Ospite del podcast GoJo and Golic, LeBron James è tornato a parlare della sua esperienza olimpica al fianco di Steph Curry, svelando il suo pensiero nelle prime partite in cui il tiro del suo compagno di squadra non voleva entrare: "Si vedeva che la sua meccanica di tiro era ancora lì, perciò sapevo che da un momento all’altro sarebbe arrivata la valanga"
Si parlerà ancora molto delle Olimpiadi di Parigi 2024, non fosse altro perché due dei migliori giocatori di questa generazione, LeBron James e Steph Curry, sono stati compagni di squadra per la prima volta dopo una carriera a sfidarsi da avversari. Una competizione che Curry ha deciso nelle ultime due partite realizzando 17 triple, ma che era cominciata con un 20% scarso al tiro nelle prime gare, tanto da far scattare qualche campanello d’allarme. Non per James però, che sapeva benissimo quello che sarebbe accaduto a un certo punto: "Gli ho parlato molto del fatto di essere ai suoi primi Giochi Olimpici. Aveva già giocato in un Mondiale, ma far parte delle Olimpiadi per la prima volta era una novità" ha detto James come ospite del podcast GoJo and Golic. "Si poteva vedere ogni singolo giorno e ogni singolo momento che la sua meccanica, il suo ritmo al tiro erano ancora lì. Perciò sapevo che a un certo punto la raffica e la valanga sarebbero arrivate". Per fortuna di Team USA sono arrivate nel momento migliore, risolvendo due gare particolarmente complicate per vincere l’oro: ”Lo abbiamo visto nelle semifinali contro la Serbia e l'abbiamo visto in finale contro la Francia padrona di casa" ha continuato James. "Steph ha fatto quello che sa fare Steph, segnando dei grandi tiri e mettendo tutti a dormire. È stato un momento incredibile ed ero felice di essere al suo fianco".