La foto e le immagini hanno fatto discutere tantissimo: LeBron che esulta per il record appena centrato, la panchina che esplode e Anthony Davis... seduto. Con una faccia tutt'altro che felice. Ma il n°3 gialloviola ha voluto chiarire il perché
LeBron James con le braccia al cielo, pochi secondi dopo aver segnato i punti 38.387 e 38.388 della sua carriera ed aver così spodestato Kareem Abdul-Jabbar dal trono di miglior realizzatore nella storia della NBA; i suoi compagni in panchina che festeggiano, tutti in piedi. Tutti tranne uno. Anthony Davis. Seduto e con dipinta in volto un'espressione tutt'altro che felice, certo non in vena di festeggiamenti. E siccome a Los Angeles, quando ci sono di mezzo i Lakers, tutto fa notizia, immediatamente la mancata reazione di AD a un momento storico della carriera del suo compagno in maglia gialloviola ha generato fiumi di commenti, illazioni, speculazioni, e le immancabili polemiche. Finita la luna di miele tra LeBron e Davis? I due non si sopportano? Niente di tutto ciò, ha dovuto specificare il diretto interessato: "LeBron non c'entra nulla, il punto era la partita. Stavamo perdendo contro gli Oklahoma City Thunder, una partita che avremmo dovuto vincere a tutti i costi. Ero furioso", racconta Davis, che in più ha raccontato come fosse appena tornato in panchina dopo aver fatto una rapida puntata nel tunnel della Crypto.com Arena - per sfogare un po' della sua frustrazione - e quindi non era perfettamente al corrente del momento storico che stava per concretizzarsi davanti ai suoi occhi. "Hanno tutti un'opinione, anche chi guarda solo da fuori e non sa quello che sta succendendo. Ma LeBron lo sa bene: ero solo infuriato perché stavamo perdendo".
Davis ha poi raccontato di aver chiamato al telefono James per chiarire ogni eventuale malinteso e di aver riaffrontato l'argomento di persona anche successivamente, ottenendo totale comprensione (e anche le telecamere di TNT avevano colto delle parole di grande affetto dirette da James a Davis durante la partita). Il caso si sgonfia - se mai c'è stato un caso - ma più delle tensioni, presunte o reali, i Lakers farebbero meglio a preoccuparsi del loro record e della stagione: dopo i Thunder a L.A. sono arrivati i Bucks e con loro la 31^ sconfitta stagionale, a fronte di sole 25 vittorie. E quel tredicesimo posto nella Western Conference grida vendetta.