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Playoff NBA, Boston batte Philadelphia 112-88 in gara-7: decisivo un Tatum da 51 punti

NBA
©Getty

Grazie ai 51 punti di un incredibile Jayson Tatum i Boston Celtics dominano gara-7 ed eliminano i Philadelphia 76ers, conquistando le terze finali di conference negli ultimi quattro anni. Al prossimo turno, come nei due precedenti, affronteranno i Miami Heat di Jimmy Butler. Ai Sixers non basta un buon inizio di gara, prima di essere tramortiti da un terzo quarto da 33-10 dei padroni di casa

Dopo aver seriamente rischiato l’eliminazione in gara-6 al Wells Fargo Center, i Boston Celtics tirano un grosso sospiro di sollievo e staccano il biglietto per le terze finali di conference negli ultimi quattro anni dove affronteranno, di nuovo, i Miami Heat di Jimmy Butler. Per riuscirci hanno avuto bisogno di una prestazione dominante in gara-7 contro i Philadelphia 76ers da parte di Jayson Tatum: dopo aver faticato enormemente in gara-6 sbagliando tredici dei primi quattordici tiri tentati, quel quarto periodo da 16 punti ha definitivamente sbloccato il leader dei Celtics, che in gara-7 ne mette 25 nel primo tempo, altri 17 nel terzo quarto e 51 alla fine, nuovo record per una gara-7 dei playoff superando i 50 di Steph Curry di due settimane fa, facendo a pezzi la difesa dei Sixers minuto dopo minuto. A tutto il resto pensa la difesa dei Celtics, che diventa asfissiante con l’andare del match toglie tutte le certezze a Philadelphia e specula sulle loro percentuali (8/37 da tre alla fine), scavando nella loro psiche prima ancora che sulle loro qualità tecniche.

Philadelphia si sfalda, Embiid e Harden non pervenuti

E dire che Philadelphia era anche partita bene, toccando il +9 nel corso del secondo quarto grazie all’impatto di PJ Tucker (11 punti) e buoni contributi da tanti altri protagonisti minori. A mancare sono state però soprattutto le due stelle, Joel Embiid e James Harden: il primo, in evidente difficoltà fisica a reggere certi ritmi, chiude con 15 punti ma tirando appena 5/18 dal campo, commettendo 4 palle perse; Harden è semplicemente disastroso, troppo passivo per essere vero e attivamente dannoso quando, con i suoi avanti di 7, invece di cercare un sottomano al ferro va a colpire Jaylen Brown sul volto, meritandosi un fallo flagrant di tipo 1. Quell’episodio e una successiva trattenuta in panchina di Georges Niang al ginocchio sempre di Brown accendono definitivamente il TD Garden e i Sixers non ne reggono la pressione: le cifre finali di Harden (9 punti, 3/11 dal campo, 6 rimbalzi e 7 assist con 5 palle perse) potrebbero essere quelle con cui saluta Philadelphia, visto che il suo futuro sembra lontano dai Sixers — così come nubi si addensano attorno a quello di coach Doc Rivers. Ma per questo ci sarà tempo: nel frattempo i Celtics si godono un’altra finale di conference completando il quadro delle quattro squadre rimanenti, curiosamente le stesse — Boston, Miami, Denver e LA Lakers — della bolla di Orlando tre anni fa.

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