Per concludere lo scambio di Pascal Siakam, i Toronto Raptors hanno deciso di tagliare il contratto di Christian Koloko, con il presidente Masai Ujiri che ha citato problemi di salute come motivo della sua decisione. Secondo quanto riportato da The Athletic, il prodotto di Arizona è alle prese con un problema di coaguli di sangue che potrebbe mettere fine alla sua carriera in NBA, come successo in passato a Chris Bosh
All’indomani dello scambio che ha portato Pascal Siakam agli Indiana Pacers, i Toronto Raptors con un po’ di sorpresa hanno deciso di tagliare il contratto del lungo Christian Koloko, che specialmente all’inizio della passata stagione sembrava potersi ritagliare un posto in rotazione. La decisione è stata giustificata dal presidente della franchigia Masai Ujiri come strettamente legata alle sue condizioni fisiche, pur senza specificare quale fosse il problema. "Il suo status medico in questo momento è nelle mani della NBA e non intendo commentare a riguardo. Ma è stata una decisione difficile perché è un giocatore sul quale credevamo davvero, uno che ha un talento incredibile e che pensavamo potesse avere un futuro da noi. Ma avevamo esaurito tutte le nostre opzioni alternative. Christian è stato parte dei programmi che abbiamo costruito in Africa, nei quali crediamo fortemente come strumento per portare futuri giocatori nella NBA. È stato un duro colpo per noi".
Problemi di coaguli di sangue dietro il taglio di Koloko
Secondo quanto riportato da The Athletic, il problema è legato a coaguli di sangue, una problematica medica che potrebbe mettere a rischio la carriera stessa di Koloko in NBA. C'è un precedente poco incoraggiante nel recente passato: l’Hall of Famer Chris Bosh è stato costretto a ritirarsi nel 2019 dopo che nel giugno del 2017 la NBA aveva definito i suoi problemi di coaguli di sangue come "career-ending", tanto che nonostante i tentativi del due volte campione NBA non è mai riuscito a tornare in campo, ritirandosi definitivamente nel 2019. Al momento la cartella clinica di Koloko è nelle mani del Fitness-to-Play Panel della NBA che sta valutando la sua situazione, impedendogli di giocare o allenarsi fino a quando non verrà presa una decisione definitiva. Le squadre interessate al prodotto di Arizona — che specialmente all’inizio dello scorso anno aveva mostrato delle buone qualità difensive grazie ad un’eccellente protezione del ferro — dovranno quindi attendere la decisione della lega.