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Olimpiadi, Wembanyama contro Togashi: la differenza di altezza è impressionante. FOTO

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FIBA

La sfida tra Francia e Giappone è stata anche la sfida tra il giocatore di basket più alto delle Olimpiadi, Victor Wembanyama, contro il più basso, Yuki Togashi. Quando i due si sono incrociati in campo la differenza è stata straniante, ma in ogni caso i padroni di casa hanno avuto bisogno di un miracolo nei tempi regolamentari per forzare l'overtime, nel quale poi Wemby ha realizzato 8 dei suoi 18 punti portando la Francia alla vittoria

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Il basket è una questione di centimetri, sia quelli da conquistare in campo che quelli che separano i giocatori in altezza. Già solo una differenza di 10 centimetri di altezza tra un giocatore e l'altro viene considerato un "mismatch", ma come giudicare allora una differenza di mezzo metro? Nella sfida tra Francia e Giappone valida per il gruppo B del torneo olimpico di pallacanestro, è andata in scena la "sfida" tra il giocatore più alto della competizione, Victor Wembanyama (222 centimetri di altezza), e quello più basso, il giapponese Yuki Togashi, alto appena 167 centimetri. Una differenza che ha dato vita a un effetto straniante in campo, come se un bambino a un certo punto fosse entrato sul parquet per sfidare un adulto.

Il Giappone spaventa la Francia, poi la decide Wemby

In campo però la differenza non si è vista, anzi i favoritissimi padroni di casa della Francia sono andati a un passo dalla sconfitta. Sotto di 4 lunghezze a 16 secondi dalla fine, è stato un gioco da quattro punti di Matthew Strazel a pareggiare i conti e salvare i transalpini da una sconfitta ormai praticamente certa, complici i 24 punti realizzati da Rui Hachimura e i 29 di Yuki Kawamura per i nipponici. Nel supplementare è poi salito di livello Wembanyama, che ha realizzato 8 dei suoi 18 punti finali nei cinque minuti di extra-time, mantenendo imbattuta la sua nazionale che si giocherà il primo posto nel girone contro la fortissima Germania, che ha passeggiato contro il Brasile vincendo di 13 con 20 punti di Dennis Schröder e 17 di Franz Wagner.