NBA, i risultati di oggi: Warriors, che rimonta sui Bucks! Vincono i Kings contro i Suns
Steph Curry segna 22 dei suoi 36 punti tra quarto periodo e overtime, tra cui la tripla della parità e la stoppata decisiva nei regolamentari per battere Milwaukee. Sacramento vince a Phoenix e consolida il secondo posto a Ovest insieme a Memphis, che batte Dallas (priva di Doncic e Irving) grazie a un rookie. Boston vince ad Atlanta con super Tatum, Orlando si prende il derby della Florida con Miami dopo un supplementare (Banchero vicino alla tripla doppia). I Jazz di Fontecchio (9 punti) vincono a Charlotte
L.A. CLIPPERS-NEW YORK KNICKS 106-95 | Terza vittoria consecutiva per i Clippers, che scappano via con un ultimo quarto da 30-21 e provano a lasciarsi definitivamente alle spalle la striscia di cinque ko in fila dopo la pausa per l’All-Star Game. Sono invece tre le sconfitte consecutive dei Knicks dopo la loro striscia di nove successi in fila, pagando una brutta serata al tiro (35.6% di squadra) con un Julius Randle da 5/24 dal campo per 19 punti finali, superati solo dai 26 con 10 rimbalzi di Immanuel Quickley
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La rinascita dei Clippers invece ha il volto di Kawhi Leonard, che segna 19 punti nel solo terzo quarto e chiude a quota 38 punti, accompagnato dai 22 con 8 rimbalzi e 8 assist di Paul George. Si tratta della settima partita consecutiva sopra quota 21 per Leonard, che in questo lasso di tempo viaggia a 31 punti di media con quattro escursioni sopra quota 30. La differenza però la fa l’intensità difensiva dei Clippers, che mantengono il quinto posto a Ovest
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CHARLOTTE HORNETS-UTAH JAZZ 111-119 | Secondo successo in fila per i Jazz, che travolgono gli Hornets a rimbalzo (60-43) e non vanno mai sotto nel punteggio in un match dominato dall’inizio alla fine. I padroni di casa, sotto anche di 20 lunghezze nel terzo quarto, rientrano al massimo a -7 grazie ai 24 punti di Kelly Oubre e i 22 di Terry Rozier, ma non riescono a dare seguito alla loro mini-striscia di due successi in fila neanche in una serata da 14 stoppate di squadra
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Il dominatore del match è infatti Talen Horton-Tucker, che polverizza il suo precedente massimo stagionale da 23 punti realizzandone 37 con 8 rimbalzi e 10 assist, andando a soli tre punti dal suo career-high. L’ex giocatore dei Lakers segna 14 dei 24 tiri tentati con 2/5 dall’arco e 7/8 ai liberi, guidando un quintetto tutto in doppia cifra che ha anche le doppie doppie di Walker Kessler (17+16), Lauri Markkanen (13+13 pur tirando 3/22), Kelly Olynyk (17) e Ochai Agbaji (10)
Trova di nuovo spazio dalla panchina Simone Fontecchio, miglior realizzatore dei Jazz tra le riserve con 9 punti a referto. L’azzurro segna la metà degli 8 tiri tentati nella sua partita con 1/2 da tre punti in poco meno di 14 minuti, raccogliendo anche 4 rimbalzi di cui due nella metà campo offensiva, in una serata in cui i Jazz ne raccolgono ben 20 nell’area degli avversari. Utah approfitta così del ko di New Orleans per tornare al decimo posto nella Western Conference
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DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 115-121 | In una sfida dalle mille assenze (quattro titolari su cinque tra i Pistons, Haliburton, Mathurin e Turner tra i Pacers) sono i 20 punti di Jalen Smith a fare la differenza, accompagnato dai 19 a testa di Isaiah Jackson e Andrew Nembhard per spaccare in due la partita a inizio quarto periodo. I 18 punti di Isaiah Livers e i 17 di Killian Hayes non riescono a impedire l’11^ sconfitta consecutiva di Detroit, travolta sotto canestro nonostante la presenza di Wiseman, Bagley e Duren
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ORLANDO MAGIC-MIAMI HEAT 126-114 OT | Orlando si fa rimontare 15 punti di vantaggio negli ultimi sei minuti dei regolamentari, venendo portata al supplementare da una tripla pazza di Jimmy Butler sulla sirena. Nell’overtime però la squadra di Paolo Banchero ritrova la compostezza e vince 18-6, guidata da 7 dei 27 punti e 11 rimbalzi di Wendell Carter Jr., a cui si aggiungono i 16 di Jalen Suggs e di Cole Anthony dalla panchina per una vittoria che vendica il ko sempre all’OT subito in stagione dai Magic nel derby contro gli Heat
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Paolo Banchero va vicino alla prima tripla doppia della sua carriera, chiudendo con 17 punti, 10 rimbalzi e 9 assist in una serata in cui non tira particolarmente bene dal campo (5/14 al tiro di cui 1/3 da tre) ma è perfetto dalla lunetta con 6/6. La prima scelta assoluta dell’ultimo Draft aveva commesso un fallo su Jimmy Butler a 14.5 secondi dalla fine, ma il challenge chiamato dalla panchina ha invertito la chiamata – dando comunque alla superstar degli Heat la possibilità di pareggiare, come poi ha fatto
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Butler le ha provate veramente tutte per tenere in piedi i suoi, segnando 15 punti consecutivi nel finale di gara per rimontare da -15, ma anche a lui nel supplementare sono mancate le gambe al termine di un match da 38 punti. “Non meritavamo di vincere” la sua amara analisi a fine partita, nella quale Bam Adebayo e Tyler Herro non sono andati oltre i 14 punti (il secondo alle prese con un’intossicazione alimentare) e Kyle Lowry è tornato dopo 15 gare di assenza, chiudendo con 12 punti in uscita dalla panchina (non partiva come riserva addirittura dal 2013)
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ATLANTA HAWKS-BOSTON CELTICS 125-134 | Alla prima di sei partite consecutive in trasferta i Celtics mandano a segno 20 triple di squadra, respingendo il tentativo di rimonta degli Hawks tornati fino al -5 e interrompendo la loro striscia di due vittorie in fila. Neanche il parapiglia creatosi tra Trae Young e Marcus Smart a 1:25 dalla fine, con i due venuti a contatto e caduti a terra tenendosi l’un l’altro meritandosi un doppio tecnico (il secondo per Smart, espulso), ha cambiato la sostanza del match
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Come sempre è Jayson Tatum a guidare i biancoverdi con 34 punti a referto, a cui ha aggiunto anche 15 rimbalzi e 6 assist in 36 minuti di alto livello (+13 il suo plus-minus, il migliore di squadra). Ad accompagnarlo ci sono anche i 24 del nativo della Georgia Jaylen Brown e i 18 a testa di Derrick White e Malcolm Brogdon, in una serata in cui i Celtics realizzano 35 assist su 52 canestri segnati a fronte di appena 8 palle perse
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Agli Hawks non bastano sette giocatori in doppia cifra per pareggiare la potenza di fuoco degli ospiti, per quanto Trae Young ci provi chiudendo con 35 punti e 13 assist (61^ gara da 30+10 passaggi vincenti in carriera, settimo migliore nella storia NBA). La disparità nel tiro da tre punti è troppo grande per essere superata, visto che Atlanta ha segnato appena 10 delle 34 conclusioni tentate dall’arco: “Se una squadra segna 20 triple, è difficile batterla” l’analisi di coach Snyder dopo il match
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HOUSTON ROCKETS-CHICAGO BULLS 111-119 | Basta e avanza un parziale di 13-0 a metà ultimo quarto ai Bulls per piegare la resistenza dei Rockets, travolti nonostante i 40 punti realizzati nel terzo quarto e un vantaggio di quattro lunghezze nell’ultima frazione di gioco. Jabari Smith chiude con 20 punti e 10 rimbalzi e Jalen Green ne mette 18 in un quintetto tutto in doppia cifra, ma le diverse motivazioni e talento individuale tra le due squadre finiscono per fare la differenza
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Zach LaVine continua il suo ottimo momento di forma mettendone altri 36 con 14/26 al tiro in poco meno di 44 minuti di gioco, a cui si aggiungono i 27 di DeMar DeRozan, i 18+12 di Nikola Vucevic e i 16 con 10 rimbalzi e 5 assist di Patrick Beverley, che se non altro col suo arrivo sembra aver dato nuova linfa vitale ai Bulls – vincenti nelle ultime due partite e tornati al decimo posto a Est, l’ultimo buono per partecipare al torneo play-in e non vedere finire la propria stagione a Pasqua
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MEMPHIS GRIZZLIES-DALLAS MAVERICKS 112-108 | In campo mancano le stelle più attese (Morant da una parte, Doncic e Irving dall’altra), perciò a prendersi la scena è un rookie poco sponsorizzato come David Roddy, che segna 17 dei suoi 24 punti (ovviamente career-high) nel solo quarto periodo guidando la rimonta da -11 dei Grizzlies, sbagliando solo 3 dei 13 tiri tentati nel suo match. Desmond Bane è il miglior realizzatore del match con 25 punti, superando il trio di Mavericks oltre quota 20 – Tim Hardaway Jr con 23, Jaden Hardy con 22 e Josh Green con 21
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NEW ORLEANS PELICANS-OKLAHOMA CITY THUNDER 96-110 | Quarta vittoria nelle ultime cinque per i Thunder, che non abbandonano la lotta per un posto al torneo play-in battendo una diretta concorrente in trasferta. OKC domina toccando anche il +21 nel primo tempo e permette al massimo agli avversari di tornare a -9 a cinque minuti dalla fine complici i 26 punti di CJ McCollum, con i Pelicans privi di Brandon Ingram che pagano a caro prezzo le 22 palle perse – trasformate dai Thunder in 23 punti a tabellone
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GOLDEN STATE WARRIORS-MILWAUKEE BUCKS 125-116 OT | Alla sfida tra le due ultime squadre campioni NBA manca Giannis Antetokounmpo, fermato da una mano destra dolorante, ma la contesa non tradisce le attese. Serve infatti una rimonta pazza da -8 a 2 minuti dalla fine e un tempo supplementare ai Golden State Warriors per imporre nuovamente la legge del Chase Center, dove hanno vinto 11 delle ultime 12 partite (di cui 7 in fila) per rimanere al sesto posto nella Western Conference, guidati come sempre da un favoloso Steph Curry
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Negli ultimi 20 secondi dei regolamentari l’MVP delle ultime Finals segna la tripla della parità e successivamente stoppa l’ultimo tiro tentato da Jrue Holiday, mandando in visibilio i suoi tifosi sugli spalti. Ben 22 dei suoi 36 punti finali arrivano tra quarto periodo e overtime, accompagnato dai 22 di Klay Thompson, i 20+10 dell’ex Donte DiVincenzo e i 18 di JaMychal Green per superare i sette giocatori in doppia cifra dei Bucks, che non vanno oltre i 19 a testa di Brook Lopez e Khris Middleton e i 18 con 9 rimbalzi e 8 assist di Holiday
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PHOENIX SUNS-SACRAMENTO KINGS 119-128 | Vittoria importante dei Kings, che battono i Suns a domicilio in un finale punto a punto anche in una serata in cui De’Aaron Fox (18) e Domantas Sabonis (17) non brillano particolarmente, superati anche dai 19 punti di Harrison Barnes. Ai padroni di casa non bastano i 28 punti di Devin Booker, i 22 di Deandre Ayton e la doppia doppia da 16 punti e 16 assist di Chris Paul per superare Sacramento, che rimane seconda a Ovest e mette tre gare e mezzo di distanza tra sé e Phoenix, che rimane quarta
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Questa la situazione nella Western Conference dopo le gare della notte, con Dallas che scivola all'ottavo posto tallonata dai Lakers
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A Est invece Boston accorcia di una partita su Milwaukee, che rimane però saldamente prima nella conference. Scendono i Knicks scavalcati dai Nets, Indiana torna in corsa per un posto al play-in
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