Introduzione
L’ultima vittoria dei Rockets contro Golden State risaliva addirittura al 20 febbraio del 2020, una vita fa. Nella notte, però, con in palio le Final Four della Emirates NBA Cup, Houston è riuscita nell’impresa di spezzare la striscia di 15 sconfitte consecutive e, grazie a una portentosa rimonta nei minuti finali, ha spezzato quella che sembrava essere diventata una vera e propria maledizione
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Quello che devi sapere
UNA VITTORIA DA BRIVIDI
A 3 minuti dalla fine del quarto di finale contro Golden State, Las Vegas sembrava lontanissima per i Rockets e all’orizzonte si prospettava l’ennesima sconfitta contro un avversario risultato praticamente imbattibile nel corso degli ultimi quattro anni abbondanti. Avanti di 6 punti, gli Warriors sembravano avere in pugno partita e qualificazione alle Final Four di Emirates NBA Cup, ma da lì in poi Houston riusciva a piazzare un parziale di 7-0 in grado di regalare una grande gioia a giocatori e tifosi e di mettere fine a una striscia di batoste che cominciava a pesare davvero parecchio

UNA VITTORIA STORICA
1.757 giorni, tanto era passato dall’ultima volta in cui a Houston era riuscita l’impresa di battere Golden State. Più di quattro anni, anzi quasi cinque senza battere gli Warriors, striscia perdente che è passata in effetti da diverse stagioni in cui i Rockets hanno effettuato una ricostruzione completa della squadra che è costata risultati a lungo disastrosi sul campo. E quale miglior momento per spezzare quella che stava prendendo la forma di una vera e propria maledizione? Il quarto di finale di Emirates NBA Cup giocato nella notte si è trasformato nella più classica delle rivincite e, considerata la posta in palio, la vittoria è valsa il doppio rispetto a un successo qualunque in regular season

UNA VITTORIA CHE VALE DOPPIO
La vittoria 91-90 arrivata nella notte vale doppio perché, oltre a interrompere la striscia di 15 sconfitte consecutive, regala ai Rockets la possibilità di andare a giocarsi la Emirates NBA Cup nella Final Four di Las Vegas. In semifinale, Alperen Sengun e compagni troveranno un osso duro, anzi durissimo come Oklahoma City, ma l’adrenalina generata dal successo in volata su Golden State potrebbe spingere Houston a tentare un altro colpo clamoroso

LA PENULTIMA VITTORIA DI HOUSTON SU GOLDEN STATE
Guardandola ora, dalla prospettiva che deriva dalle 15 sconfitte consecutive arrivate in seguito, la penultima vittoria di Houston contro gli Warriors del 20 febbraio 2020 sembra quasi arrivare da un'altra dimensione spazio-temporale. I Rockets, allora, trionfavano nettamente 135-105 su una versione di Golden State che avrebbe chiuso la stagione all’ultimo posto della Western Conference. Per far capire quanto tempo è passato, quella era la Houston che si affidava alla coppia formata da James Harden e Russell Westbrook e di lì a tre settimane la NBA, così come il resto del pianeta, avrebbe dovuto fare i conti con la pandemia da Covid-19

OBIETTIVO RECORD DELLA LEGA: FALLITO
Le 15 vittorie consecutive di Golden State contro Houston, però, non rappresentavano la striscia aperta tra due squadre più lunga della NBA. I Knicks, infatti, hanno battuto i Pistons da 16 partite consecutive. L’ultima sconfitta di New York risaliva addirittura al 6 novembre del 2019, dove, sempre per rendere l’idea del tempo trascorso nel frattempo, il mattatore era stato Andre Drummond con 27 punti e 12 rimbalzi. Lo scorso 7 dicembre, però, a grande sorpresa, trascinati dalla tripla doppia da 29 punti, 15 assist e 10 rimbalzi di Cade Cunningham i Pistons sbancavano il Madison Square Garden, aprendo così a Golden State la possibilità di pareggiare il record vittorie consecutive contro la stessa squadra. Possibilità gettata al vento da Steph Curry e compagni nello sciagurato finale della gara dei quarti di finale di Emirates NBA Cup
