NBA, i risultati di oggi: i Lakers fermano Memphis a sorpresa, Irving ne fa 48
Un recupero decisivo di Dennis Schröder con gioco da tre punti successivo regala ai Lakers il successo ai danni dei Memphis Grizzlies, interrompendo la loro striscia di 11 successi in fila. Ne approfitta Denver che anche senza Jokic allunga in vetta a Ovest, Kyrie Irving firma 48 punti e regala a Brooklyn il primo successo senza Durant, Golden State senza le stelle vince a Cleveland. Solo 11 punti per Banchero, che rimane seduto nel quarto periodo nel successo di Orlando su New Orleans
ORLANDO MAGIC-NEW ORLEANS PELICANS 123-100 | Orlando va sotto anche di 14 lunghezze nel primo quarto, ma piano piano rimonta e vince grazie a una quarta frazione da 35-19 contro i Pelicans, sconfitti in otto delle ultime 11 partite. CJ McCollum ne mette 23 e Jonas Valanciunas finisce con 20+10, ma le assenze di Zion Williamson e Brandon Ingram iniziano a farsi sentire per la squadra di coach Willie Green, che non trovano il modo di contenere Franz Wagner
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Il tedesco è il protagonista della partita chiudendo con 30 punti, 6 rimbalzi e 9 assist con eccellenti percentuali (10/16 dal campo di cui 5/7 da tre) e unico titolare con plus-minus positivo. Coach Mosley infatti tiene seduti i suoi titolari nel quarto periodo — tra cui un Paolo Banchero da 11 punti e 2/7 al tiro in poco meno di 25 minuti — e con la second unit costruita attorno a Wagner e Cole Anthony (22 punti) porta a casa la 12^ vittoria nelle ultime 20
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ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 139-124 | Atlanta è sotto all’intervallo ma grazie a un secondo tempo da 71-53 porta a casa la quinta vittoria consecutiva, salendo a mezza gara di distanza dal settimo posto occupato proprio dai Knicks. Decisivo il parziale di 20-4 per aprire il quarto periodo, con la coppia Trae Young (27 punti) e Dejounte Murray (29 con 12 assist) che guida gli Hawks al successo
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Sono invece 32 i punti di Julius Randle, anche se lui come tutti i Knicks si ferma nel quarto periodo senza segnare neanche una volta, cadendo contro una diretta concorrente nonostante un quintetto tutto in doppia cifra. Jalen Brunson ne mette 19 con 9 assist e RJ Barrett ne aggiunge 23, ma i Knicks non hanno abbastanza potenza di fuoco offensiva per tenere il passo degli Hawks, che hanno anche 20 punti da De’Andre Hunter e tirano con il 56% dal campo
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CLEVELAND CAVALIERS-GOLDEN STATE WARRIORS 114-120 | Steve Kerr risparmia il back-to-back arrivando da Boston ai suoi giocatori più rappresentativi (Curry, Thompson, Green e Wiggins tutti a riposo) ma trova una vittoria insperata sul campo di una delle migliori squadre casalinghe della lega. I campioni in carica toccano anche il +20 nel terzo quarto grazie ad un’eccezionale serata dall’arco (23 triple a segno su 43 tentativi) e resistono al tentativo di rimonta dei Cavs, tornati al massimo a -4 nel finale di gara
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Il protagonista del match è come sempre Jordan Poole, che risponde presente quando chiamato a prendersi maggiori responsabilità e chiude con 32 punti con 5 triple a segno, guidando gli Warriors che ringraziano anche i 17 punti di Donte DiVincenzo e i 17 rimbalzi di Kevon Looney. Importantissimi anche i 22 con 8 assist di Ty Jerome, che rimane in campo 41 minuti e mette anche la tripla che ricaccia indietro i padroni di casa a meno di due minuti dalla fine, fermando la loro rimonta
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Cleveland, secondo le parole del suo stesso allenatore, commette l’errore di sottovalutare l’avversario rimaneggiato e prende sotto gamba la partita, svegliandosi troppo tardi con la solo parziale giustificazione dell’assenza di Donovan Mitchell. Darius Garland ha bisogno di 25 tiri (10 a segno) per segnare 31 punti, a cui si aggiungono i 22 di Caris LeVert e i 17 di Evan Mobley. “Abbiamo avuto quello che ci meritavamo” le parole di coach JB Bickerstaff dopo il match
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DALLAS MAVERICKS-MIAMI HEAT 115-90 | Tutto facile per i Mavs, che toccano la prima doppia cifra di vantaggio all’inizio del secondo quarto e poi dilagano nel terzo, rendendo il quarto periodo puro garbage time. Senza Christian Wood, la difesa di Dallas tiene gli avversari al 33% nel primo e nel terzo quarto, tenendo per la prima volta in stagione gli avversari a quota 90 punti. Victor Oladipo ne mette 20 per Miami a cui si aggiungono i 18+11 di Bam Adebayo, ma senza riuscire a opporsi a Luka Doncic
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Il candidato MVP guida i Mavs a una serata da 18/38 da tre punti, a cui contribuisce con un ottimo 5/8 dall’arco per 34 punti finali con 12 rimbalzi. Oltre ai 19 punti di Spencer Dinwiddie, la notizia migliore per coach Jason Kidd oltre alla rinnovata concentrazione decisiva è la ritrovata precisione dall’arco di Reggie Bullock, che chiude con 5/6 da tre punti per portare al 66% la sua percentuale nel tiro pesante nelle ultime quattro partite. Dallas si avvicina al quarto posto di New Orleans in classifica
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SAN ANTONIO SPURS-L.A. CLIPPERS 126-131 | Il calendario viene in soccorso ai Clippers, che trovano una vittoria di cui avevano disperatamente bisogno dopo aver perso 9 delle precedenti 11 partite. Gli ospiti segnano 41 punti nel primo quarto e poi prendono il controllo del match nel terzo con un parziale di 33-23, mandando sette giocatori in doppia cifra a fine gara a cui si oppongono i sette degli Spurs, che non vanno oltre i 23 di Keldon Johnson e i 17 di Zach Collins e Josh Richardson dalla panchina
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L’aria "di casa" fa bene a Kawhi Leonard, che rifila alla sua ex squadra il suo massimo stagionale da 36 punti con un eccellente 13/18 al tiro e 4 triple a segno su 5 tentativi. A lui si aggiungono i 26 di Norman Powell e i 16 con 12 assist di Paul George, per quella che è solamente la terza partita giocata assieme dalle due superstar di L.A. nel mese di gennaio. La squadra di coach Tyronn Lue torna così al 50% di vittorie risalendo al settimo posto a Ovest
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DENVER NUGGETS-INDIANA PACERS 134-111 | Jokic non c’è, fermato da un problema al bicipite femorale, ma i Nuggets non si fermano e conquistano la nona vittoria consecutiva con uno sforzo di squadra realizzando il massimo stagionale da 38 assist e ben 16 schiacciate nella partita. I Pacers infatti sono poca cosa, perdendo la sesta partita consecutiva nonostante i 19 di Bennedict Mathurin e i 18 di Chris Duarte, pagando il terribile 8/32 da tre punti di squadra
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Chi invece si diverte a “fare il Jokic” è Jamal Murray, che si toglie la soddisfazione di realizzare la prima tripla doppia della sua carriera con 17 punti, 10 rimbalzi e 14 assist, prendendosi appena 8 tiri in meno di 30 minuti e armando la mano dei vari Aaron Gordon (28 punti con 11/15 al tiro), Michael Porter Jr. (19 con 8 rimbalzi) e Bruce Brown (17 con 7/11 al tiro). Denver allunga al primo posto a Ovest davanti a Memphis
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UTAH JAZZ-BROOKLYN NETS 106-117 | Dopo quattro sconfitte in fila, i Nets vincono la prima partita da quando si è fatto male Kevin Durant e lo fanno ringraziando l’altro All-Star della squadra, Kyrie Irving. Sono i suoi 21 punti nel solo quarto periodo insieme ai canestri di Seth Curry (10 punti tutti nel finale di gara) a spingere i Nets al successo nel finale, resistendo ai 29 punti di Jordan Clarkson e i 22 di Lauri Markkanen per i Jazz che non schierano Simone Fontecchio e tornano a perdere dopo quattro vittorie nelle precedenti cinque partite
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Irving è in assoluto il miglior giocatore della notte NBA: sono 48 i suoi punti a Salt Lake City, frutto di uno spaziale 18/29 al tiro di cui 8/15 dalla lunga distanza mettendo anche 11 rimbalzi, 6 assist e 4 recuperi nella sua partita. Nic Claxton si fa trovare pronto chiudendo con 20 punti e 8/9 al tiro, insieme ai 13 di Royce O’Neale — al suo primo ritorno da avversario a Salt Lake City dopo cinque stagioni in maglia Jazz
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SACRAMENTO KINGS-OKLAHOMA CITY THUNDER 118-113 | Sesta vittoria consecutiva per i Kings, che hanno la meglio contro una delle squadre più in forma della lega nel mese di gennaio grazie al rookie Keegan Murray. Sono i suoi 29 punti della matricola (suo massimo stagionale) e 14 rimbalzi a spezzare in due la partita, specialmente dall’arco dove chiude con 5/7 facendosi trovare pronto sugli scarichi dei compagni mettendo 13 punti nel solo quarto periodo
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Buona parte dei canestri di Murray nascono dalle mani di Domantas Sabonis, che firma la sua quinta tripla doppia stagionale con 18 punti, 13 rimbalzi e 14 assist, caricandosi la squadra sulle spalle col lavoro sporco e con la presenza sotto i tabelloni. De’Aaron Fox ne mette 25 per un quintetto tutto in doppia cifra, staccando New Orleans al terzo posto nella Western Conference e mettendo quattro gare di distanza tra il proprio record e il settimo posto
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L’ottimo momento di OKC, che erano reduci da quattro vittorie consecutive e 7-3 nel mese di gennaio, si interrompe sul campo di una delle migliori squadre della Conference, nonostante l’ennesima prestazione da 37 punti di Shai Gilgeous-Alexander con 16/23 al tiro e 7 assist per i compagni. Il secondo miglior realizzatore è Isaiah Joe che si alza dalla panchina per segnare 7 triple e 21 punti, mentre Josh Giddey chiude con 15, 10 rimbalzi e 5 assist ma senza riuscire a fermare i caldissimi Kings
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LOS ANGELES LAKERS-MEMPHIS GRIZZLIES 122-121 | Il risultato più sorprendente della notte arriva da Los Angeles, dove i Lakers vincono una partita rocambolesca fermando a 11 la striscia di vittorie dei Grizzlies. La giocata decisiva è quella di Dennis Schröder che, con i suoi sotto di uno, ruba il pallone dalle mani di Desmond Bane e si fa tutto il campo per chiudere il gioco da tre punti del sorpasso a 7.6 secondi dalla fine. Brandon Clarke ha tra le mani i liberi del pareggio, ma sbaglia il secondo e condanna Memphis al ko
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In una serata non ispirata di LeBron James (comunque 23 punti, 9 rimbalzi e 6 assist pur con 8/21 al tiro), sono le guardie a trascinare i Lakers a un successo insperato contro la squadra più in forma della lega. Russell Westbrook segna 29 punti e Schröder ne aggiunge 19 con 8 rimbalzi e 8 assist per una delle migliori vittorie stagionali dei gialloviola, rendendo inutili i sei marcatori in doppia cifra di Memphis guidati dai 22 di Ja Morant (ma con 9/29 al tiro) e i 20 a testa di Tyus Jones e Brandon Clarke
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La serata è stata movimentata anche a bordo campo, quando alla fine del secondo quarto l'ex giocatore NFL Shannon Sharpe ha cominciato a prendersi a male parole con Dillon Brooks e successivamente con tutti i Grizzlies, da Ja Morant in giù. Al parapiglia si è aggiunto anche il padre di Morant, Tee, col quale però Sharpe (allontanato brevemente dalla security prima di riprendere il suo posto) si è poi chiarito nel secondo tempo, abbracciandosi alla ripresa del gioco
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