Tre sono all'esordio assoluto in NBA, dove sono arrivati con aspettative molto diverse tra loro, uno è al terzo anno nella lega ma per molti versi sembra quasi un veterano, un altro ancora sta approfittando degli spazi aperti dagli infortuni dei compagni. Cinque giovani in rampa di lancio che in questo avvio di stagione hanno fatto persino meglio di quanto ci si attendeva da loro
- A Detroit non ci sono molti motivi per sorridere, perché l'avvio di stagione è stato disastroso. Tra questi c'è però senza dubbio Ausar Thompson, che al suo esordio nella lega sta già registrando una doppia doppia di media per punti (11.3) e rimbalzi (10.1). L'ala dei Pistons ha istinti difensivi di altissimo livello e anche se il gioco nella metà campo offensiva è ancora tutto da inventare, riesce già ad avere un impatto notevole sulla singola partita
- La parola timidezza non fa parte del vocabolario conosciuto da Jordan Hawkins, rookie che in assenza di C.J. McCollum si è trovato a giocare minuti e palloni imprevisti prima dell'inizio della stagione. La percentuale dal campo (38.1%) è rivedibile, ma la sua intraprendenza è comunque un elemento prezioso per i Pelicans
- Quando l'hanno scelto al Draft, i Miami Heat si aspettavano che Jaime Jaquez Jr. fosse pronto a dare da subito un contributo concreto. E l'ex UCLA ha fatto esattamente quello, con una continuità impressionante per un rookie (anche se di 22 anni). Per lui 9.6 punti, 3.4 rimbalzi e 2.3 assist di media fin qui, dando la sensazione di essere nato per giocare nel sistema di coach Erik Spoelstra
- I Rockets stanno andando oltre ogni più rosea previsione, e nei successi della squadra guidata da Ime Udoka c'è molto di Alperen Sengun. Il turco sta facendo registrare i massimi in carriera per punti (20.9) e assist (5.7) interpretando al meglio il suolo di motore offensivo di Houston. C'è chi dice che assomigli sempre più a un altro centro fresco campione NBA che guida l'attacco dei suoi quasi fosse un playmaker
- Gli infortuni di Anfernee Simons e Scoot Henderson hanno privato Portland di buona parte del suo potenziale offensivo e Shaedon Sharpe ha fin qui provato a colmare le lacune della squadra. I 17.7 punti, 5.6 rimbalzi e 3.2 assist di media rappresentano un raddoppio secco delle cifre mandate a referto nella sua annata da rookie e l'impressione è che il canadese possa crescere ancora, soprattutto quanto a efficienza