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NBA, Tracy McGrady rivela: "Ho evitato i Boston Celtics per colpa di Rick Pitino"

NBA
©Getty

In un’intervista con The Ringer, l'Hall of Famer Tracy McGrady ha rivelato di aver volontariamente evitato di rispondere bene ai colloqui con i Boston Celtics per evitare di essere scelto da loro nel Draft del 1997. Il motivo? "Non mi sarebbe dispiaciuto giocare a Boston, ma non volevo farlo con Rick Pitino in panchina" la sua rivelazione

La carriera di Tracy McGrady rappresenta uno dei più grandi “What If” dell’epoca contemporanea: pur essendo stato introdotto nella Hall of Fame, nel corso dei suoi anni migliori non è mai riuscito a superare il primo turno dei playoff, pur essendo uno dei migliori giocatori della lega sia agli Orlando Magic che agli Houston Rockets. Ma come sarebbe andata la sua storia se la sua carriera fosse cominciata ai Boston Celtics? È stato lui stesso a rivelare che sarebbe potuta andare così, se solo non ci fosse stato un piccolo intoppo di nome Rick Pitino. "Non mi sarebbe dispiaciuto giocare a Boston, ma a quel tempo non volevo giocare per Rick Pitino perché era troppo duro come allenatore. Sapevo che era tosta con lui sin dai tempi del college quando Kentucky mi aveva reclutato, poi lui è passato ai Celtics. Il mio provino pre-Draft con loro è stato il più duro in assoluto". McGrady ha quindi deciso di "tankare" per evitare di essere scelto dai biancoverdi: "Ho trovato dei modi, diciamo, per ‘fare del male’ alle mie possibilità al Draft smettendo di parlare con loro. Mi sono comportato bene nei colloqui con tutti quanti, ma con Boston? Non così tanto. Avevo delle istruzioni da seguire, mi avevano indotto a comportarmi così". Alla fine i Celtics, dopo aver preso Chauncey Billups alla 3, decisero di prendere Ron Mercer alla 6 invece di McGrady, che scivolò fino alla 9 dove a chiamarlo furono i Toronto Raptors di suo cugino Vince Carter. Il resto, come si suol dire, è storia — anche se una storia che non ha portato neanche un secondo turno da protagonista nella carriera di McGrady, arrivato alle Finals del 2013 con i San Antonio Spurs ma solo come membro della panchina. Chissà se a Boston sarebbe potuta andare in maniera differente.