Introduzione
Qualcosa, sulla sponda gialloviola di Los Angeles, sembra essere cambiato: LeBron James non sarebbe più considerato incedibile. I Lakers, al momento, non avrebbero alcuna intenzione di cederlo, ma se fosse il giocatore stesso a chiedere di andar via, il front office proverebbe ad accontentarlo. E, tra le possibili condizioni poste da James, ci potrebbe essere anche quella di portare con sé il figlio Bronny
VITTORIE E SCONFITTE: TUTTE LA STAGIONE DEI LAKERS “ILLUSTRATA”
Quello che devi sapere
LEBRON E L’OCCASIONE DI FEBBRAIO
L’occasione di lasciare Los Angeles, LeBron James l’avrebbe avuta già lo scorso febbraio. Come riportato dall’allora re dei rumors di mercato Adrian Wojnarowski, infatti, poco prima della trade deadline della scorsa stagione Golden State avrebbe aperto in maniera seria e concreta al possibile trasferimento di LeBron sulla Baia. Allora pare essere stato proprio il giocatore a stroncare la trattativa, ma dopo quasi un anno la prospettiva sua e quella della squadra potrebbero essere cambiate
I LAKERS PER LEBRON
Dopo quel rifiuto da parte di James, e dopo aver chiuso in maniera amara la stagione con la netta eliminazione al primo turno dei playoff per mano di Denver, i Lakers decidevano di continuare a puntare sul loro super veterano. Prima scegliendo il figlio Bronny al Draft, quindi concedendogli un rinnovo biennale da 104 milioni di dollari complessivi, ovvero il massimo salariale concedibile secondo le previsioni del contratto collettivo che regola i rapporti tra le franchigie e i singoli giocatori
IL CONTRATTO DI LEBRON
Oltre al riconoscimento economico, nel nuovo contratto offerto dai Lakers e accettato da James la scorsa estate la franchigia ha voluto concedere al giocatore anche un ampio margine di scelta rispetto al suo futuro. Il secondo anno di quel contratto, valido per la stagione 2025-26, prevede infatti una player option esercitabile da LeBron e, soprattutto, nelle more dell’accordo è stata inserita una “no-trade clause”, ovvero una clausola contrattuale che permetterebbe a James di porre il veto su eventuali scambi che non dovessero essere di suo gradimento
LA POSIZIONE DEI LAKERS
Al momento i Lakers non hanno alcuna intenzione di sondare il mercato per capire quante e quali squadre potrebbero eventualmente essere interessate a portarsi a casa il super veterano della NBA. E James, dal canto suo, non avrebbe particolare fretta di trovare una nuova sistemazione, anzi. Tutto sereno quindi in casa gialloviola? Non proprio, perché dopo un buon inizio di regular season la squadra ha mostrato tutti quei limiti che già non la facevano considerare come una contender nei pronostici estivi. E LeBron, a quanto pare, avrebbe ancora in testa l’idea di provare a vincere il suo 5° titolo NBA
LA POSIZIONE DI LEBRON
Non è certo un mistero: LeBron tra meno di tre settimane compirà quarant’anni e non mai perso occasione per ribadire di considerare Los Angeles come l’ultima tappa della sua lunghissima carriera. Eppure, anche rispetto solamente alla scorsa stagione, qualcosa sembra essere cambiato nella percezione che James ha della sua prospettiva futura a breve termine. E su questo cambiamento potrebbe aver influito l’esperienza olimpica vissuta con Team USA
LEBRON, STEPH E QUEL SOGNO DI GIOCARE ANCORA INSIEME
Tra i tanti aspetti interessanti dell’avventura parigina di Team USA, poi culminata con l’oro vinto in finale contro i padroni di casa, quello riguardante il rapporto e la convivenza in campo tra James e Steph Curry è stato forse il più affascinante. I due, fieri rivali nella seconda parte degli anni Dieci durante le battaglie tra Warriors e Cavs, avevano da tempo ricucito il rapporto a livello personale, ma è stato in campo che l’amore (cestistico) pare essere sbocciato oltre ogni più rosea aspettativa
UN DUO DA SOGNO E L’ORIZZONTE DI FINE CARRIERA
A Parigi, James e Curry hanno dimostrato di poter convivere eccome sul parquet, anzi, di poter ancora rappresentare una coppia quasi perfetta. E proprio durante il torneo olimpico l’idea di giocare insieme anche in NBA, solo accarezzata nel recente passato, si sarebbe fatta più concreta. Ecco perché quel discorso che sembrava chiuso definitivamente lo scorso febbraio, forse, potrebbe tornare a riaprirsi
GOLDEN STATE E NON SOLO
Qualora James decidesse davvero di chiedere ai Lakers di essere scambiato altrove, le destinazioni prese in considerazione dal giocatore avrebbero con ogni probabilità un tratto comune: garantire a LeBron di poter tentare l’assalto al titolo NBA. E a Golden State, con Curry e presumibilmente Draymond Green, quella prospettiva non sarebbe affatto impossibile. Nel caso in cui LeBron si mettesse sul mercato, però, è assai probabile che gli Warriors non sarebbero l’unica squadra interessata ai suoi servizi
LE ALTRE DESTINAZIONI POSSIBILI
Cleveland, per esempio, potrebbe presentare le ottime credenziali maturate in questo avvio di stagione e offrire la possibilità di offrire un secondo, clamoroso ritorno a casa. L’interesse di Dallas per LeBron è noto da tempo, e qualora Mavs e Lakers dovessero trovare una quadratura invero non semplice alla trade, giocare a fianco di Luka Doncic e dell’ex sodale Kyrie Irving potrebbe rappresentare una tentazione forte. Altre strade, come quelle che lo porterebbero a operare da vecchio saggio per i giovani e lanciatissimi Thunder oppure quella verso New York sembrano invece molto meno praticabili
IL FATTORE BRONNY
Tra le tante ipotesi e i vari scenari possibili derivanti dalla eventuale richiesta di LeBron di lasciare i Lakers, sembra esserci una sola certezza. Nel caso in cui il super veterano dovesse cambiare maglia, una delle condizioni non negoziabili sarebbe rappresentata dalla inclusione del figlio Bronny nella trade. Perché dopo essere stati il primo duo padre-figlio a giocare insieme nella storia della NBA, LeBron e Bronny non avrebbero nessuna intenzione di separarsi, forse nemmeno in cambio della possibilità di alzare il Larry O’Brien Trophy