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NBA, Steve Kerr tiene a riposo le stelle: "Cambiamo il calendario e passiamo a 72 gare"

NBA
©Getty

L'allenatore dei Golden State Warriors ha tenuto a riposo Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green e Andrew Wiggins, risparmiando loro il back-to-back a Cleveland dopo le fatiche all'overtime contro Boston. "Mi sento male per i tifosi che hanno pagato per venire a vederli, ma è per questo che continuo a sostenere che abbiamo bisogno di una stagione da 72 partite". Nel frattempo poi ha annunciato un cambio definitivo in quintetto

Gli appassionati di pallacanestro e i tifosi dei Golden State Warriors sparsi in giro per gli Stati Uniti spesso hanno una sola opportunità a stagione di vedere da vicino i propri beniamini, ma purtroppo per motivi di calendario può succedere che non siano in campo. È quello che è accaduto questa notte a Cleveland, dove a Steph Curry, Klay Thompson, Andrew Wiggins e Draymond Green è stato risparmiato il back-to-back arrivando da Boston (dove gli Warriors avevano perso all’overtime contro i Celtics) per non sovraccaricarli dal punto di vista fisico. Un’assenza già programmata e non dovuta al record o al risultato della sera precedente, come ha tenuto a specificare coach Steve Kerr dopo la partita: "Mi sento male per i tifosi che hanno pagato il biglietto aspettandosi di vedere qualcuno in campo per poi non vederlo giocare" ha detto l’allenatore di Golden State. "È una parte brutale di questo business. Ma è per questo che continuo a sostenere che abbiamo bisogno di una regular season da 72 partite". Kerr ha poi ampliato il suo ragionamento: "Se togli 10 partite dal calendario non credo cambi molto: a dieci gare dalla fine tutti sanno com’è andata la stagione. Questo aiuterebbe a far riposare di più i giocatori e non avere situazioni folli come quella di questo back-to-back. E penso che i giocatori salterebbero quindi meno partite. Abbiamo molti più dati rispetto al passato e più consapevolezza della vulnerabilità dei giocatori. È dimostrato che se metti in campo giocatori già acciaccati nei back-to-back, è molto più probabile che si infortunino. Per questo tutti ci vanno molto cauti: bisogna guardare al lungo periodo".

Poole titolare al posto di Looney: Kerr cambia il quintetto

L’unico titolare a disposizione per coach Kerr è stato Jordan Poole, miglior marcatore dei suoi con 32 punti a referto e soprattutto 41 minuti in campo dopo i 43 di Boston. E il cambiamento, secondo quanto detto da Kerr, sarà definitivo, con Poole che partirà titolare al posto di Kevon Looney insieme ai quattro giocatori rimasti fuori dalla trasferta di Cleveland, dove peraltro gli Warriors hanno vinto in maniera sorprendente contro una delle migliori squadre in casa della lega, mentre loro hanno conquistato solo la sesta vittoria contro 18 sconfitte lontano da casa. I dati riguardo alla scelta su Poole sono abbastanza incontrovertibili: la guardia segna quasi 27 punti di media quando gioca titolare (spesso in assenza di Steph Curry, aumentando quindi i palloni a sua disposizione) mentre fatica in uscita dalla panchina (15.2 punti di media con il 43% al tiro) a fronte di un numero pressoché identico di partite (24 da titolare, 22 da sesto uomo). Probabilmente è anche per questo che Kerr ha deciso di schierarlo fin dall’inizio, almeno in questo periodo della stagione.

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