Durante una pausa del match tra Suns e Warriors, Kevin Durant ha passato diverso tempo a fare trash talking con la leggenda Gary Payton, presente sugli spalti per seguire il figlio in forza a Golden State. "Ho cercato di fargli capire che contro di me non avrebbe avuto chance perché è troppo basso. Come potrebbe marcarmi? Forse facendo fallo, come fa suo figlio" ha detto KD dopo la partita, proseguendo il trash talking
Gli anni ’90 vengono considerati l’epoca d’oro del gioco fisico e del "trash talking", e nessuno è più anni ’90 di Gary Payton. Il leggendario playmaker dei Seattle Supersonics, anche campione NBA nel 2006 con i Miami Heat a fine carriera, è ora semplicemente un padre che fa il tifo per suo figlio Gary Payton II, che da anni porta avanti la sua nomea di grande difensore perimetrale pur non avendo le stesse doti di "trash talking" del padre. Come si suol dire, però, il lupo perde il pelo ma non il vizio: durante una pausa del terzo quarto della partita di questa notte tra i Golden State Warriors e i Phoenix Suns, Payton ha cominciato a parlare a distanza nientemeno che con Kevin Durant, che lo aveva provocato dopo aver segnato tre triple consecutive per concludere il terzo quarto. I due sono stati pizzicati dalle telecamere mentre si scambiavano (bonariamente) parole di fuoco, ed è stato lo stesso Durant a raccontare cosa è successo. "Gli stavo dicendo che se fosse stato in campo lo avrei portato in post basso e gli avrei segnato in testa" ha detto KD. "È troppo basso. Non arriva all’1.90, non è così fisico. Lo sa anche lui. Ma GP è uno di quelli con cui non puoi mai avere l’ultima parola". Non contento, KD ha continuato anche davanti ai media il suo trash talking: "Come avrebbe potuto marcarmi? Non lo so davvero. Forse mi farebbe semplicemente fallo, come fa suo figlio con me".
Durant: "Ho grande rispetto per GP, è uno di quelli che sta allo scherzo"
Durant ha detto tutto questo con il sorriso, contento di essersi preso un momento con una leggenda che non ha potuto incrociare sul campo. "È sempre bello quando mi imbatto in un giocatore più grande, soprattutto se hanno giocato negli anni '90, perché loro continuano a dire che quelli sono stati gli anni d'oro della NBA", ha detto Durant, a cui mancano 75 punti per raggiungere quota 30.000 in carriera. "Quindi ho cercato di fargli capire come sarebbe andata se fossero stati in campo con me, visto che tendono a parlare male della mentalità dei giocatori della nostra epoca. GP però sta sempre allo scherzo e per questo è uno dei miei giocatori preferiti: è uno che ammiro e per il quale ho grande rispetto". Durant ha poi rivelato che il trash talking con la leggenda è cominciato già da diverso tempo: "Tutto è cominciato quest’estate con Team USA: eravamo tutti nella stessa stanza e la prima cosa che gli ho detto è stata che non poteva marcarmi. 'Sei troppo piccolo. Quei tizi contro cui hai giocato ai tuoi tempi non mi si avvicinavano nemmeno'. Era solo trash talk, quindi immagino che abbia voluto ricominciare da lì". Durant però ha ribadito la sua ammirazione per le generazioni passate: "Ho sempre avuto un bel rapporto con quelli della vecchia scuola" ha detto. "Loro mi rispettano e io rispetto quello che hanno fatto. Ci sono ancora alcuni giocatori che hanno quel tipo di agonismo e vorrebbero essere ancora là fuori e ci tengono a ribadirlo ovunque vadano. Questo è GP, e lo rispetto. Quindi ogni volta che ho la possibilità di vederlo, continueremo a fare trash talking fino alla morte. C'è solo affetto tra di noi".
