Introduzione
Anche senza gli infortunati Steph Curry e Draymond Green, nella notte Golden State ha battuto Houston 99-93 tenendo aperta una striscia di vittorie contro i Rockets che prosegue ormai da oltre 4 anni. L’ultima volta che i ragazzi di coach Steve Kerr hanno perso contro la storica rivale della Western Conference risale infatti addirittura al febbraio del 2020
TUTTI I RISULTATI E GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE NBA
Quello che devi sapere
UNA VITTORIA IMPORTANTE
Gli Warriors arrivavano da 5 sconfitte consecutive e si trovavano ad affrontare Houston senza i due punti fermi della squadra Steph Curry e Draymond Green, ma nella notte i ragazzi di coach Kerr sono riusciti a strappare una preziosissima vittoria casalinga per 99-93. Un successo passato prima di tutto da una partita difensiva di altissimo livello e dalla serata magica di un nome molto atteso
UN PROTAGONISTA (QUASI) A SORPRESA
Protagonista fin qui di un primo scorcio di regular season abbastanza sottotono, contro i Rockets Jonathan Kuminga si è caricato sulle spalle la squadra e l’ha portata alla vittoria realizzando il suo career high con 33 punti. Non solo, 14 dei suoi 33 punti sono arrivati nel 4° quarto, dove Kuminga ha fatto tutte le giocate decisive per il successo che consente così a Golden State di onorare quella che è ormai una vera e propria tradizione
GUARDA GLI HIGHLIGHTS DELLA PARTITA DI JONATHAN KUMINGA CONTRO HOUSTON
LA STRISCIA CONTINUA
Quella archiviata nella notte è infatti la 15° vittoria consecutiva di Golden State su Houston, evoluzione di una rivalità divenuta accesissima nella seconda metà degli anni Dieci. Le stagioni non proprio esaltanti vissute dai Rockets negli ultimi anni hanno certamente contribuito a facilitare il compito degli Warriors, tanto che per rintracciare l’ultima sconfitta contro Houston di Steph Curry e compagni occorre andare parecchio indietro nel tempo
L’ULTIMA SCONFITTA DI GOLDEN STATE CONTRO HOUSTON
Guardandola ora, dalla prospettiva che deriva dalle 15 sconfitte consecutive arrivate in seguito, la vittoria di Houston sul campo degli Warriors del 20 febbraio 2020 sembra quasi impossibile. I Rockets, allora, trionfavano nettamente 135-105 su una versione di Golden State che avrebbe chiuso la stagione all’ultimo posto della Western Conference. Per far capire quanto tempo è passato, quella era la Houston che si affidava alla coppia formata da James Harden e Russell Westbrook e di lì a tre settimane la NBA, così come il resto del pianeta, avrebbe dovuto fare i conti con la pandemia da Covid-19
OBIETTIVO RECORD DELLA LEGA
Le 15 vittorie consecutive di Golden State contro Houston, però, non rappresentano la striscia aperta tra due squadre più lunga della NBA. I Knicks, infatti, battono i Pistons da 16 partite consecutive. L’ultima sconfitta di New York risale addirittura al 6 novembre del 2019, dove, sempre per rendere l’idea del tempo trascorso nel frattempo, il mattatore era stato Andre Drummond con 27 punti e 12 rimbalzi. Per agganciare il record dei Knicks, agli Warriors potrebbe però non bastare nemmeno un’altra vittoria sui Rockets
UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE
Per capire se Golden State riuscirà almeno a pareggiare il record dei Knicks non occorre attendere molto, perché nella notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre è in programma una nuova sfida contro i Rockets. Sfida che, tra le altre cose, varrà doppio perché in palio ci sarà anche l’accesso alla Final Four della Emirates NBA Cup. Solo che nel frattempo battere Houston potrebbe non essere sufficiente, perché nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre i Knicks ospiteranno i Pistons e potrebbero allungare a 17 la loro striscia