NBA Finals, neppure un libero tentato, Butler fa autocritica: "Devo essere più aggressivo"
NBAIl leader dei Miami Heat ha chiuso con soli 13 punti (con 14 tiri) la sua gara-1 ma soprattutto non è mai andato in lunetta, una delle caratteristiche migliori del suo gioco: "Devo attaccare di più il ferro e giocare con più aggressività: oggi abbiamo preso troppi tiri da fuori. E se poi li sbagliamo e non torniamo in difesa..."
DENVER - Ci sono tanti motivi per cui Miami ha perso (nettamente) gara-1 contro Denver, e Jimmy Butler sembra averli già individuati, anche solo a pochi minuti dalla sirena finale. Gli Heat hanno sbagliato tanto, a cominciare da lui: "Dobbiamo adattarci alla loro fisicità, e farlo in fretta. All'inizio hanno segnato un paio di layup proprio contro la mia difesa: dobbiamo essere pronti a pareggiare la loro aggressività. Dobbiamo usare i nostri corpi per fronteggiare i loro, dobbiamo sfidarli al ferro, stare attenti a non subire tagli backdoor o conceder loro facili triple", dice Butler, impegnato nell'analisi delle mancanze difensive di Miami fatta dal n°22. Ma la scarsa aggressività degli Heat - e del loro leader - si è fatta sentire anche in attacco: "Non ho messo pressione al ferro, non ho cercato i sottomani, non sono riuscito ad andare in lunetta. Se finisco senza neppure un tiro libero tentato la colpa è solo mia, e di nessun altro", afferma Butler, primo critico di se stesso. "E invece abbiamo tirato un sacco di tiri da fuori, che sembravano anche buoni tiri, a dire il vero; ma quando li sbagli e non torni in difesa velocemente, concedi troppi layup facile e allora le cose si mettono male in fretta".
"Non cambio il mio modo di giocare: credo nei miei compagni"
Butler si è preso 14 tiri, ha chiuso con soli 13 punti, pur contribuendo con 7 rimbalzi e altrettanti assist, cercando di coinvolgere i suoi compagni. L'equilibrio tra il ruolo di finalizzatore e quello di facilitatore può non essere sempre facile: "Ma penso di essermela cavata bene tutto l'anno, e non cambio certo ora, alle finali NBA. Passerò sempre il pallone ai miei compagni, perché ho totale fiducia nella loro capacità di segnare; e se non ci riescono, c'è sempre il possesso dopo per riprovarci. Forse io devo essere un po' più aggresivo - ammette Butler - ma devo fare un lavoro migliore anche nell'attirare uno o anche due difensori in aiuto su di me per poter poi servire i miei tiratori o finire io stesso al ferro se questi aiuti non arrivano. Stasera abbiamo sbagliato tanto, ma in gara-2 faremo meglio", conclude il leader di Miami, come sempre imperturbabile anche di fronte a un ko. Ci sono due giorni per correggere gli errori: domenica notte è già ora di gara-2.