Nelle ultime sei gare di playoff non è mai sceso sotto i 25 punti segnati. Insieme a Nikola Jokic forma una delle coppie più incontenibili di tutta la lega, e i suoi Denver Nuggets sono a tre vittorie dal titolo NBA. Eppure il suo nome si sente pronunciare sempre meno rispetto a quello degli Harden, degli Irving, dei Young, dei Lillard
Si parla di più di Curry, di Harden, di Irving, di Lillard. Si parla poco, invece, di Jamal Murray. Eppure di tutte le grandi point guard NBA il n°27 dei Nuggets è l'unico rimasto in campo, a lottare per mettersi al dito l'anello. "L'infortuno ha contribuito a portarlo un po' fuori dalla discusssione generale", ammette Flavio Tranquillo, tornando con la memoria a quell'aprile 2021 che ha visto il ginocchio di Murray cedere improvvisamente, mettendo fine alla sua stagione e tenendolo poi fuori per tutta la successiva. Ma forse si parla poco di Murray anche "perhcé ha Jokic in squadra", azzarda Matteo Soragna. "Eppure i riflettori addosso se li meriterebbe tutti, perché la sua combinazione con il serbo è meravigliosa e perché lui è riuscito a ritrovare se stesso dopo un infortunio davvero pesante. Ha talento, certo, ma soprattutto ha tecnica", conclude Soragna. "Forse non è sempre in prima pagina anche perché non è uno che presidia il mondo social, o forse perché gioca in un mid-market come quello di Denver", conclude Davide Pessina. "Le attenzioni non gli servono: lui pensa a giocare". E anche molto bene.