"Provo empatia per i tifosi di Dallas, capisco la loro rabbia", dice il commissioner NBA da San Francisco commentando la trade che ha terremotato la lega. Ma poi aggiunge: "Non ho dubbi sul fatto che la nuova proprietà dei Mavs abbia agito per il bene della franchigia. Solo la storia dirà se è stato uno scambio intelligente"
“Capisco la rabbia dei tifosi dei Mavericks, provo empatia per loro: l’anno scorso si sono giocati le Finals…”, dice Adam Silver in occasione della sua consueta conferenza stampa prevista all’All-Star Weekend, perché anche a San Francisco l’onda lunga dello scambio che ha terremotato la NBA si fa sentire. Ma il commissioner NBA ha un messaggio per i fan di Dallas: “Abbiate fede nella vostra squadra e nell’operato del front office: sono convinto abbiano agito per il bene della franchigia, anche se solo la storia finirà per dire se questa è stata una trade intelligente”. Non la pensano sicuramente così i tanti tifosi dei Mavericks ancora infuriati per aver perso un talento generazionale come Luka Doncic – e Silver lo comprende: “L’ho detto mille volte: mi piace moltissimo Luka, lo conosco dai tempi del Real Madrid. E mi è sembrato genuinamente scioccato dallo scambio, lo si capiva dal linguaggio del suo corpo”.
Silver: “Nessun dubbio: i Mavs restano a Dallas”
Ma le parole di Silver che hanno avuto più risalto sono forse quelle che hanno dovuto, seppur indirettamente, smentire una voce che negli ambienti NBA si faceva sempre più insistente. Che dietro allo scambio di Doncic ci fosse la volontà della nuova proprietà – la famiglia Adelson e Patrick Dumont – di deprezzare il valore della franchigia stessa per avere più facilità nel toglierla dal mercato di Dallas e portarla a Las Vegas, dove una nuova arena all’interno di un casinò (il progetto che gli Adelson vorrebbero realizzare anche in Texas) sarebbe di più facile attuazione. “Non sono assolutamente al corrente che ci siano valutazioni di questo tipo alla base dello scambio di mercato effettuato. Non ho alcun dubbio che Dumont e la famiglia Adelson abbiano acquistato la franchigia per tenerla a Dallas, e che si siano impegnati al suo successo nel lungo periodo”. Aggiungendo poi per chiudere: “Hanno la loro filosofia su ciò che è necessario per arrivare a vincere un titolo NBA, e di certo io non sono in posizione per dubitare delle loro idee”.
