All'interno della lunga chiacchierata con JJ Redick nel suo podcast "The Old Man & The Three", il veterano ha raccontato la sua versione di quanto successo tra Poole e il resto della squadra durante la scorsa stagione. E, come sempre, il punto di vista di Iguodala si è rivelato onesto e per niente banale
Non che Andre Iguodala abbia mai avuto particolari problemi nel dire la sua con grande franchezza, ma ora, dopo il ritiro dall'attività, il veterano e quattro volte campione NBA sembra volersi arrogare anche la libertà di rivelare dei retroscena che prima riteneva opportuno mantenere all'interno dallo spogliatoio. Ospite di JJ Redick nel suo podcast, Iguodala ha quindi risposto in maniera sincera quando gli è stato chiesto il suo punto di vista sulla questione che ha animato l'ultima, tortuosa stagione in casa Warriors. "Jordan [Poole] è arrivato all'inizio della stagione con una richiesta: voglio la stessa libertà di Steph, Klay e Draymond" ha raccontato Iguodala nel ruolo di testimone oculare di quanto accaduto, "solo che lui non aveva quattro anelli, ne aveva uno, certo ci aveva fatto vincere una partita alle Finals ed era il secondo miglior marcatore della squadra e quindi diceva: perché non posso avere la stessa libertà?".
Jordan è come un fratello, però...
Il problema tra Poole e il resto della squadra, però, a quanto pare non si limitava alla richiesta di libertà di movimento in attacco. "Amo Jordan, è come un fratello per me" ha chiarito Iguodala, per poi proseguire "ma l'ho ripreso diverse volte, soprattutto per il suo atteggiamento in difesa". "Gli ripetevo: Jordan, non puoi continuare a cadere apposta per evitare di difendere" ha raccontato l'MVP delle Finals 2015 trattenendo a stento le risate, "sembra che tu ti stia impegnando molto per far finta di difendere, ti rendi contro di quanta energia ci vuole per far finta di difendere? Ti sforzeresti meno se provassi davvero a difendere". Iguodala ha quindi concluso sollevando, almeno in parte, l'ex compagno da molte delle colpe che gli sono state attribuite: "Visto da fuori è sembrato un ribelle, ma va anche detto che, per esempio, quando io e te [JJ Redick] siamo entrati nella lega, se avevi quella facilità nel fare canestro, era normale che ti riposassi in difesa".