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NBA, i look pazzi di Jimmy Butler al Media Day: c'è una spiegazione

NBA
©Getty

Ha rubato l'attenzione di tutti, a Miami e non solo. Non si è parlato che di lui. Ancora una volta - come aveva fatto l'anno scorso, presentandosi con delle vistose extension ai suoi capelli - Jimmy Butler ha scelto di trattare il media day dei suoi Heat come "il mio Halloween". E con un look emo si è messo in posa davanti a telecamere e macchine fotografiche, prendendosi gioco di tutti. Ecco perché

TUTTE LE PAROLE DAI MEDIA DAY NBA

Jimmy Butler ha abituato a stupire, in campo e fuori. Trascina le sue squadre in finale NBA quando in pochi se lo aspettano (due volte negli ultimi quattro anni) oppure si imbarca su un aereo con una macchina da caffè sotto braccio. Butler è fatto così, ma da un paio di anni il giocatore degli Heat riserva il meglio per il media day NBA, una sorta di "primo giorno di scuola" dove tutti i giocatori della lega devono prestarsi all'incontro con i giornalisti, a rispondere alle loro domande e a mettersi in posa per i flash dei fotografi. Tra i quali ci sono anche quelli della lega, che in questa occasione scattano quelli che vengono definiti gli "headshot" stagionali, ovvero quei ritratti che poi vengono distribuiti ai media partner di tutto il mondo per l'uso necessario durante il campionato. In pratica: serve una foto di Butler a corollario di una statistica in tv nazionale? C'è l'headshot. Serve un'immagine di Butler per una grafica? Si usa sempre l'headshot. E così il n°22 dei Miami Heat ha pensato - fin dall'anno scorso - di prendersi un po' gioco di questa consuetudine, presentandosi al media day della propria squadra con acconciature quanto meno particolari. L'anno scorso è stato il turno delle extension, lunghe trecce (finte) di capelli ad adornare la sua testa; quest'anno Butler ha replicato in modalità "emo": capelli stirati, un lungo ciuffo a coprirgli mezza faccia ma anche piercing e altri accessori per calarsi completamente nel personaggio. E così come successo l'anno scorso, questa sarà l'immagine di Butler che tornerà a far capolino sugli schermi di tutto il mondo quando ci saranno una statistica, una grafica o un approfondimento a lui dedicati durante trasmissioni, talk show e telecronache NBA. 

"Questo è il mio Halloween: e questo sono io"

Il look di Butler non ha lasciato indifferenti neppure i suoi compagni di squadra. Bam Adebayo non voleva credere che il compagno "fosse andato apposta dal parrucchiere per il media day", trovando addirittura "fastidioso" "quel piercing sul labbro" (ma ce n'era pure uno sopra l'occhio). La replica di Butler è stata immediata: "Senti, questo è il mio Halloween - ha detto, spiegando la sua necessità di "comunicare le emozioni che sento dentro: questo sono io, questo è come mi sento adesso". Emozioni che nel corso dell'estate sono andate su&giù: "Ero felice, poi infuriato, poi triste, quindi felice ancora, poi scocciato, poi ancora triste e ora sono di nuovo felice, anche se non si vede perché non sorrido", ha detto, prendendosi evidentemente gioco di ogni domanda. Nulla è stato lasciato al caso, nel suo look - dalle unghie pitturate di nero al kimono con lo slogan reso celebre dai dipinti di Christopher Wool ("The harder you look, the harder you look") sfoggiato in alcune storie pubblicate su Instagram. Halloween, come ha detto lui - Carnevale, diremo noi. Ma c'è anche chi è convinto che Butler abbia messo in piedi tutto questo per attirare l'attenzione su di sé e togliere pressione magari a Tyler Herro, a lungo considerato partente con destinazione Portland (rimasto invece a Miami dopo la trade di Lillard a Milwuakee). Perché Butler sa ridere (e far ridere) ma sa anche quando parlare e agire seriamente: "Quest'anno è l'anno che andremo fino in fondo e vinceremo il titolo", ha dichiarato. "Lo dico sul serio. Come lo dico sul serio ogni anno". Conviene credergli.  

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