NBA, Steve Kerr non si sbilancia sul ruolo di Chris Paul: "Quest'anno avremo sei titolari"
NBAA pochi giorni dall’inizio del training camp, coach Steve Kerr non ha ancora sciolto le riserve sul ruolo che avrà Chris Paul, che potrebbe partire dalla panchina per la prima volta in carriera. "Per come la vedo io abbiamo sei titolari e solo cinque potranno scendere in campo. Non ho ancora deciso cosa farò". Nel frattempo però l’ambiente all’interno dello spogliatoio sembra decisamente migliorato
Dopo la deludente e tumultuosa stagione passata, i Golden State Warriors si avvicinano all’annata 2023-24 con una direzione chiara da seguire: quella di provare a regalare un altro giro di giostra ai vari Curry, Thompson e Green per provare a vincere il quinto anello della loro era. Un obiettivo che i tre "padri fondatori" degli Warriors intendono perseguire fortemente, come dimostrano i diversi allenamenti aperti a tutti i membri della squadra tenuti a Los Angeles, San Francisco e Las Vegas nelle ultime settimane, cercando di presentarsi al meglio in vista del training camp previsto per la prossima settimana. Allenamenti a cui ha partecipato anche Chris Paul prendendo appositamente un aereo da L.A. alle 6 del mattino, dimostrando alla sua nuova squadra tutta la sua volontà — a 38 anni compiuti e alla vigilia della sua 19^ stagione in NBA — di conquistare per la prima volta l’anello. Rimane però un enorme dubbio in casa Warriors: quale sarà il suo ruolo? Nel corso della sua carriera infatti CP3 non è mai partito dalla panchina, giocando da titolare tutte le 1.214 partite disputate in regular season (oltre ovviamente le 149 ai playoff). Ma con un quintetto base formato da Curry, Thompson, Wiggins, Green e Looney che lo scorso anno è andato benissimo (+22.1 di differenziale su 100 possessi, il miglior dato di tutta la lega), non è semplice pensare di inserire un giocatore ingombrante come Paul, che invece uscendo dalla panchina avrebbe più spazio per giocare pick and roll e sfruttare il suo playmaking per tenere in piedi la squadra quando Curry va a sedersi (-8.6 il differenziale di punti su 100 possessi quando il due volte MVP era in panchina).
Kerr: "Abbiamo sei titolari, allenare quest'anno sarà più facile"
A una settimana dall’inizio del training camp, Steve Kerr ha preferito sviare le domande sul quintetto titolare. “Per come la vedo io abbiamo sostanzialmente sei titolari e solo cinque possono scendere in campo ogni sera. Non ho ancora deciso cosa faremo: proveremo diverse combinazioni e vedremo i risultati. Ovviamente tutti e sei giocheranno molti minuti per noi. Ma per far funzionare quello che vogliamo fare tutti devono impegnarsi nel nostro progetto, indipendentemente da chi parte titolare e chi no. Per funzionare tutta la squadra deve metterci del suo". Dopo le difficoltà in spogliatoio dell’anno passato per via del pugno di Green ai danni di Jordan Poole e la deludente eliminazione al secondo turno dei playoff per mano dei Los Angeles Lakers, Kerr ha già notato delle differenze: "Quando perdi al secondo turno e senti di aver avuto un’annata deludente, è molto più semplice arrivare concentrati. Per me sarà molto più facile allenare ed essere più esigente, e penso che se lo aspettino anche i giocatori".
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Questione ultimo slot libero: tenuti a provino "40 o 50 giocatori"
Anche il nuovo GM della squadra Mike Dunleavy ha preso la parola per discutere degli ultimi spazi a disposizione nel roster, che al momento non verranno occupati da nessuno per avere maggiore flessibilità sul mercato durante la stagione. Nel corso delle ultime settimane sono stati tenuti a provino tra i 40 e i 50 giocatori, anche se nessuno è riuscito a convincere davvero la dirigenza di meritarsi il posto già a inizio anno. E secondo Dunleavy non c’è neanche un’esigenza specifica di ruolo: “Non abbiamo messo nessun paletto al momento: può essere una guardia, un lungo, un ala, un giovane o un vecchio. Siamo aperti a tutto ed è bello poter avere questa flessibilità, cercando di valutare cosa è meglio per la nostra squadra”. Il criterio sembra essere solo quello di non minare l’armonia che si sta faticosamente creando nel gruppo: il nuovo arrivato non deve rappresentare una distrazione ed essere felice di essere l’ultimo membro della squadra, anche se non dovesse entrare nella rotazione. D’altronde c’è già l’ego di Chris Paul da dover gestire, senza aggiungere ulteriori grattacapi a una squadra che si approccia alla stagione con rinnovate ambizioni di titolo.