Per costruire una grande squadra di fantabasket non basta saper scegliere, ma bisogna anche capire chi non scegliere. In questa gallery vi suggeriamo 20 giocatori da evitare per la vostra squadra di NBA Fantasy, non perché siano cattivi giocatori (anzi, ci sono degli assoluti All-Star qui dentro) ma perché il loro valore nel gioco non rispecchia il costo per prenderli. Eccone una selezione
CLICCA QUI PER GIOCARE | NASCE NBA FANTASY | I 20 GIOCATORI DA PRENDERE | IL REGOLAMENTO COMPLETO | I 40 PIÙ COSTOSI
1/21
- Per giocare basta entrare nel sito sport.sky.it/nba dove si trova la sezione NBA Fantasy Game: un click e il gioco è già pronto per iniziare!
2/21
- Non dovremmo neanche dirvelo, ma non fatevi ingolosire dal nome: da anni ormai Tucker non pensa più alle statistiche individuali ma a far tutto il necessario per far vincere le sue squadre. A questo gioco contano i numeri e i suoi sono terribili: il suo rapporto tra fantapunti (828) e minuti giocati (1.885) è il peggiore di tutto il gioco. Statene alla larga
3/21
- Il basso costo potrebbe intrigarvi, ma non c’è davvero un motivo statistico per giustificare il suo costo: non gioca tanto (meno di 1.000 minuti lo scorso anno, anche per motivi di infortuni) e in quello spazio avuto non è produttivo (559 fantapunti sono una miseria), e per di più nel suo ruolo è arrivato Grant Williams. Meglio evitare
4/21
- Bisogna dargli il beneficio del dubbio, visto che lo scorso anno era reduce dalla rottura del crociato, ma alla soglia dei 36 anni non si può certo considerare un giocatore su cui poter far affidamento né in termini di minuti giocati né tantomeno di produzione. A Orlando gli hanno dato un ruolo e un contratto da mentore: non aspettatevi produzione statistica
5/21
- L’NBA Fantasy non è gioco per specialisti come Kispert, che nonostante un possibile posto da titolare a Washington (decifrare la rotazione degli Wizards in questo momento non è esattamente semplice) non produce abbastanza per giustificare un investimento su di lui, considerando i 1.266,9 punti realizzati lo scorso anno in più di 2.000 minuti a disposizione
6/21
- Coltellino svizzero buono per far funzionare tutti i quintetti, ma non esattamente un animale da fantabasket: lo scorso anno meno di 1.300 fantapunti in quasi 2.000 minuti a disposizione, complice un repertorio offensivo comunque limitato. Il giocatore che vorreste sempre nella vostra squadra, ma non quella del fantasy
7/21
- In altri sistemi sarebbe un must assoluto, visto quanto riesce a produrre in pochissimo tempo. Ma i ben noti problemi fisici ne minano la possibilità di rimanere a lungo in campo, così come il passaggio in una squadra che vuole puntare su Ayton nel suo ruolo. Rimane un’arma tattica importante per i Blazers, ma non per le vostre fantasquadre — specialmente al prezzo di un titolare
8/21
- Tanto minutaggio (2.356 minuti lo scorso anno), ma una produzione al minuto che va sotto la soglia della parità e un costo comunque alto per un giocatore fondamentalmente poco produttivo. Certo, lo aiutano le palle rubate, specialità nella quale è probabilmente il migliore della lega, ma da sole non bastano a sopperire alle mancanze dalle altre parti
9/21
- Prendiamo Wembanyama ma estendiamo il concetto ai rookie presenti in lista: costano tutti un po’ troppo — Holmgren (13), Henderson (12), Miller (11), i gemelli Thompson (11), Black (11), Walker (10.5) — per quello che potrà essere il loro ruolo in squadra (volubile, come tutti i rookie) e la loro produzione nell'anno da matricole. Non significa che non possano fare bene, anzi, ma che avere uno “storico” di stagioni di giocatori a pari-costo è preferibile
10/21
- “Availability is the best ability”, dicono negli Stati Uniti: essere disponibili per scendere in campo è il primo requisito per far bene nella NBA, e a maggior ragione nel fantabasket. Davvero un peccato, perché quando è in campo Williamson è una forza della natura: 1.31 fantapunti per minuto giocato, produzione da top assoluto. Ma il costo è troppo alto per le incognite che si porta dietro dal punto di vista fisico
11/21
- Ovviamente non se ne fa un discorso di qualità del giocatore, un assoluto Hall of Famer di questo gioco e ancora uno dei primi della pista, ma della sua affidabilità fisica in base al costo che richiede. Quando è in campo KD è iper-produttivo (1.36 di rapporto tra fantapunti e minuti), ma lo scorso anno ha giocato appena 1.645 minuti, e da tre stagioni ormai non gioca più di 55 partite. A malincuore, ma meglio rivolgersi altrove
12/21
- Il passaggio ai Lakers e gli ottimi playoff disputati con gli Heat possono farvi pensare a un possibile colpo a basso costo, ma oltre al fatto che il costo non è nemmeno così basso (ricordatevi: ogni mezzo punto conta) bisogna considerare che lo scorso anno la sua produzione è stata di basso livello: 1.174,5 punti in 1.725 minuti, e non avrà neanche la certezza di essere titolare. Meglio evitare
13/21
- Tra i giocatori che hanno giocato più di 2.000 minuti è stato di gran lunga il meno produttivo (appena 1.227 fantapunti totali), complice un repertorio offensivo decisamente limitato. Non avendo più Luka Doncic a concedergli metri e metri per i suoi tiri sul perimetro, le cifre sono destinate anche a peggiorare, e i Rockets hanno diversi giovani da sviluppare al suo posto
14/21
- Tanta presenza, costo discreto, resa rivedibile: KCP è stato uno dei segreti dei Nuggets campioni lo scorso anno, ma il suo ruolo in campo è di “portatore di borracce” per i compagni maggiormente talentuosi, non certo quello di primo violino. Per un costo non così sottovalutabile (allo stesso prezzo c’è Austin Reaves, che ha ben altri margini di crescita), rappresenta un giocatore bypassabile
15/21
- Venerabile maestro di mille battaglie e ancora affidabile opzione nel ruolo di point guard, ma mai particolarmente adatto per il fantabasket — a maggior ragione alla vigilia della sua 17^ stagione in NBA. Anche lui ha un saldo negativo tra fantapunti prodotti e minuti giocati: considerando che il costo è sopra media e i problemi fisici dietro l’angolo, si può optare per altro
16/21
- Lo scorso anno è andato oltre quota 2.000 sia per minuti che per fantapunti totali, ma con l’asterisco dell’assenza di Cade Cunningham (che invece vi consigliamo). Inevitabilmente il suo ruolo il prossimo anno ne uscirà un po’ ridimensionato, e il costo è decisamente alto per un giocatore con così tante incognite, al netto del fatto che possa fare decisamente meglio nel salto tra primo e secondo anno
17/21
- Il valore del giocatore non è in discussione, e a guardare bene nemmeno la produzione (2.131,2 fantapunti in 1.861 minuti). Il suo ruolo nella rotazione di coach Kerr è però tutt’altro che definito, e potrebbe finire per avere un rendimento ben al di sotto del suo costo e delle altre opportunità da esplorare con 13 punti (non ultimo: il suo compagno di squadra Klay Thompson che costa proprio 13)
18/21
- Ha il posto da titolare assicurato, il che gli permette di avere ampio minutaggio (ben 2.687 lo scorso anno) e quindi produrre fantapunti in quantità, visto che comunque il giocatore è di livello. Ma la produzione parametrata ai minuti è l’unica con saldo negativo tra quelli che costano quanto lui, che comunque non è poco considerando che allo stesso prezzo c’è Josh Giddey, che ha prodotto di più giocando di meno
19/21
- La passata stagione è stata contrassegnata da qualche acciacco di troppo (solo 53 partite giocate per appena 1.810 minuti), ma anche la produzione per minuto (1.24) è lontana da quella dei top che vanno via quasi allo stesso prezzo. Aggiungeteci che in squadra è arrivata un’altra “bocca da sfamare” come quella di Bradley Beal, e per tutti questi motivi ci sentiamo di sconsigliarvi Booker — almeno non come vostra punta di diamante nel backcourt
20/21
- Costa come un top, produce anche come un top (visto che siamo sulla soglia dei 2.900 punti), ma soprattutto perché gioca tanti minuti (2.729), più che per una produzione a prova di bomba. Intendiamoci: giocare tanto è una qualità, e LaVine lo scorso anno è andato in miglioramento nella seconda parte di stagione. Ma allo stesso prezzo si può trovare di meglio
21/21
- Una combinazione di fattori ci porta a sconsigliarvelo: il primo è che a Milwaukee il suo ruolo sarà inevitabilmente diverso rispetto a quello a Portland, con molte più bocche da sfamare; il secondo è che la passata stagione è molto probabilmente irripetibile dal punto di vista statistico, per quanto di livello stellare. Considerando che solo Doncic e SGA costano più di lui, un po’ troppe incognite