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NBA, 7 miliardi per una squadra a Las Vegas: eppure c'è la fila (da LeBron a Red Bull)

NBA
©Getty

Sarebbe una valutazione record, la più alta di sempre nella storia dello sport USA. Cifra che serve a coprire i costi di acquisto della franchigia e quelli di costruzione di una nuova arena. Ma siccome "Las Vegas è un unicorno", invece che spaventare gli investitori i numeri sembrano scatenare un'asta che vede tra i protagonisti anche LeBron James

Non è cosa di tutti i giorni la nascita di una nuova franchigia nello sport USA. In NBA non accade dal 2004 (Charlotte), nel football NFL dal 2002 e nel baseball dalla fine degli anni ’90. Per questo, le indicazioni di Adam Silver sulla possibile espansione NBA a 32 squadre hanno attirato l’attenzione di tutti, soprattutto perché una delle due città favorite nell’accogliere una nuova squadra è Las Vegas. La città del Nevada sta diventando sempre più una delle capitali dello sport USA (oltre che una delle destinazioni turistiche più gettonate al mondo): ha ospitato l’ultimo Super Bowl, ha accolto una squadra di football (i Raiders, una volta a Oakland), vuol fare lo stess col baseball (e con gli As), può sfoggiare i campioni in carica nell’hockey (i Golden Knights) e nel basket femminile della WNBA (le Aces). E ora vuole la NBA, e la NBA vuole Las Vegas. Un matrimonio che si consumerà a un prezzo mai visto prima, dicono gli analisti finanziari: per aggiudicarsi la franchigia – compresi i costi di costruzione di una nuova arena di proprietà – si dovrà sborsare una cifra attorno ai 7 miliardi di dollari, la valutazione più alta mai ottenuta da una squadra professionistica americana. 

Franchigia più arena: i costi sono stratosferici

I Boston Celtics - recenti campioni NBA, da pochissimo in vendita – hanno una quotazione di circa 5.1 miliardi di dollari. Normale allora pensare che per aggiudicarsi la franchigia il gruppo di investitori interessato a portare la NBA a Las Vegas debba prevedere una spesa tra i 4 e i 5 miliardi di dollari. La costruzione dell’arena impone almeno un altro miliardo e mezzo (il prezzo stimato per lo studio del baseball, per strappare gli Athletics a Oakland), forse addirittura due. “Las Vegas è un unicorno”, dice chi analizza i mercati, ed è per questo che il prezzo totale potrebbe toccare i 7 miliardi di dollari, più anche di quanto pagato nella Capitale, a Washington, per i Commanders della NFL (franchigia più stadio). Un prezzo che però non sembra spaventare gli investitori.

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Tim Leiweke e il suo gruppo Oak View Group sembra aver addirittura avanzato un progetto da 10 miliardi di dollari; LVXP, colosso immobiliare locale, si è detta interessata a costruire la nuova arena vicinissima al Fontainebleau, sul celebre “strip”; LeBron James, che alle spalle può contare sul fondo RedBird Capital Partners e sul Fenway Sports Group, ha più volte espresso la sua volontà di diventare proprietario di una franchigia NBA, e i messaggi di amore verso Vegas non sono mai mancati; lo stesso vale per Shaquille O’Neal, ma anche il gruppo Red Bull GmbH sarebbe interessato alla possibile espansione NBA nel Nevada. Possibile, quindi, che si scateni una sorta di asta che possa ulteriormente “gonfiare” il prezzo finale di acquisto, per quella che diventerebbe a tutti gli effetti l’investimento più costoso nella storia dello sport USA.

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