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NBA, Pau Gasol e la n°16 Lakers ritirata: l'italiano che ha lavorato con lui in NBPA

NBA

Zeno Pisani [video di Sheyla Ornelas]

Il campione catalano non è stato soltanto un grande talento sul parquet, ma anche di grande impatto fuori dal campo - primo riferimento internazionale a far parte dei rappresentanti della NBPA; l'associazione che tutela gli interessi dei giocatori di cui fa parte anche Matteo Zuretti, che al fianco di Pau Gasol ha percorso parte del suo cammino, come racconta in questa intervista esclusiva per skysport.it

A celebrare la grandezza di Pau Gasol a Los Angeles c’era anche Matteo Zuretti, Chief International Relations and Marketing della NBPA - l’associazione giocatori che tutela gli interessi degli atleti - che con il centro catalano ha lavorato fianco a fianco all’inizio del suo percorso professionale, quando Gasol è diventato il primo giocatore internazionale a far parte del board della NBPA. Queste le sue parole nell'intervista esclusiva concessa a Sky Sport: “Pau ha avuto un impatto straordinario sul gioco e fuori dal campo a L.A. in tutta la comunità e soprattutto sulla possibilità dei giocatori internazionali di immaginarsi come delle superstar all’interno del contesto NBA. Non è un caso che dopo di lui, insieme ad altri giocatori della sua generazione come Tony Parker, si siano aperte le opportunità per gli attuali All-Star non statunitensi come Giannis, Luka, Jokic, Embiid e altri per essere il volto della NBA. Credo che Pau abbia dato un contributo straordinario in questo senso, tracciando quello che è il percorso e l’approccio che un giocatore internazionale deve avere quando arriva in NBA: un sistema spietato, ma che Pau ha saputo modellare e trasformare grazie al suo talento in campo e anche grazie alla capacità di gestire le relazioni e l’aver saputo tirare fuori il meglio dalle persone che hanno lavorato con lui in questi anni”.

A chi ha avuto la fortuna di stare al suo fianco, è chiaro come il peso di Gasol nelle dinamiche di apertura ed espansione del mondo NBA verso il resto del mondo sia stato cruciale: “Prima di lui non c’era rappresentanza per i giocatori internazionali all’interno della leadership della NBPA, nonostante l’importanza di talenti del genere: eravamo alla ricerca di qualcuno che fosse in grado di mostrare ai giocatori quanto l’associazione fosse in grado di lavorare a loro servizio e di risolvere i problemi specifici degli atleti di questa lega. Pau si è mostrato disponibile, era chiaramente già un campione NBA, un All-Star ed è entrato nella NBPA con un pedigree straordinario, ma soprattutto con il suo intelletto, la sua cultura, la sua capacità di dedicarsi anche agli studi del business attorno alla pallacanestro. Grazie a lui siamo arrivati a un livello superiore”.

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