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NBA, si rivede Bargnani: il Mago racconta la sua NBA. E su Ettore Messina dice che...

NBA

Andrea Bargnani, prima scelta assoluta al Draft 2006, è stato ospite di "Passa dal BSMT" e ha chiacchierato a lungo con Gianluca Gazzoli. Il "Mago" ha raccontato l'esperienza in NBA e detto la sua sul basket di ieri e di oggi, ribadendo anche la grande stima per l'allenatore che ne ha curato gli esordi da professionista a Treviso

Il silenzio di Andrea Bargnani è durato parecchio, più o meno dal ritiro (mai ufficializzato) dal basket nel 2018. Negli ultimi tempi, però, il "Mago" è tornato a parlare e, come prevedibile, le cose da dire sono subito risultate numerose e di raro interesse. Recentemente Bargnani è stato ospite di Gianluca Gazzoli nel suo format "Passa dal BSMT" e ne è nata una lunga chiacchierata sul basket, l'NBA, l'Italia e gli Stati Uniti. E l'ex Raptors e Knicks ha parlato anche del suo ritiro ("Non mi piace piangermi addosso, ma gli infortuni sono stati un fattore perché stare lontano dal campo a lungo diventa diffciile"), così come dell'esperienza di esere stato il primo europeo scelto in cima al Draft nel 2006 ("Onestamente fino al 2004 non sapevo cosa fosse il Draft, quando è accaduto è stato incredibile ma non era una cosa che sognavo fin da quando ero bambino").

Messina, Nash e l'evoluzione del basket

Bargnani si è anche soffermato sui profondi cambiamenti attraversati dal basket nell'arco degli ultimi anni ("Oggi sarei sicuramente più in linea con il modo in cui si gioca, diciamo che non sarei più quello che una volta chiamavano un 'un lungo atipico') e sugli avversari che l'hanno più impressionato nel suo percorso in NBA ("Garnett e Duncan perché dovevo marcarli ed era un'impresa difficile, Nash perché non ho mai visto una stella con la stessa umiltà"). Tornando per un attimo al 2006, poi, il "Mago" ricorda quello che a suo parere era il giocatore più forte tra quelli scelti al Draft ("Brandon Roy è stato sfortunatissimo, ma era davvero di un altro livello e poi sapeva anche che avevo vinto il premio di miglior giovane di Eurolega"). Parlando delle figure che hanno più influito sul suo percorso, Bargnani ha citato Ettore Messina ("Mi ha martellato quando ero un ragazzino a Treviso, ma era perché ci teneva. Sarebbe potuto tranquillamente essere il primo europeo ad allenare in NBA"), per poi infine dire la sua sul basket italiano di oggi ("Abbiamo un modello che funziona come quello della NBA da cui dovremmo provare a trarre ispirazione, per me è un dispiacere vedere che in Italia e in Europa non si sta al passo coi tempi").