di averlo visto da vicino e di conoscerlo bene. Per questo l'ultimo complimento che sceglie di regalare alla sua attuale superstar agli Warriors, Steph Curry, è di quelli che non passano inosservati. "Steph è il Michael Jordan moderno. Quando giocavo con i Bulls, metà della gente che veniva all'arena aveva indosso una maglia rossa n°23. Oggi metà del pubblico ha la n°30 blu e gialla, perché Steph trascende la pallacanestro. Credo sia dovuto al modo in cui gioca, che è davvero di ispirazione per tanti: non importa dove giochiamo, troviamo sempre tantissime persone che fanno il tifo per lui e che non vedono l'ora di vederlo giocare".
Se servissero conferme alle parole di coach Kerr, arrivano in soccorso anche gli ultimi dati ufficiali comunicati dalla NBA, che testimoniano la popolarità della superstar di Golden State. Sua infatti lo scorso anno la terza maglia più venduta in tutta la NBA, dietro soltanto a quella n°6 dei Lakers di LeBron James e alla n°1 di Philadelphia di James Harden. Ma oltre ai dati di marketing, nelle parole di coach Kerr c'è di più: c'è l'ammirazione per un giocatore (e una persona) che fa sognare a occhi aperti.
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